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Autore: braver than nana    29/06/2011    4 recensioni
Effettivamente la sua storia assomigliava un po' a quella della Sirenetta. Era scappato per seguire il suo principe e anche se tutto gli era avverso si stava impegnando in tutti i modi per ottenere quel bacio e coronare il suo sogno d'amore. Magari non c'erano pesciolini gialli e blu, o un limite di tempo per far innamorare Blaine di lui ma di sicuro -per quanto aveva sentito parlare- da qualche parte, a Lima, c'era una Ursula cattiva che lo aveva spinto alla Dalton e un re tritone che aspettava il suo ritorno preoccupato. [Un Thad ubriaco che ragiona su Kurt e sulla sua somiglianza alla sirenetta, leggero Hummerwood]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The Little Mermaid

Kurt era impegnato nel suo solito rituale di pulizia del viso e indossava il solito pigiama blu notte che esaltava il colore latteo della sua pelle e l'azzurro chiaro dei suoi occhi e Thad, dalla comodità del suo letto, era intento a non far nulla fissando il soffitto mentre con una mano mandava avanti i canali della televisione senza neanche curarsi di capire se c'era qualcosa di interessante. Magari qualche porno, visto l'orario tardo.
Il giorno dopo non c'erano lezioni, era domenica se non ricordava male, ma non era poi tanto sicuro per colpa dell'annebbiamento dell'alcol che ancora girava nel suo corpo. Tutto sommato comunque quella sera avevano bevuto tutti poco e se riusciva ancora a ragionare, riconoscere la figura del suo compagno di stanza seduto sul suo piccolo tavolino di lavoro e cercare di non saltargli addosso era decisamente sobrio.
Chiuse gli occhi con un lamento, coprendosi gli occhi con l'avambraccio lamentandosi della luce troppo forte che il lampadario emanava, e Kurt rise debolmente mentre gettava i batuffoli di cotone nel cestino che aveva vicino al letto per poi avvicinarsi, prendere il telecomando e decidersi a spegnere una volta per tutte. Si sedette al suo fianco e mise una mano sul suo braccio, spostandogli la barriera che aveva messo sul viso per cercare di contrastare quella luce bastarda e gli sorrise.
«Vuoi un'aspirina?» disse a voce bassissima, avvicinandosi al suo viso per contrallare meglio il suo stato e quando lo vide fare una smorfia capì di avere un aspetto orribile. Eppure non si sentiva poi così male, non aveva neanche le nausee nonostante per tutta la serata non avesse vomitato sulle scarpe di nessuno, ma forse il colorito verdaceo doveva essere una conseguenza dell'alzare il gomito che non si poteva evitare. Lo guardò continuare a sorridere nonostante fosse visibilmente preoccupato come ogni volta che si davano feste nel loro dormitorio -era una specie di crocerossina senza speranza che cercava di far ragionare tutti ogni volta, povero illuso- e quando lui annuì cercando di muovere la testa il meno possibile lui si alzò facendo rimbalzare di poco il materasso. Lo seguì con lo sguardo per tutto il tragitto che fece fino al mobiletto in cui teneva qualche medicinale e mentre camminava nella sua testa arrivò una delle sue tipiche illuminazioni da ubriaco.
Era bello Kurt. Assomigliava ad Ariel, la sirenetta dei cartoni animati che la sua cuginetta lo costringeva a vedere nel maxi-schermo quando erano piccoli. Non perché avesse i capelli rossi o la coda, gli assomigliava per le movenze, per il sorriso, per la voce forse. Se lo ricordava bene quel film, lo aveva visto almeno una ventina di volte, e sapeva ancora a memoria la maggior parte delle canzoni e forse se fosse stato abbastanza convincente avrebbe anche potuto approfittare della sua posizione per far cantare al nuovo arrivato qualche canzone, sarebbe stato uno spettacolo con i fiocchi e Wes e David lo avrebbero anche potuto appoggiare. Sorrise mentre prendeva dalle sue mani la pillolina bianca e rotonda, e continuò a sorridere anche mentre la mandava giù con un grosso sorso d'acqua.
Effettivamente la sua storia assomigliava un po' a quella della Sirenetta. Era scappato per seguire il suo principe e anche se tutto gli era avverso si stava impegnando in tutti i modi per ottenere quel bacio e coronare il suo sogno d'amore. Magari non c'erano pesciolini gialli e blu, o un limite di tempo per far innamorare Blaine di lui ma di sicuro -per quanto aveva sentito parlare- da qualche parte, a Lima, c'era una Ursula cattiva che lo aveva spinto alla Dalton e un re tritone che aspettava il suo ritorno preoccupato. Sospirò quando si rese conto che forse, la sua parte nella favola era quella di uno della corte del principe che faceva da contorno e che mai sarebbe riuscito a raggiungere la principessa, magari quel cavolo di cuoco rompiscatole con i baffi che cerca di cucinare Sebastian cantando in francese.
Eppure, pensò mentre l'aspirina faceva il suo effetto e Kurt gli metteva una mano fresca sulla fronte, se si impegnava per qualche istante poteva anche mettersi dei panni della Sirenetta e sentire sua la canzone della grotta. Le parole erano sfocate in quel momento, era forse troppo distratto dal mal di testa e dalla presenza piacevole del suo compagno sul suo letto mentre gli sfiorava impercittibilmente un fianco con la gamba, ma il senso se lo ricordava, se lo ricordava bene. Parlava di libertà, di amore, della ricerca di qualcosa di più, capace di completare.
Ecco, Thad, in quel momento, si sentiva incompleto.
Whens it my turn? wouldn't I love, love to explore that shore up above sussurrò con la voce arrocchita nel dormiveglia mentre la sonnolenza che solitamente l'aspirina gli faceva venire iniziava a sentirsi. Si sarebbe addormentato volentieri in quel momento e quando Kurt cercò di alzarsi dal letto per spegnere la luce gli prese il braccio e lo trattenne sul letto, tirandoselo sul cuscino. Lui rise, sistemandosi meglio per non rovinare i capelli e non si scostò quando lui mise una mano sul suo fianco, appoggiando la fronte alla sua spalla. Stava comodo, voleva dormire così.
«Sei davvero ubriaco eh, Thad?»
«No Hummel, sono sobrio. Sei tu che hai un buon odore per essere uno che è appena tornato da una festa. Sicuro di non essere una sirenetta?»
La mano fredda di Kurt si infilò tra i suoi capelli mentre rideva un po' troppo forte per il suo limite di sopportazione, probabilmente per dargli una forma leggermente decente, ma dopo qualche tentativo se lo strinse solamente addosso abbracciandolo come un bambino. Gli sussurrò qualcosa che non comprese, forse qualcosa che riguardava i corvi e un pezzo di formaggio*, ma si scollò mentalmente le spalle e cercò a occhi chiusi il viso del ragazzo per poi posargli un bacio sulle labbra.
«Buonanotte, Ariel.»
Strinse il suo pigiama blu che tanto esaltava il colore della sua pelle e dei suoi occhi e accettò il bacio sulla fronte che Kurt posò, nonostante la rigidezza dei suoi movimenti. Forse era davvero ubriaco perso anche quella sera, aveva baciato ancora una volta uno dei migliori amici che aveva e il cuore gli batteva troppo forte per essere una reazione di una persona sobria. Si addormentò e fece sogni movimentati in cui Blaine cercava di salvare un grosso cane peloso con la voce di Jeff da una nave in fiamme e il piccolo Kurt con la coda da sirena che cercava di salvarlo, e cantava.

Fine.

Mentre fumavo stamattina stavo ascoltando Part of your world cantata da DC e anche se avrei voluto rendere l'idea del significato che Thad avrebbe dovuto dare alle parole, credo che tutto sommato non sia poi così male. Dovrebbe essere uno spin-off non troppo evidente della fic "Blaine Anderson presents: the Pips", quindi la dedico a Jess, alle ragazze che amano l'Hummerwood del Warblers GDR e a tutti quelli a cui è piaciuta la fic.
Bacio, Nacchan.
*la frase che teoricamente avrebbe detto Kurt è "Dormi adesso, coraggio".
   
 
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