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Autore: Me Myself and I    27/06/2011    4 recensioni
Taemin è a casa da solo con la febbre mentre scoppia un temporale. Cosa potrebbe succedere?
[2min
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thunders

 

Il silenzio della casa semideserta venne improvvisamente interrotto da un tuono.

“Argh...” Un urlo soffocato a fatica fu seguito da un tonfo sordo.

“Il piede...” Un ragazzo esile saltellava su un piede solo lamentandosi per il dolore mentre cercava di afferrare il libro che gli era caduto. Quando, con non pochi sforzi, riuscì nella sua impresa, si ributtò di peso sul divano e diede un occhiata all'orologio appeso alla parete: erano solo le dieci e un quarto di sera.

Taemin sospirò. Un sospiro pieno di rassegnazione per il dover passare la serata a casa da solo con la febbre mentre i ragazzi se la sarebbero spassata fino a notte fonda.

Se non si ricordava male era una festa di compleanno. Ma una cosa era certa: ci sarebbero stati fiumi di alcool e tante, tante ragazze. Ragazze e alcool, un mix alquanto pericoloso. E per di più non poteva neanche controllare da vicino Minh...cioè i ragazzi! Chissa cosa avrebbero potuto combinare quei quattro. Ok ok, doveva ammetterlo, pensare a Minho con una ragazza lo tormentava e non riusciva a capirne il motivo.

Si spostò in terrazza per lasciare stare i suoi bizzarri pensieri e rabbrividì appena scontrandosi con l'aria pungente della sera. Si sedette sul dondolo e alzò gli occhi al cielo sperando almeno di poter guardare le stelle che tanto piacevano al suo hyung. Passavano insieme intere notti a guardare le stelle da quella terrazza e Minho gli faceva vedere costellazioni e pianeti, una volta avevano visto anche un'eclissi di luna. Ma le sue speranze vennero miseramente infrante da densi nuvoloni che sembravano, insieme a tutto il resto, complottare contro di lui.

“Almeno non piove...” un sussurro sconsolato nella notte che non ebbe nemmeno il tempo di essere concluso che venne sorpreso da una pioggerella leggera.

“Ma che cavolo! Cos'è, venerdì 17!?” Questa volta gridò e la notte sembrò farsi beffe di lui rimandandogli indietro l'eco. Una, due, tre volte.

Tornò in casa borbottando qualcosa a proposito della sfortuna e del suo oroscopo. I capelli rossi imperlati di leggere goccioline e i vestiti umidi avevano bisogno di essere asciugati quindi si avviò verso la sua stanza alla ricerca di un asciugamano e vestiti asciutti.

Si sedette sul suo letto e il suo sguardo si soffermò su una felpa di Minho abbandonata su una sedia dalla parte di stanza del suo hyung quasi a implorare di essere indossata.

Un immotivato brivido scosse Taemin e lo convinse che quella felpa sarebbe stata l'ideale per riscaldarlo un po'. Indossò la felpa un po' troppo grande per lui e subito fu innondato dal profumo di Minho. Chiuse gli occhi per un attimo e si abbadonò alla sua immaginazione: poteva sentire le braccia del suo hyung stringerlo e...che cavolo stava pensando? Da quando fantasticava sui maschi? Già, ad essere sincero avrebbe dovuto dire che più che su i maschi fantasticava su Minho, ormai era un po' di tempo che succedeva, ma ogni volta gli faceva lo stesso strano effetto.

Con un gesto secco si tolse la felpa stizzito e corse in salotto. Si stese sul divano; un tuono, accese la televisione, un altro tuono, alzò il volume in modo esagerato, odiava i temporali.

La pioggia scrosciava non curante e sbatteva contro la finestra chiusa con insistenza e producendo un rumore fastidioso. Un terzo tuono, più forte degli altri, lo fece sobbalzare: iniziava ad avere un po' paura. Il fatto di essere in casa da solo, poi, non aiutava...

Ad un tratto la pioggia si fece molto più forte, i tuoni più vicini, finche all'improvviso tutte le luci e gli elettrodomestici si spensero. No, non un black-out, non proprio in quel momento. Com'era quella legge di Murphy? “Se qualcosa può andar male, lo farà.” E bravo il buon vecchio Murphy, lui sì che aveva capito tutto.

Cercò alla cieca il suo cellulare e quando riuscì finalmente a trovarlo si fece un po' di luce.

Era decisamente una serata catastrofica, ma almeno era sicuro di aver toccato il fondo: peggio di così ci poteva essere solo l'apocalisse.

Si diresse, con l'aiuto della flebile luce del suo telefono, verso l'entrata, dov'era situato il contatore. Mentre percorreva il corridoio che loseparava dalla sua meta gli sembrò quasi di setire dei colpi alla porta, ma subito si convinse che la pioggia e la suggestione lo stavano impressionando inutilmente.

Aprì lo sportello del contatore con aria annoiata quando all'improvviso sentì di nuovo quei colpi alla porta, più vicini che mai e accompagnati da una voce.

Taemin aprì la bocca per urlare ma la sua gola si fece muta all'improvviso, il suo cuore batteva frenetico nel petto e le tempie gli pulsavano assordandolo. Le gambe sembravano non sorreggerlo e non voler, per nessuna ragione al mondo, compiere un solo passo.

Un rumore metallico proveniente dalla serratura lo fece trasalire e il suo corpo si mosse da solo di rimando cominciando a correre. Si diresse nella sua camera e, mentre stava chiudedo la porta riuscì a scorgere una figura alta e magra che era finalmente riuscita a varcare la soglia di casa.Lo sconosciuto era in piedi, in controluce, illuminato dalla luce di emergenza fuori dalla porta.

Si rintanò d'istinto nel letto delsuo hyung. Si sedette cingendosi le ginocchia con le braccia e decise di chiamare Minho con il cellulare. Prese in mano il telefono ma mentre stava digitando il numero l'apparecchio si spense improvvisamente a causa della batteria scarica.

“Merda...merda, merda!” Poco più di un sussurro nel buio della casa sovrastato dallo scrosciare sempre più insistente della pioggia.

Taemin poteva sentire indistintamente il rumore dei passi nel corridoio Gli rimbombavano in testa e li sentiva avvicinarsi paurosamente.

Aveva le orecchie tese per captare ogni minimo rumore e, mentre sentiva la maniglia abbassarsi lentamente, un tuono accompagnò l'entrata in scena dell'individuo.

Questa volta Taemin urlò per davvero, terrorizzato, e scoppiò in un pianto tanto silenzioso quanto disperato. Perché il suo hyung non era là con lui ad aiutarlo? Ma, cavolo, doveva pensare a lui anche in un momento come quello?

La figura, intanto, si avvicinava in silenzio e il ragazzo sul letto tratteneva il fiato. L'individuo dal viso celato dall'oscurità del black-out si fermò a una manciata di centimetri da Taemin. Alzò un poco una mano e gli sfiorò una guancia.

“Taemin...” un sussurro pieno di preoccupazione colse del tutto impreparato il rosso. Taemin però quella voce l'aveva riconosciuta.

Improvvisamente la luce tornò, a conferma delle supposizioni del maknae.

Lo sconosciuto era finalmente svelato: Minho stava in piedi davanti a lui in tutta la sua disarmante bellezza e inaspettatamente si sedette sul letto e abbracciò il più piccolo.

“Oh, Minho...Tu non hai idea...” Taemin era aggrappato al suo hyung e finalmente riuscì a tirare un sospiro di sollievo.

“Tae, non volevo spaventarti così...”

“Bé, devo dire che ce l'hai fatta, però.E secondo me ci hai anche preso gusto.” Il maknae aveva alzato un po' la testa per poterlo vedere in viso e gli sembrò di scorgerequalcosa di simile a un ghigno.

“Forse...” Lunghissimi attimi di silenzio seguirono quella mezza confessione.

“Mi sei mancato sta sera” Taemin si fece rosso in viso per ciò che aveva detto e Minho sorrise.

“Anche tu, sottospecie di fungo rosso.” Gli diede un leggero colpo in testa.

“Ed è questo il motivo per cui sei venuto fin qui, oltre che per spaventarmi a morte?” Era in vena di provocazioni e il più grande non sembrava aspettare altro.

“Uh-uh, e poi ero preoccupato per te.” Distolse lo sguardo, possibile che anche lui potesse essere imbarazzato?

“Anch'io ero un po' preoccupato a dirla tutta...”

“Per me?”

“Bé, sì. Perché là era pieno di ragazze e io...io ero...geloso, ecco.” La tinta rosso pomodoro che aveva assunto confermava ciò che stava dicendo. Ma l'aveva detto veramente?

“Scemo, a cosa mi servono delle ragazze? Io voglio te, Taemin, solo te.” Disse quelle parole con una dolcezza infinita che fece perdere un battito al più giovane.

“Credo...credo di amarti, Minho.” Disse quelle parole prendendo una mano del moro e stringendola fra le sue.

Minho sorrise e appoggiò le sue labbra su quelle di Taemin baciandolo: decisamente gli bastava come risposta.

Il moro si allontanò pima di approfondire il bacio e avvicinò le labbra all'orecchio di Taemin.

“Ti amo anch'io.”

 

 

Ed eccomi qui con una one-shot. Premetto che non avendo mai scritto una 2min o un qualsiasi altro tipo di yaoi non so come possa essere venuta fuori.

Ringrazio chiunque sia arrivato fino a qui e invito a usare altri due minuti per recensire, mi fareste molto felice ^_^

 

 

Saluti, gente!

Me Myself and I 

  
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