Note
iniziali:
E’ la prima volta che mi cimento in un
argomento simile, non ho mai trattato la
morte di uno dei GazettE. Ho letto storie di questo genere, ma scriverla io era
diverso, non ci riuscivo; non so come mai ora invece ne ho scritta una e non ho
la più pallida idea di come sia uscita fuori.
L’ispirazione
mi è venuta ieri pomeriggio al mare, mentre con l’I-Pod
ascoltavo “ salvami ” dei sonohra.
In
questa fan fiction troverete un rapporto omosessuale, anche se appena
accennato, quindi se non vi piace il genere non leggete, grazie.
I
personaggi da me trattati non mi appartengono, tutto ciò descritto di seguito è
frutto della mia fantasia e non scrivo a scopo di lucro.
Detto
questo, vi auguro una buona lettura.
Save Me
Guardami.
Sentimi.
Sono qui, toccami.
Sento il freddo dell'asfalto, salvami.
Salvami.
Parlami.
Ascoltami.
Sono qui, aspettami.
Pioggia e neve sulle ali, salvami.
Non sentiva dolore, in realtà non riusciva
a sentire nulla, ciò che invece gli era chiaro era che non poteva muoversi.
Alcune gocce di acqua fredda si posavano
leggere sul suo viso, sotto di se l’asfalto freddo e bagnato di pioggia. I
rumori gli giungevano deboli e confusi, tante luci si muovevano intorno la sua
persona.
Cercò di sollevare un braccio, dovette
usare tutta la forza che possedeva in quel momento per riuscirci; quando la
propria mano entrò nel suo raggio visivo la vide sporca di sangue,
spaventandolo ancora di più.
Delle immagini in sequenza gli danzarono
di fronte gli occhi, come se gli attimi appena vissuti si riproponessero in un
ciclo senza fine:
Lui, Akira, la moto, l’asfalto bagnato e
quella dannata macchina che non si era fermata al semaforo rosso; tutto così
vivido e reale.
“ Aki “ provò
ad urlare, ma con suo dispiacere la voce gli uscì flebile.
“
amore!! “ Akira corse verso la sua persona,
inginocchiandosi al suo fianco.
Gli prese la mano e la strinse forte, il
ragazzo steso a terra sorrise nel vederlo sano e salvo.
“ sono
qui Taka.. ti prego.. non lasciarmi.. “ alcune
lacrime stillavano dagli occhi del biondo.
“
a-aiutami..ad alzar-mi.. “ gli
chiese il più piccolo.
Il ragazzo inginocchiato guardò il sangue
che si addensava sull’asfalto “ no..
amore, stai giù.. ora ti aiuteranno.. “
Un colpo di tosse colpì Takanori,
facendogli sgorgare alcune gocce di sangue.
Entrambi erano terrorizzati da ciò che
stava accadendo, il vocalist trovò il coraggio di parlare sentendo che non
avrebbe resistito ancora a lungo; stava per morire.
“
ti amo.. Aki.. e.. ti amerò.. per sempre “ faticava a parlare, e persino respirare
gli riusciva difficile.
“
no.. Taka.. no.. ti prego.. “ un
dolore al centro del petto non abbandonava Akira.
Un sorriso piegò le labbra del ragazzo a
terra, avrebbe fatto di tutto per Akira, ma contrastare la nera morte non era
in suo potere.
“
prom-ettimi.. che sarai.. felice.. “
“
Taka “
“
promettimelo amore… “ insistette
sentendo le forze venirgli meno.
“
lo prometto amore “ si affrettò a rispondere l’altro, capendo
cosa sarebbe successo di lì a poco; avrebbe perso il suo unico amore.
“ L’AMBULANZA!!
“ gridò alla gente che si era ammassata
intorno a loro.
Gli occhi di Takanori si fecero pesanti,
li assecondò non riuscendo più ad opporsi all’inevitabile.
“
di.. agli..altri.. che gli v-oglio.. be-ne.. “ in quell’attimo Takanori esalò il suo
ultimo respiro.
La mano stretta nelle mani di Akira
divenne pesante e inanimata, il petto del ragazzo non tremava più e non si
sarebbe più mosso per l’eternità.
Akira portò la mano di Takanori al volto
baciandola senza sosta, dondolando avanti e indietro.
“
Taka… Taka.. TAKA!!! “
Un urlo si alzò nell’aria in quella notte,
dove la pioggia continuava a cadere e le luci a girare.
Guardami.
Sentimi.
Sono qui, toccami.
Sento il freddo dell'asfalto, salvami.
Salvami.
Parlami.
Ascoltami.
Sono qui, aspettami.
Pioggia e neve sulle ali, salvami.
Una luce accecante arrivò dritta negli
occhi di Takanori, ma con sua sorpresa capì che non gli avrebbe fatto male; per
questo non li chiuse ma continuò a guardare intorno a se.
Era morto, ne era sicuro, ma ora non
sapeva dove si trovasse e cosa sarebbe successo, in un certo senso era inquieto
ma allo stesso tempo in pace; era strano descrivere ciò che stava provando.
Non riusciva a vedere nulla oltre quella
splendida luce, ma improvvisamente un abbaio alle sue spalle lo fece voltare.
Due occhi dolci e vispi lo attendevano con
impazienza, la coda scodinzolante e la lingua che penzolava fuori dalla bocca;
quante volte l’aveva vista in quello stato quando rincasava.
“ Sabaru “ disse
con gli occhi pieni di lacrime dalla commozione, aveva pensato che non
l’avrebbe più rivista; invece eccola lì ad aspettarlo.
Gli corse incontro scodinzolante, lui la
prese in braccio baciandole il piccolo muso; lei abbaiò di nuovo in risposta.
Poi capendo che voleva essere posta a
terra l’accontentò, lei cominciò a camminare verso quella luce dove oltre non
si vedeva nulla; accorgendosi che Takanori era rimasto fermo si voltò e gli
abbaiò di nuovo.
“
devo venire con te? “ gli
chiese e quella abbaiò di nuovo.
Si incamminò anche lui, verso l’ignoto ma
con una compagna che non lo avrebbe più lasciato solo.
The End
È
piccola e senza pretese, una cosina che mi è uscita così.
Come
al mio solito non sono riuscita a finirla tragicamente, anche se l’ho
praticamente ucciso.
Ma
l’idea che Sabaru lo andasse a prendere al momento
del trapasso, mi piaceva tanto.
Per
chi non lo sapesse, Sabaru era la cagnolina di Ruki
prima di Koron, sicuramente l’avrete vista in degli scatti con un Ruki dai
capelli neri e rossi. Si proprio quella cagnolina che giocava con lui e faceva
la passeggiata, era un amore e Ruki ha sofferto tanto quando se né andata.
C’è
una cosa che si dice in giro, una delle tante storie sul dopo morte; ma a me
piace credere che sia vera.
Un’amica
mi disse che quando moriamo, ad accoglierci per portarci nella vita dopo la
morte, troviamo il nostro cane, quello con cui abbiamo instaurato un rapporto
stretto e impareggiabile; spero sia proprio così.
Un
bacione! Vi voglio bene <3