Titolo: Brezza di
Primavera
Autore: Castiel Who (Lady
House)
Genere: Romantico,
Sentimentale, Slice of Life
Personaggi: Frodo Baggins,
Samwise Gamgee
Pairing: Frodo/Sam
Rating: PG13
Avvertimenti: Slash,
Fluff, What if?, Flashfic,
Timeline: Dopo la partenza
di Bilbo e prima della partenza di Frodo, Sam, Merry e Pippin. Si rifà al corso
del libro.
Note: Ho lasciato i nomi
originali perché nel vedere scritto Samvise, mi piange il cuore. Mi piacciono i
loro nomi per quelli che sono in origine.
Spero che vi piaccia. E’
la mia prima storia su questo fandom.
"Primavera" nella Big Damn Table.
Disclaimer: Frodo, Sam, la
Contea e l’intera Terra di Mezzo non sono miei, ma appartengo a quel genio di
Tolkien.
Nella Contea, la primavera
aveva iniziato a manifestarsi già da circa una settimana: i campi auspicavano
raccolti sufficientemente abbondanti da saziare la fame degli Hobbit, i
giardini di Hobbiville e di Lungacque erano ricchi di fiori di ogni colore e
dimensione. Piacevoli erano tempo e temperatura, né calda, né fredda sia di
mattino che di pomeriggio o di sera quando il sole scompariva all'orizzonte per
dar spazio alla luna e alle stelle.
Ma certamente, in tutta la
Collina, il giardino più rigoglioso e ben curato era quello di Casa Baggins in
Via Saccoforino dove Samwise Gamgee passava la maggior parte del proprio tempo
a prendersi cura di ogni singolo filo d'erba con amore e dedizione. Numerosi
erano gli Hobbit che passando, rimanevano a contemplare le piante di quel
piccolo quadrato di terra con ammirazione e un pizzico di invidia. Era stato così
sin da tempi che perfino l'ultimo erede dei Baggins non sarebbe mai stato in
grado di ricordare: in cui il Gaffiere nel fiorire dei suoi anni prestava
servizio a un Bilbo Baggins ancora pieno di energie e di ambizioni.
Frodo attraversò la soglia
della porta che dava sul giardino e si appoggiò allo stipite tondeggiante
facendo attenzione di non essere notato. Sam in quel momento era chino su un
cespuglio di rose dalle diverse tonalità più vivaci o più smorte di rosso; mani
e mente erano occupate a creare piccole zolle di terreno con la cazzuola
facendo particolare attenzione a non toccare le radici. Lavorava con cura come
se si trattasse del suo padrone stesso, rendendo ogni gesto speciale almeno
agli occhi dell'interessato.
Lo scrutarono
attentamente, ormai si stava avvicinando il crepuscolo e il giovane - secondo
la scala di età degli Hobbit - aveva lavorato senza sosta per ore trafficando
con gli attrezzi avanti e indietro. Una corta ciocca riccioluta era scivolata
sul suo volto incorniciando i suoi lineamenti dolci e distesi.
Sam doveva essere
parecchio assorto dal proprio lavoro per notare la presenza del proprio padrone
solo quando questi gli toccò gentilmente una spalla. Si voltò immediatamente,
scuotendosi dai propri pensieri. "Ah,signor Frodo! Mi ha fatto prendere un
colpo!"
Si raddrizzò in un
secondo, risultando un poco più alto dell'altro Hobbit. I loro sguardi si
incontrarono, mentre una leggera brezza proveniente da est, riempì l'aria di un
aroma floreale. Le dita di Frodo allora salirono dalla spalla allo zigomo dello
Hobbit. Indugiarono poco nello sfiorarlo: si spostarono presto a sistemargli il
ricciolo ribelle, per poi ricadere lungo un fianco. Sorrise, "Si sta
avvicinando l'ora di mangiare. Vieni dentro, hai fatto fin troppo per oggi."
Quando la porta venne
chiusa alle loro spalle, le timide labbra del giardiniere catturarono quelle
dell'altro in un bacio casto, senza pretese.
"Aspetto ogni giorno
l'arrivo di questo momento, signor Frodo." ammise Samwise.
"Oh, Sam, mio amato
Sam," Frodo raccolse le sue mani sporche di terra tra le proprie,
"spero che il tuo Gaffiere non se ne abbia a male per ciò che gradirei
proporti."
Detto ciò, lo condusse
nella piccola cucina dove sul tavolo erano sistemati miele, formaggio e del
pane. Sam lo seguì impaziente.
"Se fate così mi
confondete. A cosa vi state riferendo?"
Sospirò, "Questa casa
é troppo grande per contenere uno Hobbit solo. Da quando Bilbo é partito, il
tempo non scorre mai. E' inevitabile, quando si é in solitudine."
Sam rimase ammutolito per
un lungo momento. Non sapeva come rispondere e avere allo stesso tempo la
certezza di star facendo la cosa più giusta e razionale. Cuore e cervello erano
di opinioni quasi del tutto opposte.
"Non sei obbligato a
accettare se non vuoi, Sam." disse Frodo interrompendo il pesante silenzio
che era caduto fra loro.
Il più giovane rafforzò la
stretta senza nemmeno pensarci. "Non crediate che non sia ciò che voglio.
Solo, non so se è ciò che posso, se capisce cosa intendo."
Seguì un nuovo momento di
silenzio e di riflessione. Poi il giardiniere di casa Baggins sorrise, e andò a
sedersi sulla prima sedia che trovò.
"Al suo servizio,
padron Frodo! Dirò al mio Gaffiere che sono stato preso a lavorare a tempo più
che pieno. Quando si parla di lavoro, prende per buona qualsiasi cosa."
Con un gioioso salto,
Frodo lo abbracciò, sorridendo sornione. "Sam! Non sai quanto le tue
parole mi riempiano di gioia!", disse, la faccia premuta sulla paffuta
guancia del mezz'uomo.
Le braccia di Samwise lo
strinsero a loro volta, desideroso che quel tenero contatto non finisse mai.
Fine