Anime & Manga > Altro - anime/manga shounen
Ricorda la storia  |      
Autore: RoryTheSherlockian    28/06/2011    0 recensioni
Il titolo (by google traduttore) significa "Era ora".
Fanfiction sul futuro manga ancora inedito ( di cui io in mente ho solo un quadro vago) di un mio amico. A sentire lui, il finale è a libera interpretazione, e qui io dico la mia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quel giorno faceva più caldo del solito. Già da un po' di tempo la gente andava in giro con vestiti più leggeri: maglie a maniche corte, bermuda, gonne per le ragazze.
Ma quel giorno denotava proprio che l'estate era oramai iniziata, la gente si faceva più rada nel centro città, per affollarsi sulle coste alla ricerca di un po' di refrigerio nel mare.
Non tutti però adoravano quel periodo. Chiusa nel suo studio, Helena face gli ultimi conti per il suo negozio.
Aveva aperto il suo negozio già da un po' di tempo, e si poteva definire un'attività piuttosto insolita in occidente: un negozio specializzato in abiti e accessori Gothic lolita.
Del resto, anche la proprietaria vestiva quello stile, insolito ed elegante, che mal si accordava con l'afa estiva.
Tentando di limitare il caldo, Helena quel giorno si era vestita di colori chiari, cosa insolita per lei. La camicia, bianca, era accostata a una gonna ampia azzurra, che riprendeva il colore degli occhi di lei. Tra i lunghi capelli biondo ramati leggermente mossi si stagliava un bellissimo fiocco azzurro.
Helena si scostò i capelli dagli occhi, e allungo meccanicamente la mano in cerca della bottiglietta d'acqua che teneva sempre vicino. Presto la trovò, scoprendola vuota. Solo in quel momento si ricordò che doveva fare la spesa "Accidenti... ma dove ho la testa?!" Imprecò a bassa voce.
Lei uscì dalla stanza e scese le scale con una certa eleganza, e arrivò nel salotto dove un bambino di circa sette anni se ne stava sdraiato in terra a montare un giocattolo all'apparenza complicato. "Devo andare a fare la spesa. Vieni con me, Michele?" il bambino alzò di scatto la testa "Si mamma" e si precipitò a infilarsi le scarpe.
"Bravo bimbo. Mica come suo padre..." sussurrò la giovane donna con una punta di rammarico misto a sarcasmo guardando alcune foto adagiate sul tavolo insieme agli album.

Cinque minuti più tardi erano già arrivati al supermercato, e mentre lei faceva la spesa il piccolo Michele si era fermato dall'aiuto-cassiere, un bravo ragazzo che occasionalmente gli aveva fatto anche da baby-sitter.
Helena non ci mise moltissimo, sapeva perfettamente cosa doveva comprare, e una volta pagato si diresse dal ragazzo.
"Dov'è Michele?" Il ragazzo la guardò stranito "Michele? Non era con lei? Mi ha salutato un paio di minuti fa dicendo che la raggiungeva..." Helena sospirò "Non fa niente, grazie" non era preoccupata - dopotutto era pur sempre figlio di auo padre - però voleva sapere perché se n'era sparito tutt'a un tratto.
Chiese ai cassieri, ma nessuno sapeva niente "Ha per caso visto un bambino piccolo, sui sette anni, coi capelli scuri e vestito di grigio?" L'ultima cassiera interpellata fece segno di no con la testa, ma il cliente che stava servendo disse che si, lui l'aveva visto "è uscito da qui giusto un paio di minuti fa, insieme a un giovane con l'aria un po' strana" disse un po' preoccupato.
Helena si fece perplessa "Un giovane un po'...strano?"chiese.
Il cliente del supermercato fece segno di si con la testa "Si, strano. Era vestito pelle nera, giacca aperta e pantaloni lunghi. A Helena ci volle un attimo a capire, ma rimase impassibile "E dove sono andati?" chiese con un'innaturale freddezza. "Proprio qui davanti" rispose il cliente, e indicò i giardini pubblici di fronte al supermercato. "Grazie mille" fece lei, e uscì.

Attraversata la strada, la ragazza si fece strada nei giardinetti. Non dovette cercare a lungo, perché già alla prima panchina trovò chi cercava.
Michele era seduto sulle ginocchia del giovane descritto dall'uomo al supermercato, e aveva l'aria di chi si sta divertendo.
Helena si piazzò davanti ai due e tossì per richiamare la loro attenzione.
I due si voltarono verso di lei, e solo uno scemo non avrebbe notato la somiglianza tra i due, troppo accentuata perché fossero degli estranei fra loro.
Michele sorrise alla vista della madre, mentre l'altro giovane la squadrò divertito con occhi incredibili: erano completamente neri, fatta eccezione per la pupilla, di un bianco giallastro.
Sul suo volto si allarò un sorriso che sembrava molto un vero e proprio ghigno. Helena sospirò soltanto "Finalmente sei tornato..."


Mikhael...





Per quando ne so, sono la prima che scriva una fanfiction su Zweet 'n' Bitter...

P.S.= Si dovrebbe leggere "Micael", non "Maicol". E l'accento tonico di Helena va sulla seconda e^^
Comunque si,, la storia è piuttosto casuale (vorrei vedere voi a scrivere alle due e mezzo di notte >.<), e no, non conosco così bene la storia originale, ma siccome questo episodio è un po' di tempo che ce l'ho in mente, e siccome mi piacciono molto i personaggi l'ho scritto lo stesso...
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga shounen / Vai alla pagina dell'autore: RoryTheSherlockian