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Autore: Agnese_san    29/06/2011    2 recensioni
...Potevo uccidere chi volevo, avevo il mondo nelle mie mani e potevo fare quello che volevo ai criminali...
Genere: Dark, Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryuuk
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un Altro Dio In Erba

Mi chiamo Charis e ho 22 anni. Studio Legge all’università. Ho un fratello di 18 anni, mia madre è casalinga e mio padre lavora nel FBI.

Era sera e stavo tornando a casa dopo essere stata all’università, ero arrabbiata, tramite il computer di mio padre,  avevo scoperto che tutti i peggior criminali non erano in carcere a scontare  la pena perché i loro avvocati avevano chiesto l’infermità mentale e quindi non potevano essere giudicati. Decisi di fermarmi in un bar vicino alla stazione, non era un posto adatto di sera visto che era in una zona molto pericolosa, ma avevo sete. Appena entrata vidi un gruppo di ragazzi e senza volerlo mi misi ad ascoltare la loro conversazione, uno di loro si stava vantando di non essere in carcere perché aveva finto di essere malato, diceva di aver ucciso una persona … rimasi sbalordita, mi alzai e me ne andai incollerita. Ero appena uscita dal bar quando cadde davanti a me un piccolo quaderno con una stranissima scritta in un’altra lingua, mi avvicinai e lo presi, vedendo che era vuoto lo misi nella borsa e me ne andai velocemente in casa, anche se ero inquieta, mi sentivo osservata. A casa, cenai velocemente e andai in camera, aprii il quaderno e vidi delle pagine nere con scritto in inglese:

-          L’umano di cui sarà scritto il nome su questo quaderno morirà.

Mi misi a ridere, chiusi il quaderno e accesi la tv, per ironia della sorte stavano parlando di un uomo accusato di aver ucciso 3 donne, non avevo niente da perdere, presi il quaderno e scrissi il suo nome. La mattina successiva il giornale parlava della sua morte … rimasi sbalordita, quell’uomo era morto proprio come io avevo deciso. Potevo uccidere chi volevo, avevo il mondo nelle mie mani e potevo fare quello che volevo ai criminali. Quella mattina all’università non ero molto attenta, continuavo a pensare al quaderno e al mio nuovo potere. Appena tornata a casa andai in camera, entrai nel sito del FBI con l’account di mio padre e iniziai a leggere i nomi dei criminali, ero concentrata sugli assassini, prima quelli non condannati, poi quelli condannati, scrivevo tutti i loro nomi e più scrivevo più mi sentito potente. Ero così esaltata che non mi ero accorta che dietro di me c’era qualcuno. Mi girai di scatto e vidi una cosa che mi lasciò a bocca aperta, davanti ai miei occhi c’era un essere alto quasi 2 metri, con gli occhi gialli e rossi, vestito con un lungo abito nero, una bocca larga con denti aguzzi e, rimasi sbalordita, delle enormi ali nere come la notte. Ci fissammo per qualche minuto e poi mi parlò con una voce profonda che mi fece venire i brividi <Ryuk e sono uno Shinigami, o, come ci chiamate voi mortali, un dio della morte. Il quaderno è mio e lo avevo lasciato cadere sulla terra per vedere cosa ne avrebbe fatto un umano, come te. Hai scritto molti nomi in una sola giornata, sono sbalordito ma anche compiaciuto, hai imparato ad usarlo bene … >>  ero rimasta zitta per tutto il tempo ma appena ebbe finito di parlare vidi uno strano sorriso sul suo volto  << qual è il prezzo, Ryuk ??  Ogni cosa ne ha uno per essere usata quindi anche il quaderno ne ha uno, no?? >> lo guardai con aria di sfida e lui con uno sorriso tirato mi sussurrò  << un umano che usa il quaderno non va ne all’infermo, ne in  paradiso, va … nel nulla, sarà immobile per tutta l’eternità, inoltre, la sua vita verrà dimezzata  e, se qualcuno scopre il quaderno  e quello che ha scritto, morirà , in una lenta agonia nel giro di un giorno.>>  mi disse con un ghigno. Rimasi leggermente scioccata, nessuno doveva scoprire quel quaderno o sarei morta.

Dopo quel giorno passò circa una settimana, avevo escogitato un modo che avrebbe tenuto il quaderno al sicuro. Avevo creato uno scomparto segreto nel mio cassetto, nessuno si sarebbe accorto del trucco, mia madre non fruga nei miei cassetti e mio fratello non entra nella mia camera senza il mio permesso . Ero salva. Continuavo a scrivere sul quaderno non solo nomi di criminali della mia nazione, ma anche nomi di criminali stranieri e la popolazione mondiale era sempre più scioccata ed impaurita. Per non far saltare la mia copertura dovevo continuare a comportarmi come una normale studentessa ma, dopo qualche mese, mia madre disse che ero strana, disse che spesso mi isolavo e che molte volte mi aveva sentito parlare nella mia camera con un certo Ryuk , mi chiese chi era e perché  ci parlavo tutto il giorno, lo trovava molto strano, cercai di spiegarle che era un ragazzo dell’università che però viveva lontano e non aveva molti amici e per questo parlavo spesso con lui, non mi sembrò molto convinta dalla mia stranissima spiegazione e anche mio fratello mi disse che non sembravo più la ragazza solare che ero un tempo e gli dissi che ero anche un po’ scossa per gli omicidi. Decisi di stare molto più attenta a quello che facevo e a come mi comportavo. Quella sera tornò a casa mio padre e scoprì che lui e la sua squadra stavano cercando l’assassino che stava causando tutte quelle morti, gli chiesi un po’ di notizie sul caso e lui mi spiegò che non poteva parlare di un caso federale, così, dopo cena entrai di nuovo sul sito del FBI e cercai i documenti sul caso, scoprì che erano convinti che l’assassino frequentasse l’università perchè gli omicidi avvenivano ad orari stabiliti e che andava cercato tra i familiari delle persone coinvolte. Appena fini di leggere capì che ero in trappola, loro sapevano che ero io, per questo mio padre era tornato a casa, mi doveva arrestare, scoprì che da circa 3 giorni erano state messe delle telecamere nascoste nella casa di alti 5 agenti, compresa la mia. Mi avevano visto  scrivere i nomi sul quaderno, mi avevano visto parlare da sola (ryuk è invisibile a tutti tranne che a me), tutti avrebbero scoperto che ero un’assassina e mi prese il panico, stavo per farmi sopraffare quando sentì la risata di ryuk, mi girai di scatto << tu lo sapevi??>> ero terrorizzata. << certo, mia cara, ma non sei molto intelligente, avresti dovuto capirlo da sola, no?? Ti credevi un dio ma non lo sarai mai, sei stata stupida e sei stata sopraffatta dal potere, ora non più speranze è finita … >>.

In un attimo presi il portafoglio e uscì di fretta, dissi a mia madre che sarei andata a fare un giro e che sarei tornata nel giro di 15-20 minuti. Mio padre non mi vide uscire. 

Non capivo cosa stavo facendo, mi sentivo una codarda, stavo scappando invece di affrontare la cosa di petto. Capì che sarei stata una reietta per tutta la vita se scappavo ora, sarei stata ricercata, odiata, braccata, non avrei potuto più stare in compagnia, tutti mi avrebbero odiato. Decisi di tornare a casa e aspettare quello che mi sarebbe successo. Ero stata via per quasi un’ora, mia madre era preoccupata, ma le dissi che avevo bisogno di un po’ d’aria, incrociai mio padre ma non lo guardai, ne lui guardò me, sapeva che io sapevo che loro sapevano di me. Entrai in camera ma mi bloccai sulla soglia, in camera c’era mio fratello, il cassetto era aperto e lui aveva in mano il mio quaderno…

 

   
 
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