Nichole,
non
ti arrabbiare per questa lettera, anche se saprai già cosa
ci sarà scritto.
Non
ti scriverò le solite cose banali, ma solo quelle che mi
sembrano importanti.
Questo
è un addio o forse un arrivederci, chi può dirlo!
Non
ho avuto il coraggio di dirti addio di persona.
Lo
so, sono un codardo!
Ma
vedendo i tuoi occhi velarsi di lacrime, non c’è
l’avrei fatta a partire.
Ti
starai chiedendo il perché di questa partenza, ebbene non lo
so neppure io.
So
solo che ne ho sentito il bisogno, mi sentivo stretto, non riuscivo
più a
respirare.
Stretto
da cosa? Da questa vita, sempre uguale e monotona.
Sarei
voluto scappare tanto tempo fa, ma poi tu sei piombata nella mia vita.
Sei
arrivata in un freddo pomeriggio d’inverno, sei entrata in
quel bar
infreddolita ed
hai preso una tazza di cioccolata calda. Pensa, me lo ricordo
ancora.
Ho
continuato a guardarti, sperando non ti accorgessi dei miei occhi fissi
su di
te.
I
capelli rossi ti ricadevano lisci sulle spalle.
I
tuoi occhi verdi contornati
da una lieve
striscia di matita nera, fissavano il vuoto.
Poi
ti sei voltata, mi hai sorriso ed io non ho capito più
niente.
Non
ho mai creduto all’amore a prima vista, tanto sognato da mio
fratello Bill.
Ma
quando ti ho vista, sapevo che le nostre strade si sarebbero incrociate.
E
così è stato.
Ci
siamo incontrati per caso ad una festa e quando ti ho vista ero felice,
al
settimo cielo.
Ti
avevo cercata, ma nessuno sembrava conoscerti.
Così
quando ti vidi lì, capii che non potevo starmene con le mani
in mano, ma dovevo
conoscerti.
Iniziammo
a vederci senza impegno, almeno da parte tua.
Poi
dopo un paio di uscite, feci il primo passo e avvicinandomi a te, ti
colsi di
sorpresa e ti baciai.
Pensavo
ad un rifiuto, ma contro ogni mia aspettativa rispondesti al bacio.
Quando
abbiamo deciso di fidanzarci ufficialmente, nessuno ci poteva credere.
Nemmeno
i miei amici, forse nemmeno io.
Nessuno
era mai riuscito a farmi battere così il cuore come hai
fatto tu.
Sei
stata la prima ragazza che ho capito di amare, l’amore mi
spaventava.
Poi
è venuto tutto naturale, tu mi hai detto ti amo ed io sono
rimasto muto.
Te
ne sei andata, pensando che io non ti amassi, ma ti sbagliavi, avevo
solo paura
di ammetterlo.
Le
cose nuove spaventano sempre.
Non
ti sei fatta sentire per alcune settimane ed io non avevo il coraggio
di
cercarti.
Poi
ti vidi camminare in centro, mano nella mano con un altro ragazzo.
E
lì capii,
che ero stato uno stupido.
Mi
feci coraggio e bussai alla tua porta, non sapendo esattamente cosa
dirti.
Le
parole vennero da sole e riuscii a trovare la pace,
accanto a te.
Devo
ringraziarti, per tutte le cose che mi hai insegnato.
Mi
hai insegnato cosa significa amare, cosa di cui prima non volevo nemmeno sentir
parlare.
Mi
hai insegnato che nella vita tutto può succedere, il giorno
prima sei single e
il giorno
dopo sei perdutamente innamorato.
Ma
mi hai anche insegnato, che per superare le difficoltà non
bisogna scappare,
bisogna affrontarle e non demoralizzarsi.
Non
sono riuscito a mettere in atto questo insegnamento, altrimenti ora non
starei
partendo.
Però
volevo dirti, che non ti
dimenticherò
mai e anche se non te può fregare di meno in questo
momento… che ti ho amato
veramente.
Non
ti chiedo di venire con me, perché non è questa
la vita che ti meriti.
Con
un uomo, che non sa cosa vuole fare della sua vita.
Per
questo, non ti dirò dove sono diretto.
Ti
prego di non cercarmi in nessun modo, ormai ho fatto la mia scelta.
Ma
come ti ho già detto, forse un giorno ci rincontreremo.
Alcune
pagine, scritte di fretta, ma comunque in una calligrafia impeccabile.
E’
così che mi hai lasciato, senza un saluto, ma con una misera
lettera.
Avevi
promesso che quello non sarebbe stato un addio… ma io ti sto ancora aspettando.