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Autore: Mushroom    28/06/2011    4 recensioni
[Scritta per la community 1Frase]
Quando sussurra il tuo nome – con voce roca e calda – è come una piccola, personale preghiera, che solo tu hai il diritto di sentire.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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#01 – Anima
Aveva sempre sostenuto che dare il giusto carattere al proprio protagonista – o alla protagonista, come in questo caso – fosse una cosa fondamentale: così aveva scelto di ispirarsi a Kate Beckett, perché voleva che i suoi personaggi avessero un’anima come la sua, capace di restarti dentro fin dal primo momento.

#02 - Seconda volta
<< Ti amo >> lo dici in un sussurro disperato, stringendola a te, e lo fai una seconda volta - con la voce spezzata e il fiato corto, con l’inesorabile consapevolezza che il suo sangue, caldo, denso, scorre tra le tue mani – perché non sai se glielo potrai dire mai più.

#03 – Uomo
Un uomo dovrebbe essere serio, orgoglioso e dal carattere forte – pensa la detective Beckett – non un surrogato di esso che gioisce – come se fosse a Disneyland – davanti a un nuovo caso.

#
04 – Denaro
Il denaro poteva fare qualsiasi cosa, soprattutto quando se ne accumulava molto tutto insieme: sfortunatamente, però, non poteva comprare l’amore, dettaglio a cui Richard Castle stava ancora lavorando.

#05 – Preghiera
Quando sussurra il tuo nome – con voce roca e calda – è come una piccola, personale preghiera, che solo tu hai il diritto di sentire.

#06 – Padrone
A volte le reazioni di Castle davanti ai suoi “no” le ricordavano un po’ quelle di un cane verso il suo padrone.

#07 – Attesa
In passato l’attesa tra l’uscita di un nuovo libro – come fan dello scrittore Richard Castle - e un altro diventava per lei una gioia straziante; ora - come protagonista dei suoi romanzi - più che altro era una condanna con firma d’autore.

#08 - Miglior amico
Il blocco dello scrittore era uno dei momenti peggiori nella stesura di un libro: rimaneva lì, attanagliato al suo miglior amico “disperazione-pre-consegna”, e non accennava ad andarsene se non in quegli unici attimi in cui Castle non aveva a portata di mano nessuno strumento per scrivere.

#09 – Notte
Kate Beckett si massaggiò gli occhi, guardò il rapporto che stava compilando e si chiese se Castle avesse intenzione di passare tutta la notte al distretto.

#10 – Pazzia
<< Ripetilo insieme a me >> la Detective Kate Beckett mimò le parole con estrema enfasi << È una pazzia: le persone non vengono sostituite con alter-ego provenienti da universi paralleli, tanto meno le vittime di omicidio >> si fermò un attimo, sperando vivamente che le parole non gli fossero entrate da un orecchio e uscite – per magia – dall’altro << Seriamente, Castle, dovresti smettere di guardare Fringe >>

#11 – Fidanzamento
<< Come sarebbe a dire fidanzamento? >> indugiò sull’ultima parola, come se fosse velenosa, e fissò il gigantesco anello davanti a sé con una crescente rabbia << È assurdo, lo sai bene quanto me! >> dichiarò, massaggiandosi le tempie e rivolgendole un’occhiata supplice; questa l’ignorò, portando alla bocca un pop-corn e fissando lo schermo del televisore << Era normale che finisse così, Castle >> ribatté << Il fatto che Angela e Alfonso si siano ri-fidanzati per cementare il loro rapporto è nei canoni di Temptation Lane >

#12 – Vita
Fare il lavoro che faceva – giorno dopo giorno, caso dopo caso, morte dopo morte – le ricordava quando la vita potesse essere breve e ingiusta, nonché quanto potesse essere fragile; allo stesso modo, però, le ricordava anche quanto potesse essere bella.

#
13 – Noia
<< Sai una cosa? >> Richard Castle giocherellò con la manopolina della radio, ottenendo da essa solo suoni confusi e squarci di canzoni << Gli appostamenti sono davvero noiosi >>.

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14 – Indifferenza
Lanie alzò un sopracciglio, sogghignando tra sé e sé, mentre la Detective Beckett continuava a tergiversare sulle sue domande; questa la guardò, un po’ accigliata, e mandò giù un sorso di caffè << Davvero >> la parola le uscì un decimo più alta, quasi cantilenante << Sono del tutto indifferente a Castle >>

#
15 – Letto
Nel suo lavoro si era abituata a vedere di tutto, dai corpi mutilati a semplici ferite d’arma da fuoco, ma sussultò comunque quando osservò quei resti; restò a fissare la donna, cosparsa in un letto di rose, riconoscendo immediatamente ogni dettaglio e, allo stesso modo, chiedendosi chi mai potesse fare una cosa simile (anche se una o due idee, al riguardo, le aveva), mentre parlava con i Detective Ryan e Esposito << Sì, e poi ho già visto questa scena >> disse, ricevendo due occhiate confuse dai suoi colleghi << Ma voi non leggete? >>

#
16 – Stelle
Guardare le stelle ti è sempre piaciuto: il cielo degli Hamptons pare così immenso, così splendente, così vasto e incredibile; uno spettacolo che ti lascia senza fiato e che, quell’estate, ti sembra essere un po’ meno luminoso.

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17 – Minuto
È bastato un minuto – sessanta secondi – per renderti consapevole di star perdendo una delle cose più preziose che avevi e, ancora meno, perché quella pallottola colpisse la detective Beckett.

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18 – Limite
<< Non conosci proprio nessun limite, eh, Castle? >> ringhiò la Detective Beckett, sequestrando allo scrittore l’interruttore della sirena.

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19 – Cuore
Per quanto Richard Castle potesse essere infantile, spregiudicato e fastidioso, aveva qualcosa nel suo modo di vedere il mondo e di comunicarlo, attraverso i suoi libri, di diverso: Kate Beckett odiava ammetterlo, ma era qualcosa che riusciva a entrarti nel cuore.

#20 – Fede
Ogni buon Serial Killer metteva una certa dose di fede nel compiere l’omicidio: sceglieva con cura le proprie vittime, studiandone ogni mossa, e ripeteva sempre lo stesso rituale, preciso, componendo la scena come se dipingesse un’opera d’arte; allo stesso modo, Richard Castle metteva una buona dose di fede nei suoi libri, entrando nella mente del killer e ricordando, con una punta d’amarezza, che gli assassini, quelli veri, commettevano realmente tali atrocità e che, per fortuna, da qualche parte c’erano tanti detective come Kate Beckett, pronti a rinchiuderli e farli marcire in un qualche carcere federale.

#21 – Estate
L’estate al dodicesimo distretto era un po’ come passare una giornata nel deserto del Nevada, su un cammello puzzolente e senza uno straccio di possibilità di trovare un’oasi; l’unica differenza era che - in quel bel deserto di dune gialle - non c’era nessuno scrittore a lamentarsi del malfunzionamento dei condizionatori e che, probabilmente, non c’era una Detective accaldata a cui sembrava una brillante idea puntargli una pistola in mezzo agli occhi << Se proprio hai tanto da lamentarti puoi stare a casa e semplificarmi il lavoro >>

#
22 – Pioggia
Nell’esatto momento in cui, rassegnata, Kate Beckett aveva deciso di stringersi a lui sotto quel piccolo ombrello, Richard Castle aveva iniziato a nutrire un improvviso amore verso la pioggia.

#23 – Cielo
Alzò gli occhi al cielo e sospirò, liquidando l’ennesima teoria complottistica dello scrittore.

#24 – Nero [3x18]
Per un attimo tutto era diventato nero, mentre le cellule raggelavano, la speranza periva e le loro vite finivano in un inferno di ghiaccio.

#
25 – Medico
<< Scotti >> disse, posando la fronte sulla sua << Beckett, dovresti andare dal medico >> questa si allontanò, borbottò e arrossì, incolpando l’influenza di quell’improvviso battito perso a causa della vicinanza di Richard Castle.

#26 – Parole
Era strano come uno scrittore potesse avere paura di parole così semplici: dopotutto, era abituato ad aver a che fare con verbi e aggettivi da anni, e aveva ormai acquistato una certa padronanza della lingua; eppure, ogni volta che si convinceva di essere lì, di star per dire esattamente quello che sentiva, gli usciva un semplice << Beh, ci vediamo domani >>

#27 – Uccidere
Il suo lavoro consisteva nel pensare a come uccidere le persone: poteva essere divertente e sfiancante allo stesso tempo, nonché redditizio, ovviamente, e a volte era semplicemente svuotante; pensare a come salvare le persone, invece, era gratificante.

#
28 – Posto
Benché fosse uno scrittore, Kate Beckett aveva scoperto che il posto preferito di Richard Castle era, ironicamente, la biblioteca di New York.

#
29 – Credere
Continuava a credere che, un giorno, tra un caffè e un omicidio, Castle le avrebbe finalmente chiesto di uscire.

#
30 – Lontano
Più passava il tempo, meno il suo mondo e quello della detective sembravano lontani, sebbene – ammise, con una punta di rimpianto – sempre ben separati da baratri invisibili.

#31 – Barca
Quando aveva esclamato con un grosso sorriso e l’aria da bambino di possedere una bella barca accostata proprio nella baia di New York (e non c’era da sorprendersi, dato che la notizia proveniva dall’uomo che aveva acquistato un cratere sulla luna) e aveva invitato tutto il dodicesimo distretto per festeggiare la chiusura dell’ultimo caso, i colleghi di Kate avevano ben pensato di farla arrivare lì (bastardi) e di dare forfait (codardi) all’ultimo minuto, lasciando lei e lo scrittore soli in mezzo al mare, mentre questo (con una voce maledettissimamente suadente e calda) le sussurrava che preferiva di gran lunga la sua compagnia rispetto a quella di chiunque altro, che fosse parte del dipartimento o meno.

#32 – Ricordi
Ricordare il suo primo incontro con Castle metteva a Kate un misto di rabbia e di divertimento, capace di deporre momentaneamente il suo lato razionale.

#33 – Morte
Dicono che col tempo ti abitui alla morte, che diventi tutto più semplice e che si acquisti la capacità di indagare alla omicidi senza nessun coinvolgimento personale: erano tutte balle; non c’era modo di abituarsi alla morte, né Kate voleva farlo e, forse grazie a questo, era così capace nel svolgere il suo lavoro.

#
34 – Peggio
Pensò che niente – neanche dare la caccia a sociopatici e terroristi – potesse essere peggio che partecipare a una festa per il lancio del nuovo libro di Richard Castle, ancor più quando veniva accerchiato da fan urlanti e traboccanti di ormoni che gli chiedevano, puntualmente, che tipo di relazione avesse con la “vera” Nikki Heat.

#35 – Braccia
L’afferri e l’attiri a te, stringendola tra le tue braccia: non ti importa delle conseguenze, sai solo che quella è la cosa giusta da fare; così la baci, sperando che – successivamente – non ti punti nessuna arma alla testa.

#
36 – Elettricità
Se avessero attaccato una presa a Beckett e Castle durante uno dei loro litigi probabilmente il distretto avrebbe risparmiato sulla bolletta dell’elettricità.

#37 – Cellule
Castle sbadigliò, portandosi alla bocca una tazza di caffè << Dormito male? >> chiese, al suo fianco, la detective Beckett << Peggio >> rispose << Ho ascoltato Alexis tutta la notte mentre ripeteva la riproduzione cellulare >>

#38 – Promessa
<< Promettimi che non farai mai più una cosa simile! >> tuonò la detective, puntando un dito tremolante verso lo scrittore, appena reduce dall’essere usato come scudo umano; lui, un po’ stranito ma pronto a raccontare la sua eroica impresa a tutti, le lanciò un debole sorriso << Per caso eri preoccupata per me, Beckett? >>

#39 – Speranza
La serata poker con i suoi amici scrittori era, per Castle, uno dei momenti più rilassanti della settimana, finché qualcuno non ne usciva con la fatidica domanda << Allora, Rick, come va tra te e quella detective della Polizia? >> e allora si trovava costretto a sospirare e rispondere con il classico << Spes Ultima Dea >>.

#40 – Buco
Osservò la Detective puntare l’arma, prendere la mira e fare un buco proprio al centro del bersaglio, constatando quando Kate potesse far paura con una pistola in mano.

#
41 – Rivelazione
Castle si scambiò uno sguardo con Kate, mentre Esposito e Ryan scrollavano le spalle in un “okay, va bene” << Vi abbiamo appena detto di avere una relazione e reagite così? >> sbottò la Detective; Esposito alzò lo sguardo verso di lei << Non che sia una così grande rivelazione >> disse << Anche la mia sedia aveva capito che vi sareste messi assieme, prima o poi >> al suo fianco, Ryan sbuffò << Ti devo cinquanta dollari, giusto? >>

#
42 – Volontà
Sebbene, talvolta, la sua forza di volontà vacillasse, era ben determinata a non cedere a nessuna delle richieste di Castle.

#
43 – Facile
Era facile e difficile allo stesso tempo continuare a credere che ciò che scriveva fossero solo pezzi di trama.

#44 – Terrore
<< Guardi in faccia ogni giorno uomini grandi, grossi e sociopatici, e mi vieni a dire di aver paura di un piccolo roditore? >> domandò Castle, giunto a casa della Detective dopo che questa l’aveva chiamato in preda al panico, borbottando qualcosa su un pericolo imminente: avendo immediatamente pensato che fare la damigella in pericolo non le si addiceva per niente, era arrivato lì il più velocemente possibile, trovandola, invece, alle prede con un piccolo topolino; il ratto sbucò in quel momento da dietro uno scaffale, facendo velocemente saltare lo scrittore sulla sedia di Kate << Effettivamente >> ammise, inclinando la testa << Mette terrore proprio come un serial killer: ha lo sguardo omicida >>

#
45 – Fuoco
<< Guarda… devi solo fare così >> disse, spostando la mano della collega << Metti a fuoco >> continuò, seguendo le sue dita, quasi col timore di sfiorarla << E… Bem! >> batté le mani, mentre nello schermo esplose l’oggetto preso di mira; Kate osservò per un attimo il joystick, poi il grande bambino che aveva affianco << Ripetimi quanto tempo passi davanti alla Playstation >> alzò un sopracciglio, ironica << Saper giocare a “Call of Duty” è un’arte, Beckett >> rispose Castle, prendendo in mano un secondo controller << Ti sfido – sorrise – e non ti lascerò vincere>>

#46 – Risposta
<< A volte mi chiedo perché tu non risponda mai al telefono >> si lagnò lo scrittore, afferrando – con il disappunto della proprietaria – il cellulare di Beckett e mettendole la suoneria al massimo.

#
47 – Chiaro
<< Il libro è un successo quindi, chiaramente, lo sarà anche il film >> affermò Castle, con estrema enfasi, mostrando a Beckett la locandina di “Heat Wave” << Sarà >> ribatté, scrollando le spalle << Ma tendo a non apprezzare l’adattamento cinematografico di opere cartacee >>

#
48 – Insieme
Kate sapeva che, insieme a quello stupido romanziere, lavorava davvero bene, forse anche meglio di prima.

#
49 – Mente
Riusciva a tenere a mente date e appuntamenti, luoghi e nozioni, ma, puntualmente, una volta all’anno, dimenticava sempre la stessa data, cosicché non capì subito il nesso tra il grande sorriso di Castle e il mazzo di fiori che aveva in mano << Buon compleanno! >> esclamò felice lo scrittore.

#50 – Strada
Castle era riuscito – a poco a poco, con calma e pazienza – a farsi strada nella sua vita, diventando una parte di essa: per questo Kate cercava di tenerlo a distanza, temendo che, di lì a poco, sarebbe diventato una parte fondamentale della propria realtà.

 

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Disclaimer: 'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà del rispettivo autore; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro”

Note:
Salve a tutti! xD alla fine, eccomi di nuovo su questo fandom xD
Questa volta con le 50 frasi scritte per la community di livejournal 1frase. Il gioco funziona così: ti danno 50 temi e su ognuno di questi devi scrivere una frase un detterminato fandom.
Sì, devo dirlo, mi sono mancati tantissimo i punti.
E alla fine (50 piccole crisi isteriche dopo) c’è l’ho fatta! *annuisce convinta*
Ammetto che il risultato finale è del tutto diverso da ciò che mi aspettavo (e mi scuso se, certe frasi, sono un poco ooc) ma è stato abbastanza divertente.
Poche di queste sentenze hanno chiari riferimenti a episodi del telefilm, ma – per evitare confusione – vedrò di precisare:
#02 – Seconda volta: riferimento all’ultimo episodio della terza stagione. Ultima scena.
#11 – Fidanzamento: riferimento all’episodio 3x18 (One life to lose) ambientato nell’ambito delle soap opera. In questo caso, di Temptatio Lane.
#15 – Letto: riferimento al primo episodio della prima stagione [Flowers for your grave]
#16 - Stelle: ipoteticamente tra la seconda e la terza stagione
#17 – Minuto: ancora una volta, episodio 3x24



   
 
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