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Autore: ScreamLikeMe    28/06/2011    0 recensioni
A long story about a damned love.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Jeremy Gilbert, Stefan Salvatore
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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Aprii gli occhi,e lentamente li richiusi,mi misi a pancia sotto,con la faccia sprofondante nel cuscino. Avvertii un dolce tocco sulla mia schiena che piano piano scendeva giù,giù,giù.. < Ma che cavolo è? > pensai subito. Di scatto rotolai giù dal letto,con le braccia mi trascinai vicino ad una sedia dove mi ci aggrappai e guardai in direzione del letto. Un ragazzo. < Che fai lì per terra? E' scomodo > mi disse. Riuscii solo a spalancare di più gli occhi,più di quanto lo fossero già. < Hai paura? > chiese come se trovarsi un ragazzo nel letto fosse la cosa più normale al mondo. < Chi sei? > chiesi cercando di mantenere un minimo di calma. < Sta calma,non ti farò del male > disse nel modo più umano possibile. < Chiamo la polizia > e mi apprestai ad alzarmi e a dirigermi verso il telefono,ma in qualche modo me lo ritrovai di fronte, mi afferrò un braccio e poi finalmente lo guardai bene. Mi persi nei suoi occhi ammalianti,erano come oro colato con pagliuzze verdi,verdi come aghi di pino. Era l'iride più strana e meravigliosa che avessi mai visto,per un attimo il pensiero di chiamare qualcuno in cerca di aiuto svanì,tutto sembrava così magico. Quel ragazzo era affascinante,ma qualcosa mi diceva che non dovevo fidarmi. Mi scrutò attentamente,mi fissò dritto negl'occhi,all'improvviso cambiarono colore,l'oro colato mischiato al pino diventò nero. L'iride ora era nera e profonda,e la pupilla rossa,come il sangue. < Rilassati > disse. Mi indicò la strada per il letto e aggiunse < Siediti > quasi come se fosse un comando. Beh,io seguii i suoi consigli,poi quando mi sedetti notai che i suoi occhi erano di nuovo normali. < Non ricordi cosa sia successo ieri sera? > chiese. < No,ricordo solo che ero ad un party. A casa di Bonnie,la mia.. la mia migliore amica. Ma tu chi sei? E perchè eri nel mio fottuto letto? > < Sono solo il sogno erotico di ogni ragazza > disse presuntuosamente sorridendo e alzando il sopracciglio. < Poco egocentrico > < Damon. Damon Salvatore. Contenta tesoro? > < Non chiamarmi 'tesoro' come se fossi il mio fidanzato > risposi decisa. Mi guardò,mi analizzò bene,mordendosi il labrro qualche volta. < E non guardarmi come se mi avessi vista nuda > dissi sprofondando nel letto. < Ma io l'ho fatto > Sbarrai gli occhi,ogni singola fibra si irrigidì. La mia mente cessò di pensare. Mi alzai di scatto,mi diressi verso di lui e con tutta la rabbia restatami dentro gli diedi uno schiaffo. Il volto gli si girò e poi corsi al piano di sotto,arrivai in cucina afferrai il telefono e presi un coltello. Ma subito come impugnai la provvisoria arma me lo ritrovai di fronte,lo pugnalai ad un fianco e fuggii via. Ma lui era ancora lì,di fronte a me < Come diavolo faceva? Era impossibile > l'ansia si impadronì di me. Così mi arresi. Lasciai cadere il telefono sul tappeto persiano del salotto e poi gli chiesi < Chi diavolo sei? E perchè mi hai vista nuda? > < Damon,ti ripeto. E prova ad immaginare perchè eri nuda. > < Ero schifosamente ubriaca ieri per essere venuta a letto con uno come te. > < Tu eri nuda,io no. Sì,eri schifosamente ubriaca,mi imploravi di fare di te ciò che volevo. Beh,ma essendo io una brava persona ti ho rivestita. > < Voglio sotterrarmi. > < Di nuovo? > Gli lanciai un'espressione interrogativa. < Anche ieri sera volevi,stavi scavando una specie di fossa > < Oh mio dio. No. No. NO! > < Eri carina in un certo senso. > disse prendendo una ciocca di capelli e rimettendola al suo posto. < Lo so. Non ho bisogno di attempati ragazzi con un bel faccino che me lo dicano. > < Secondo Elena Gilbert ho un bel faccino,buono a sapersi. > < Suppongo ti abbia detto il mio nome. > < Sì,e subito dopo mi hai vomitato sulle scarpe. Spero tu non passi le tue giornate così. Sarebbe.. triste! > Mi alzai in piedi e sfacciatamente gli dissi < Senti,non mi conosci nemmeno e spari queste sentenze su di me. Volevo solo distrarmi un po' ma non voglio stare qui a spiegare le mie ragioni ad un perfetto sconosciuto,quindi ora se non ti dispiace,va via! > < Damon! Il mio nome è Damon. > < Damon! Che nome del cazzo. > Rise,non si infuriò,ma rise. Che ragazzo strano,avrei dovuo saperlo fin dall'inizio che era un tipo insolito. Si diresse verso la porta,ruotò il pomello e poi si voltò,guardandomi,cercando di ammaliarmi di nuovo con i suoi occhi. Si ritrovò sulla soglia della porta all'esterno e disse < 213 > < Cosa? Oh ti prego,non ho tempo da perdere con te e con i tuoi indovinelli del cazzo. Domani ricomincio la scuola,e ho bisogno di prepararmi mentalmente e spiritualmente. > Sorrise,perchè sorrideva sempre? Che cosa aveva da sorridere? Avrei voluto chiederglielo ma non volevo che pensasse fosse un pretesto per restare a conversare con lui. Poi se ne usciva con una di quelle minchiate di psicologia tipo 'Non ammetti a te stessa,al tuo 'io' che in verità tu vuoi parlare con me e mi tratti male' no,non era il caso. Così dissi un secco 'addio' e chiuse la porta con fermezza. Feci le scale di fretta e poi chiamai Bonnie. < Sarà meglio per te che sia importante,o riattacco,sto morendo di sonno,ho fatto le 5 > disse una Bonnie assonnata. < Bonnie,è molto importante. Chi è Damon Salvatore? Era alla festa ieri,stamattina mi ha svegliata accarezzandomi la schiena e poi mi ha vista nuda e.. > < Allora ascoltami Elena,te l'avrò detto un miliardo di volte: scopare fa bene,davvero molto. Però non puoi utilizzare sempre lo stesso ragazzo. Okay,quanto sarà stato carino per poterlo rivedere? Tanto? Vabene,ma si va avanti,dai. So che quest'anno ci sarà un ragazzo italiano nel nostro corso,concentriamoci su di lui. Ed ora,torno nei miei sogni. Ti voglio bene. Domattina fatti trovare pronta per le 8.30 > e troncò la conversazione. < Grazie,sempre gentile > dissi ad un ricevitore oramai spento. Mi stesi sul letto e lì m'addormentai. Quando mi svegliai passai la giornata pensando al misterioso ragazzo. Damon Salvatore. Mai visto,mai sentito. Eppure Mystic Falls era una città piccola. Tutti conoscevano tutti. Forse era arrivato da poco,o forse c'era da sempre ma viveva come un'eremita nei boschi. Chi lo sa. Ma ora la mia priorità era di prepararmi per la scuola. Soprattutto per ciò che era successo quest'estate. Ma era meglio non pensarci. Meglio dimenticare. Così aiutai mia zia Jenna a ripulire la casa e mio fratello Jeremy a finire dei compiti per l'estate. Fin quando non calarono le tenebre. M'addormentai,e l'unica cosa che riuscivo a vedere erano dell'oro colato misto ad aghi di pino.
  
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