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Autore: Phoenix_cry    29/06/2011    3 recensioni
Questa storia è un'altra versione dell'episodio della Serie Classica 'La Posta In Gioco'. Kirk, Spock e Bones vengono rapiti dagli spietati giocatori d'azzardo di Triskelion. Dovranno combattere contro varie razze aliene e contro loro stessi in lotte per la sopravvivenza e prove di lealtà.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Spock
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia non mi appartiene, è una traduzione della storia omonima di Phoenix-cry (potete trovarla su FanFiction.net). Questa storia non è a scopo di lucro e io non possiedo né la serie dalla quale è tratta né i personaggi utilizzati. NOTA: questa Fanfiction non è parte della serie di Extinction sebbene alcuni particolari siano presi da essa: la colonia di Vulcano su Natala e il fatto che Spock e Nyota siano sposati. Inoltre si svolge nell'universo dell'ultimo film di Star Trek del 2009.

 

The Trials of Triskelion

Capitolo 1

“Ci avviciniamo a Gamma II, Capitano.”

“Grazie, Signor Sulu, orbita standard.”

“Sì, Signore.”

Stiracchiandosi la schiena nella sedia del Capitano Kirk gemette. Spock alzò gli occhi su di lui dal suo posto ai sensori e sollevò un sopracciglio con fare canzonatorio. Kirk gli sorrise smagliante e continuò a stiracchiarsi i muscoli scrocchiandosi il collo.

“Sta bene, Capitano?” Chiese Spock lievemente preoccupato.

“Sto bene, Spock, sono solo un po’ annoiato. Odio questi controlli di routine alle stazioni di comunicazione.”

“Sono una parte integrante del nostro lavoro come vascello d’esplorazione.”

“Sì, lo so, Spock. Non significa che mi debbano piacere.”

“Immagino che ciò che ha detto sia logico.”

“Credo di avere un disperato bisogno di mettere i piedi a terra.” Sospirò Kirk. “So che Gamma II non è esattamente un pianeta eccitante ma credo che scenderò personalmente a controllare la stazione. Vuoi venire, Spock?”

“Ha bisogno della mia presenza?”

“Bisogno? No. Però, credo che ti farà bene respirare un po’ d’aria vera.”

“L’aria a bordo dell’Enterprise è vera, Capitano.”

“Non è la stessa cosa. Verrai con noi.”

“Noi?”

“Bones,” chiamò Kirk con l’interfono “incontra Spock e me in sala teletrasporto fra cinque minuti.”

“Perché?” Sbuffò McCoy.

“Perché sono il Capitano, e ti ho detto di farlo.”

“Jim, devo ricontrollare delle cartelle…”

“Un’ora passata sul pianeta non ti ucciderà.”

“Non hai intenzione di accettare ‘no’ come risposta, vero?” Sospirò Bones sconfitto.

“Questo è lo spirito! Ci vediamo presto.”

“Capitano,” Spock gli si avvicinò “perché insiste così tanto a voler farci visitare questo pianeta personalmente?”

“Non lo so…voglio solo aver qualcosa da fare. Qual è la cosa peggiore che possa capitarci?”

“Un mal funzionamento del teletrasporto potrebbe ucciderci tutti e tre, rimuovendo effettivamente una larga percentuale degli Ufficiali Comandanti dell’Enterprise.”

“Spock,” Kirk roteò gli occhi “quando ti chiedo ‘qual è la cosa peggiore che possa capitarci’, non sto cercando per davvero una risposta.”

“Allora perché me lo chiede?”

Sulu e Chekov si guardarono l’un l’altro e ridacchiarono per lo spettacolo offerto dal Capitano e dal suo Vulcaniano in tutto e per tutto Primo Ufficiale. Kirk fissò Spock e scosse tristemente la testa. Balzando in piedi Kirk diede una pacca sulla spalla a Spock e si fece strada verso l’ascensore. Spock rimase fermo per un momento prima di sospirare tranquillamente e seguire il Capitano.

“Sulu,” chiamò Kirk dall’ascensore “ha il comando dell’Enterprise finché siamo via.”

“Sì, Signore.”

Giù in sala teletrasporto McCoy li stava attendendo con le braccia incrociate sul petto e un’espressione acida stampata in viso. Kirk sorrise smagliante e gli si avvicinò. Attraverso l’interfono Sulu li avvisò di aver stabilito l’orbita e Scotty cominciò a inserire le coordinate nel tele trasportatore.

“Onestamente, Jim,” disse McCoy “non vedo come il Capitano di una Nave Stellare non riesca a trovare abbastanza cose da fare per tenersi occupato, arrivando al punto di sentire il bisogno di trascinare il suo Primo Ufficiale e il Medico Capo su qualche polveroso pianeta per controllare una stazione di ricerca senza equipaggio.”

“Dottore, faccia finta che questo sia un rapido viaggio per conservare la sanità mentale di tutti.”

“Te lo assicuro, Jim, l’unico pericolo per la mia sanità mentale sei tu.”

“Il tele trasporto è pronto, Capitano.” Annunciò Scotty.

“Capitano, dovremo portare i phaser?” Chiese Spock.

“Nah, non c’è pericolo su Gamma II, è disabitato.”

“Siamo stati su un sacco di pianeti ‘disabitati’ che si sono dimostrati l’esatto contrario.” Intervenne McCoy.

“Bene.”

Kirk andò all’armadio delle armi e tirò fuori tre phaser. Ne lanciò due ai suoi amici e poi prese anche un comunicatore che si infilò in tasca. Trotterellò fino a dove gli altri due lo stavano aspettando sulle rampe del tele trasporto. Vi fu un improvviso sbilanciamento nauseante e senza preavviso Kirk cadde su una calda e dura superficie.

Sedendosi lentamente scosse la testa per schiarirsela. Guardandosi attorno vide che Spock e Bones erano atterrati in modo simile sulla superficie del pianeta. Spock fu il primo a mettersi in piedi e offrì una mano a Kirk per rialzarsi. Kirk si guardò intorno e corrugò le sopracciglia preoccupato osservando il cielo di un colore innaturale.

“Non preoccupatevi per me,” brontolò McCoy “sto bene.”

“Mi permetta di aiutarla, Dottore.” Offrì Spock.

Mentre Spock aiutava Bones ad alzarsi Kirk si fece sempre più preoccupato circa il luogo in cui si trovavano. L’area in cui erano atterrati non era di certo l’avamposto di comunicazione. Il duro pavimento aveva sopra inciso uno strano simbolo che formava un gigante triangolo. Erano circondati da muri fatti di roccia naturale senza nessuna apparente via d’uscita.

“Ma che diavolo?” Disse McCoy guardandosi attorno. “Non mi ero aspettato tutto questo.”

“Questo perché non siamo su Gamma II, Dottore.” Annunciò Spock.

“Cosa? Come puoi esserne sicuro?”

“Ha ragione, Bones, guarda il cielo…tre soli. Questo non è Gamma II.”

“Allora dove diavolo siamo?” Domandò McCoy.

“Questa è un’eccellente domanda, Dottore.” Annuì Spock. “Il più vicino sistema con tre soli si trova a dozzine di anni luce da Gamma II.”

“Scotty non avrebbe potuto tele trasportarci così lontano.”

“No…non avrebbe potuto.” Replicò Kirk tirando fuori il comunicatore. “Enterprise, qui Kirk…Enterprise? Scotty?”

“Sembriamo fuori portata.” Disse Spock.

“Non va be…”

“Jim!” Gridò Bones allarmato.

Kirk si voltò giusto in tempo per vedere tre grosse creature umanoidi emergere da porte spuntate dalle pareti rocciose. Le tre creature erano tutte di specie diverse, e nessuna sembrava adatta a vivere nel desolato clima di quel misterioso pianeta. Kirk, Spock e McCoy si avvicinarono l’uno all’altro mettendosi schiena contro schiena per formare una posizione difensiva. Kirk tirò fuori il suo phaser e quando una delle creature dall’aspetto da rettile continuò ad avvicinarglisi cercò di sparare.

“Il mio phaser non funziona.” Disse Kirk.

“Neanche il mio.” Aggiunse McCoy.

“Sembra che i nostri phaser siano stati disatti…”

Spock venne interrotto quando un uomo simile ad un Neanderthal gli si lanciò contro. Nel momento in cui Spock lo colpì per difendersi gli altri due discesero su Kirk e McCoy. Mentre i due cercavano di allontanare i loro aggressori Spock riuscì a stendere rapidamente l’uomo che lo aveva attaccato. Prima che potesse voltarsi per aiutare i suoi amici due donne di Orione armate di lance con alle estremità delle falci apparvero dalle porte e lo attaccarono. Una delle donne vibrò un colpo al suo stomaco. Anche se riuscì ad indietreggiare l’arma gli attraversò la maglia lacerandogli la carne con uno spruzzo verde.

“Spock!”

Kirk fece per aiutarlo ma venne afferrato alle spalle dal rettile. Si voltò di scattò tirandogli un calcio scaraventando l’uomo lucertola a terra. Sibilando per la rabbia il rettile si mise in piedi e lo caricò di nuovo. Con un sorriso fiducioso Kirk lo colpì in viso con un pugno facendolo indietreggiare di nuovo. La lucertola non aveva intenzione di arrendersi ed era piuttosto veloce. Lui e Kirk si scambiarono qualche colpo mentre gli altri continuavano le loro battaglie.

Kirk riuscì ad afferrare il polso del suo aggressore torcendoglielo così da farlo voltare piazzandogli poi una mano fra le scapole. Il rettile gridò di dolore mentre Kirk quasi gli dislocava la spalla. Spock aveva messo al tappeto una delle donne con una presa al collo e stava lavorando all’altra. Con la coda dell’occhio Kirk notò che Bones non se la stava cavando bene contro il suo enorme avversario. L’uomo dai capelli blu che lo stava attaccando afferrò la maglia di McCoy e lo strattonò a sé. Bones si inarcò per cercare di sfuggire alla presa dell’uomo, tuttavia in un lampo argentato si trovò un coltello alla gola.

“Bones!”

“Alt!” Abbaiò una voce poderosa.

Tutti si fermarono. Kirk lanciò un’occhiata al di sopra della sua spalla e notò un uomo calvo estremamente alto con una toga nera che entrava nel ring. L’enorme uomo che tratteneva McCoy premette la lama più duramente contro il collo coperto da una leggera barba del dottore macchiando il coltello col sangue rosso che ne uscì. McCoy deglutì convulsamente e serrò gli occhi preparandosi ad essere sgozzato violentemente.

Kirk sollevò immediatamente le mani in segno di resa, rilasciando il rettile. Spock seguì il comando del suo Capitano e mise le mani dietro la schiena in sottomissione. La donna di Orione strisciò lontana da lui inginocchiandosi a terra. Il taglio lungo lo stomaco di Spock trasudava sangue verde smeraldo, ma non sembrava disturbarlo.

La creatura rettile che Kirk aveva combattuto si voltò e approfittò della situazione per colpirlo. Kirk inciampò indietro, sangue che gli colava dal labbro spaccato. Il rettile indossava un collare d’argento con blocchi di colore giallo ai lati. Le figure gialle cominciarono a brillare improvvisamente. La lucertola gridò in agonia mentre si artigliava il collo squamoso. Kirk automaticamente fece un passo in avanti per aiutare l’alieno caduto al suolo gemendo e divincolandosi come attraversato da qualche misterioso dolore. Il collare che indossava si scurì di nuovo e il rettile fu lasciato ranicchiato al suolo annaspante in cerca d’aria.

L’alto uomo in nero che aveva decretato la fine della battaglia fissò ferocemente l’uomo che ancora teneva prigioniero McCoy. Annuendo in sottomissione questi spostò il coltello dalla gola di McCoy e lo spinse via. Kirk corse da lui e afferrò le spalle di McCoy per bilanciarlo prima che il dottore potesse cadere. Bones ansimava pesantemente col sangue che gli colava dal naso e un occhio già mezzo chiuso a causa del gonfiore. La tempia di Kirk pulsava dolorosamente mentre il sangue gli colava nell’occhio.

“Stai bene, Bones?”

“Non direi. Sono un dottore, Jim…non prendo a calci le persone come fate tu e Spock.”

L’uomo in nero si avvicinò con calma a Kirk e McCoy. Spock si fece avanti mettendosi fra i suoi amici e questa nuova minaccia. L’uomo in nero osservò Spock e annuì in ovvia approvazione e ammirazione. Guardò Kirk e si inchinò leggermente.

“Combatte bene, Capitano. Così come il suo amico mezzo sangue Vulcaniano, e il suo dottore fino ad un certo punto. Vi siete dimostrati alquanto piacevoli.”

“Piacevoli?” Ripeté Kirk. “Chi sei? Dove siamo?”

“Io sono Galt, Maestro Schiavo. Benvenuti su Triskelion.”

 

Ed eccoci qui con questa nuova storia! Cercherò di aggiornare come sempre almeno una volta a settimana, perciò...ci vediamo fra una settimana! : )

  
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