"Dimmelo tu chi sono"

Per Françoise guardarsi intorno e vedere la felicità altrui era ciò che più le faceva rimpiangere la sua condizione di cyborg. Anche se non era sola, anche se i suoi compagni erano come lei e perfettamente in grado di capirla, ciò che più la faceva soffrire era un'altra cosa...
Osservando le persone per la strada, i sorrisi felici dei bambini che si facevano abbracciare dalle proprie mamme e le espressioni di gioia sul volto degli innamorati, Françoise ricordava continuamente che la sua vita NON poteva essere così: quella sensazione di gioia, freschezza e serenità non le sarebbe mai appartenuta, non avrebbe mai potuto avere quella felicità per sé; non poteva tornare indietro bensì "fingere" una vita normale, come ballerina classica e stare in mezzo alle altre persone, ma dentro di sé era comunque un cyborg; non poteva innamorarsi né avere figli e questo per lei era costantemente difficile da accettare.

- Françoise, ti senti bene ?

La voce di 009 riportò la ragazza alla realtà attuale e alla missione che dovevano svolgere.

- Sì Joe, grazie... ho solo un po' di stanchezza!

009 annuì.

- Secondo Bretagna, l'incontro tra i trafficanti di armi non avverrà che prima di domani notte - proseguì lui. - Per stasera è meglio andare a dormire, sei d'accordo ?

Françoise sorrise debolmente. Nonostante il suo essere taciturno, 009 sapeva essere molto sensibile e comprensivo. Tra tutti i suoi compagni cyborg, Joe era quello che sentiva più vicino a lei.

- Buonanotte Françoise, cerca di riposare bene!

Così dicendo, 009 andò a dormire. Il dottor Gillmore aveva prenotato per loro una stanza d'albergo con due camere da letto separate, affinché potessero tenere sotto controllo i movimenti di uno sporco trafficante d'armi, Hector Edge, che alloggiava in una villa lì di fronte. Ovviamente anche gli altri cyborg erano stati collocati in diverse postazioni: 002 e 008 dovevano scoprire in che modo avvenivano le spedizioni delle armi; 004 e 007 invece avevano preso nota dei contatti di Edge ed erano certi che la prossima transazione clandestina sarebbe avvenuta di lì a ventiquattr'ore.
Tuttavia, per quanto si sforzasse di concentrarsi sulla missione, la mente di Françoise era rivolta verso tutt'altro in quel momento...

***

Circa mezz'ora più tardi, Joe era sdraiato supino sul letto con le braccia dietro la testa cercando di prendere sonno. Ad un tratto sentì bussare alla porta.

- Joe, posso entrare ?
- Certo Françoise, accomodati - rispose l'altro.

003 entrò nella stanza con addosso la vestaglia da notte. Sulle prime Joe pensò che fosse venuta da lui unicamente per parlargli ma, osservando la sua espressione assente, capì che c'era qualcosa che non andava.

- Che ti succede ? Hai un'aria strana...

Con pochi semplici gesti, Françoise si tolse la vestaglia lasciandola cadere a terra. 009 rimase di stucco nel vederla così, completamente nuda e immobile davanti a lui. Françoise si coprì pudicamente il seno e l'intimità con le braccia ma, prima che potesse fare o dire qualcosa, Joe si alzò subito in piedi per avvolgerle addosso una coperta.

- Joe...
- Per favore Françoise, vuoi spiegarmi ?

Per tutta risposta, lei gli buttò le braccia collo e lo baciò sulla punta delle labbra. Joe spalancò gli occhi per la sorpresa ma, anche quando fu in condizioni di farlo, non riuscì a dire una parola. Françoise lo strinse forte e lui sentì chiaramente le morbide curve della fanciulla, anche attraverso la stoffa che serviva a nascondere la sua nudità. Era la prima volta che la vedeva sotto quella luce, nonostante il profondo affetto che aveva sempre nutrito per lei, ed era sconvolto da quello che stava accadendo.

- Joe - ripeté 003, guardandolo con occhi colmi di tristezza. - Ti prego Joe, dimmelo tu chi sono! Sono forse una donna per te ? Ho bisogno di sentirlo, di sapere... 

Una volta passato il primo momento di stupore, Joe cominciò finalmente a capire. Françoise era una persona profondamente sensibile, con molti affetti legati al suo passato, e per lei la condizione di cyborg era qualcosa di molto più difficile da accettare. Sia 009 che gli altri, chi più chi meno, avevano imparato a convivere con la loro attuale condizione grazie soprattutto a molti dolorosi ricordi legati alle loro vite passate... ma non lei! Françoise aveva ancora un padre, una madre, una famiglia, delle persone che l'avevano vista crescere da bambina e che erano ancora vicine e lontane allo stesso tempo. Ciò che una fanciulla sogna per sé stessa è di poter realizzare i propri sogni, di amare ed essere amata, ma essere cyborg significa vivere a metà tra un'apparente condizione umana e una tristemente concreta di emarginazione da tutto il resto del mondo. Come pretendere che una dolce creatura come Françoise sia in grado di tenersi dentro tutto questo ?
Al pensiero della sua profonda sofferenza, qualcosa nel petto di Joe si strinse; un cuore artificiale forse ma pur sempre un cuore; e le parole che Françoise aspettava giunsero sincere.

- Tu sei una donna, Françoise - sussurrò. - Una splendida donna, non c'è alcun dubbio su questo!
- Oh, Joe!

Di nuovo le loro labbra si incontrarono, stavolta per soddisfare il desiderio di entrambi. La coperta scivolò a terra, lasciando 003 completamente nuda tra le braccia di colui che amava. Non era un'illusione, era reale: il calore di quel bacio era la prova che tra loro due esisteva un sentimento autentico. 009 si strinse alla sua Françoise con tutto il suo amore, con tutto il suo desiderio di amarla e proteggerla. Nel momento in cui i loro corpi si lasciarono andare alla passione, Françoise capì di essere per lui così come Joe era per lei: due anime unite dallo stesso sentimento... Quella notte sarebbe stata per loro solo un breve attimo, una parentesi tra innumerevoli missioni rischiose e incerte, ma un attimo da vivere insieme!

FINE

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...