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Autore: Mary_Rose_Crosszeria    26/06/2011    0 recensioni
“Trama”:
Shade pensava di essere un ragazzo assolutamente normale, e la noia della routine lo sommergeva ogni giorno sempre più.
Tutto prima di conoscere lei.
Adesso deve proteggerla e aiutarla a salvare il suo regno.
Grazie a lei scoprirà il suo passato e deciderà cosa fare del suo futuro, vivendo una storia oltre i confini della realtà da sempre destina a compiersi.
Ma il tempo è poco, e Shade non ha molto tempo per far chiarezza sui suoi sentimenti; deve farlo in fretta, prima che il nemico della principessa attacchi e la battaglia finale abbia inizio.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Assonnata Yuki rotolò su un fianco affondando il viso in un morbido cuscino e sospirando pesantemente.
Dopo qualche secondo si ridestò, sbattendo le palpebre confusa sorprendendosi si stare così comoda; l’ultima cosa che ricordava erano le braccia calde di Shade.
Si stiracchiò allungando le braccia e incontrando qualcosa che faceva contrappeso alla sua destra bloccando i movimenti della trapunta.
-Ben svegliata.- sussurrò Shade che la fissava adorante puntando un gomito sul copriletto dorato per poter alzare il viso e riuscire a guardarla meglio in volto.
-Ciao- gli sorrise annebbiata lei spingendosi fra le sue braccia e accoccolandosi contro il suo torace.
-Scusa, non volevo svegliarti.- mormorò lui baciandole i capelli
-Non mi hai svegliata..- rispose lei ad occhi chiusi sorridendo quando le sue labbra sfiorarono quelle di lui.
-Sai quanto hai dormito?- la canzonò lui mordicchiandole il lobo dell’orecchio destro.
Un brivido di piacere il attraversò entrambi, tanto che le ci volle un minuto buono prima di riuscire a riprendere un po’ di lucidità e rispondere: -Non saprei, mi sembra di aver dormito per un’ eternità…-
Lui ridacchiò: - Bè quasi; sono tre giorni che non apri quegli occhietti. Se Shelby non mi avesse spiegato che è una cosa normale per voi, mi sarebbe preso un infarto. Ho rischiato un attacco di panico tutto il tempo però.- disse scuotendo la testa con finto orrore.
- Bè rilassati, va tutto bene ora sono sveglia..più o meno.- biasciò lei ancora mezza addormentata.
-Quando sto con te non c’è niente che non vada bene.- disse portandole il capo sotto al mento.
Lei gli baciò la gola: -Comunque mi devo alzare, dobbiamo tornare a casa..-
-Non abbiamo nessuna fretta.- concluse lui alzandole il mento con un dito per poterle baciare la mascella.
Erano in un letto, erano soli; non era proprio il caso di baciarla sulle labbra in quel momento…o meglio questo era quello di cui stava cercando di convincersi Shade in quel momento.
“Ma se..no! Non pensare a quello…smettila subito di pensare a quello! Anzi smettila di pensare e basta!” si ordinò mentalmente il moro.
Nello stesso istante Yuki gli si avvinghiò più stretta a lui spostando il capo sul suo petto e portando il suo bacino ad aderire completamente con il suo.
Shade deglutì rumorosamente “Chi avrò ucciso nella mia vita passata per meritarmi tutto questo?!” si chiese alzando gli occhi al cielo esasperato dalle reazioni inesperte del suo corpo, che spesso gli ricordava quanto fosse odioso essere uomini.
Fortunatamente il respiro di Yuki si fece nuovamente più pesante e regolare, segno che si era riaddormentata, quindi lui potè, con molta calma per evitare di svegliarla, scostarsi un po’ da lei. Sarebbe stato saggio allontanarsi del tutto a andare di corsa a fare una bella doccia gelata per calmare così i suoi istinti, ma le braccia di Yuki strette al suo collo e la sua scarsa voglia di spostarsi glielo impedirono.
“Non mi sembra che ti dispiaccia molto però! Maniaco!” lo accusò mentalmente la parte più nobile e razionale di lui.
 In quel momento però c’era rimasto molto poco di razionale in lui.
Ignorò il suo buonsenso e riprese a stringere Yuki tra le braccia cullandola dolcemente contro il suo petto.
- Shade…- mormorò nel sonno lei chiamandolo.
Lui le portò subito gli occhi addosso incuriosito, pensando che si fosse risvegliata.
“Ha parlato nel sonno…” rifletté vedendola ancora immersa nel mondo dei sogni.
Le sue labbra vibrarono di nuovo facendo uscire altre “incoscienti” parole:
- G-Grazie di esistere.- disse sorridendo nel sonno.
Una gioia più grande di quando potesse aspettarsi si impossessò di lui, che innamorato e sconvolto dall’ondata di emozioni provocategli da quelle parole, posò le sue labbra leggere sulle sue rubandole un lungo e tenero bacio.
Era una gioia immensa quella che in quel momento lo possedeva, una gioia infinita, una gioia che sapeva non l’avrebbe abbandonato mai più.
 
Un raggio di luce colpì in viso il moro facendolo ridestare con uno sbadiglio. Si stiracchiò aspettando che le sua braccia incontrassero il copro raggomitolato della castana, ma nell’enorme letto c’era soltanto lui.
Si alzò intontito strofinandosi gli occhi e portandosi verso una porta adiacente al grande letto, il bagno, chiamandola a gran voce.
Nessuno però gli rispose.
Confuso si affacciò alla finestra, e dopo una breve occhiata lasciò di corsa la stanza della principessa diretto verso il terrazzo sottostante.
Lei era lì, seduta sul bordo della grossa ringhiera in pietra, che osservava con nostalgia il paesaggio lontano.
-Ti manca?- le chiese una volta vicino, accarezzandole una guancia con il dorso della mano.
La castana gli rispose senza distogliere lo sguardo dal panorama: -Un po’.-
Il ragazzo andò ad accomodarsi di fronte a lei chiamandola: - Yuki…- esitò facendola voltare verso di lui –Se tu vuoi restare…-cominciò lui con voce ridotta ad un sussurro.
Lei scosse subito il capo, interrompendolo posandogli un dito contro le labbra: -No, non posso…non voglio.- disse abbassando lo sguardo.
-Ma Yuki! Questa in fondo è casa tua!- esclamò Shade a voce un po’ più alta contro il suo dito.
Lei alzò lo sguardo riportando gli occhi nei suoi: -Si dice che…chiamiamo casa il luogo in cui possiamo vivere felici con le persone che amiamo.- mormorò sorridendogli dolce -Il mio posto è dove sei tu. -
Si alzò e andò a sistemarsi vicino a lui poggiando la schiena contro il suo torace e portandosi le sue mani intorno alla vita. Lui affondò il viso nei suoi capelli gonfiandoli ad uno ad uno con ogni suo respiro.
-Non sono alla tua altezza.- mormorò sconsolato poggiando il mento sulla sua spalla e la guancia contro la sua.
Lei rise sommessamente piegando il capo all’indietro: - Bè, in fondo sono pur sempre una principessa.- rispose intrecciando una mano con la sua.
-Verrai sempre trattata come tale.- disse Shade lasciandogli una scia di baci dal profilo del mento, proseguendo lungo il collo, fino alla scapola.
-A me non importa.- ridacchiò lei lasciandosi scappare un mugolio di piacere, prima di tornare a fissare il paesaggio con aria nostalgica.
Già non importava, l’importante era stare insieme, insieme per sempre.
 
[Qualche ora più tardi]
Dopo aver salutato Tori…
-Grazie per tutto quello che hai fatto.- disse Shelby abbracciando la sorellina.
-Piano..piano così mi soffochi.- tossì Yuki tentando di sdrammatizzare il momento dell’addio. –Ci rivedremo ancora…io verrò a trovarti, tu verrai a trovarmi…ci terremo in contatto.- cercò di consolarla lei con mezzo sorriso.
-Ok. – disse Shelby asciugandosi una lacrima –Ora passiamo a cosa serie però, devo rimandarvi a casa sani e salvi.-
-Non preoccuparti di questo, useremo il portale nel bosco.- disse frettolosa Yuki
Shelby scosse il capo divertita: -Naaa, userete quello nella serra del palazzo. È proprio qui vicino, perché scomodarsi per arrivare fino al bosco.-
Yuki sbuffò girando i tacchi e dirigendosi verso la serra di corte: -Lo fai solo per sfoggio di poteri o perché ti diverte vedermi in agonia?- chiese retorica Yuki prendendo per mano Shade.
La sua gemella le sorrise sardonica: -Entrambe.-
Un gemito lamentoso le uscì dalle labbra mentre si rifugiava fra le braccia del suo ragazzo, che l’accolse per nulla dispiaciuto.
-È così terribile?- le chiese leggermente perplesso; la sua ultima esperienza attraverso un portale non era stata per nulla dolorosa o spaventosa.
-No, è solo che lei non ama particolarmente precipitare nel vuoto. Tutto qui.- gli rispose sorridente l’altra castana.
Queste parole lo allarmarono un po’, ma rispose comunque in tono ironico: -Che fifona…chi non ama farsi un bel voletto di 500 metri una volta ogni tanto?!-
Yuki gli pizzicò il ventre piatto fulminandolo: -Vedremo quanto sei coraggioso adesso…-
Si erano portati di fronte ad un portale e imbronciata Yuki si separò da Shade per baciare la sorella sulla guancia e lanciarle un altro supplichevole sguardo.
Quest’ultima alzò gli occhi al cielo prima di esclamare: -Tranquilla…non vi farò schiantare, lo prometto.-
Yuki le lanciò un’altra occhiata scettica ma si fidò, prese Shade per mano e lo trascinò verso il portale: - Shade saluta.- mormorò nervosa, all’idea del salto che stava per compiere.
-Ci vediamo Shelby, grazie di tutto.- disse lui con gratitudine.
La ragazza tanto simile al suo amore gli sorrise dolce e con una piccola spinta gli fece oltrepassare il portale magico.
Dopo pochi secondi apparirono nel cielo scuro della città, coperto dal manto della notte, ad un’ altezza che si aggirava fra gli 800 e i 700 metri.
La caduta ebbe inizio, così come le urla di Yuki; Shade era troppo sconvolto per urlare.
Malgrado lo spavento tentò suo malgrado di calmarla: - Yuki, smettila di urlare! Fidati di tua sorella.-
-Il fatto che mi fidi di lei non implica che non debba essere spaventata.- si giustificò lei sbarrando gli occhi terrorizzata.
-Non sapevo soffrissi di vertigini.- disse lui cercando di distrarla
-Soffrire di vertigini e cadere nel vuoto sono due cose totalmente diverse.- si difese lei coprendosi gli occhi con la mano libera.
Allora, Shade la strattonò verso di lui vincendo l’attrito dell’aria e riuscendo così finalmente ad abbracciarla: - Yuki, aprì gli occhi. C’è una cosa che volevo dirti da un po’.– sussurrò lui dolce al suo orecchio.
Lei aprì gli occhi curiosa e alzò lo sguardo incontrando il suo.
-Grazie di esistere.- disse lui guardandola adorante.
- Oh Shade…Voglio stare con te per sempre.- sussurrò lei con voce tremante per l’emozione.
-Per sempre.- asserì lui stringendola ancora di più contro di lui e inclinando il capo verso il basso per poterla baciare dolcemente ma con passione.
Il cielo era libero dalle nuvole, e milioni di stelle ne puntellavano il mantello scuro attorniando la luna piena che brillava serena.
Se qualcuno in quel momento si fosse affacciato dalla finestra avrebbe anche potuto vederli, ora erano fin troppo vicini al suolo…ma non se ne preoccuparono.
I dolci raggi della luna li sfiorarono ancora facendoli sparire entrambi nel nulla, lasciando alle loro spalle solo la scia di una cometa, desiderosa di esaudire questo loro desidero.
   
 
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