Non vale la pena avere la libertà

Se questo non implica avere la libertà di sbagliare.

                                                                                                                                    Gandhi

Questa stanza da qualche giorno è diventata la mia prigione dorata.

Anche un uccello in gabbia, posso definirlo più libero di me.

Mi hanno rinchiusa qui, con il divieto di uscirne finché non arriverà il momento!

Il momento in cui dovrò abbandonare tutto, spogliarmi dei miei ricordi, lasciare tutti quelli che nel bene e nel male hanno impresso un segno indelebile dentro di me…

Il momento in cui dovrò lasciare il nome che ha accompagnato tutta la mia vita!

Non mi hanno permesso di salutare nessuno, non mi hanno permesso di accarezzare per l’ultima volta la mia trapunta con i coniglietti…

Non mi hanno permesso di portare con me l’album dei miei ricordi…

Non mi hanno permesso di rivedere i luoghi in cui ho vissuto momenti felici, non mi hanno permesso di essere un’ultima volta Usagi!

L’unica cosa che mi resta e che sono riuscita a portare via è il mio carillon a forma di stella, forse perché appartiene al mio passato.

Mi hanno strappato dal mio mondo, dalla mia vita così velocemente che ancora devo ponderare l’idea che domani tutto sarà diverso…

Che domani diventerò un qualcuno che ancora non mi sento pronta a diventare…

Che domani non sarà più il tempo di sbagliare, di piangere e sognare!

Con le lacrime che rigano il mio volto, mi avvicino alla finestra, l’unico spiraglio di luce che illumina questa mia anima eclissata!

La luna brilla in tutto il suo chiarore è così grande che ho la sensazione di poterla toccare, i suoi raggi fanno brillare come cristalli le piccole gocce di acqua adagiate sul vasto manto erboso che ho davanti…

Come vorrei poter correre su di esso a piedi scalzi e sentirne la sensazione di terra bagnata…

Come vorrei lasciare andare il mio corpo e rotolarmi tra quei morbidi fili d’erba e guardare il cielo colmo di stelle, lasciando che il colore dei miei occhi si fonda con esso…

Come vorrei avere più tempo… Più tempo per vivere solo un altro po’ da semplice ragazzina sbadata e pasticciona!

Come vorrei fermare il tempo per allontanarmi, andare via e avere la possibilità di essere un’ultima volta Usagi.

Una luce sfavillante mi distoglie dai miei pensieri, mi volto…

 Il Cristallo d’Argento inizia a luccicare, la sua luce accecante mi attira verso di esso, tremante lo prendo tra le mani, percepisco uno strano potere, una forza misteriosa avvolge il mio corpo, per il timore chiudo gli occhi...

Li riapro lentamente e mi rendo conto di non essere più rinchiusa in quella che considero la mia prigione, mi guardo intorno e ho la sensazione di conoscere il posto in cui mi trovo;

La mia mente si fa spazio tra i ricordi, ecco adesso ho capito questo è il Regno della Luna… Perché il cristallo mi ha condotto qui?

Una voce dolce e rassicurante sussurra il mio nome.

“Serenity… Serenity, voltati figlia mia, sono qui!”

Lo stupore prende vita sul mio volto, quella è la Regina Selene, mi avvicino lentamente e inizio a parlarle:

“ Regina Selene… Perché sono qui?”

“ Serenity, il cristallo ha percepito il dolore del tuo cuore e ti ha condotto qui da me…”.

“Il cristallo ha percepito il mio dolore?”

“Si figlia mia, non dimenticare mai che tu e il cristallo siete uniti da un forte legame. Io conosco cosa attanaglia il tuo cuore e voglio farti un regalo!”

“Un regalo? Di cosa si tratta?”

“ Voglio regalarti il tempo…”

“ Il tempo? Non capisco!”

“ Si hai capito bene, ti darò il tempo di cui hai bisogno, quello per vivere per un ultima volta la tua vita come Usagi.”

“ Ma è impossibile tutto ciò, domani ci sarà l’incoronazione e se pure volessi non posso allontanarmi dalla mia stanza!”

“ Nel momento in cui ti ritroverai nella tua camera, il cristallo fermerà il tempo per dieci minuti, necessari per uscire dal palazzo e andare dove vuoi!

Confido in te figlia mia, confido nella purezza del tuo cuore e so che questo ti servirà per renderti un giorno una magnifica sovrana.”

“ Grazie Selene o meglio grazie di cuore mamma!”

“ Non ringraziarmi è il minimo che posso fare per non esserti riuscita a stare accanto nella tua vita, piccola mia!”

Lacrime calde e salate, ritornano a sfiorare il mio viso, non ti ho conosciuto mamma eppure ti sono grata per tutto…

Grata perché hai sacrificato la tua vita per permettere a me e alle altre di poter rinascere…

Grata perché sulla terra ho trovato il calore e l’affetto di una famiglia…

Grata perché per anni ho potuto vivere serenamente come una ragazza normale…

Grata perché ho potuto vivere il mio amore liberamente…

Ti ringrazio un ultima volta e in un attimo ti dissolvi non prima di avermi detto Ti Voglio Bene!

Mi ritrovo nella mia camera, prendo la borsa che non ho avuto tempo di disfare e prima che il cristallo fermi il tempo, apro la scrivania prendo il carillon e un blocchetto con dei fogli e li infilo nella borsa.

Sul letto guardo quella corona e il vestito che avrei dovuto indossare domani, li sfioro e sopra di esso con un pennarello scrivo Tornerò…

Il momento è arrivato, il cristallo riprende a lampeggiare, l’atmosfera diventa quasi gelida e inanimata, apro la porta lentamente e con grande stupore il tempo si è fermato.

Esco velocemente, percorro l’ampio corridoio e arrivo nella sala del trono, sono tutti lì, sembrano statue di cera, li guardo con un po’ di tristezza negli occhi e mentre continuo a camminare, l’unica parola che riesco a dire è Scusatemi…

Apro quella possente porta, l’aria mi accarezza il viso e nel silenzio della notte oscura e con una scia di stelle a farmi compagnia, parto alla volta del mio viaggio!