Maybe ∞
Bianco. Bianco che ossessiona la vita.
Da quando nasci, a quando diventi consapevole di essere albino.
Dalle pareti di una nuova stanza, alle ossa e masse delle continue radiografie.
Il bianco che alberga nella mente come il nulla e, di andarsene, non ne ha proprio intenzione.
Il bianco della fine di qualcosa e di un silenzio infinito.
Rosso. Rosso come il fuoco.
Il rosso come il fuoco da cui si rinasce.
Il rosso di un nuovo inizio, il rosso di un taglio.
Il rosso del sangue, che poi tanto rosso non è.
Verde. Verde come la speranza.
Verde come la natura, come la coda di un pavone.
Verde di un paio d'occhi, accesi e determinati.
Nel piccolo ufficio il caldo era insopportabile, ed erano solo i primi di Aprile.
-Avete avuto modo di leggere la scheda in modo accurato?-
Annuirono piano, all'unisono, scambiandosi un' occhiata veloce.
-Nessun problema quindi?-
Cynthia sfiorò la mano di Brian, cercando la sua approvazione.
Voleva essere certa di quello che stava facendo, che non fosse un errore.
-No, nessuno. Possiamo procedere con le carte?- Domandò allora Brian, alla svelta.
-Sicuro. Faccio chiamare Keith nel mentre.- L'assistente rispose con un sorriso alla coppia.
Se era la cosa giusta da fare, ancora nessuno lo sa. Una settimana dopo però, percorrere
quel tratto di strada, che separava l'istituto dalla sua nuova casa, non era stato poi così difficile.
Non quanto sopportare le pareti immacolate della nuova camera, le lenzuola candide di un letto
troppo grande per lui e i nuovi rapporti da instaurare.
Pensandoci, però, forse era la volta buona. forse.
~ ~ ~ ~ ~
Abbiate pietà, non scrivo da circa tre o quattro anni.
Non vi assicuro niente, perché nemmeno io sono sicuro di quel che sto facendo.
Questa storia, così come altre mi frulla in testa da un bel po' e ho deciso di provare a buttar giù qualcosa.
Non sarà niente di oscenamente lungo, lo prometto. spero che come inizio possa incuriosirvi! (:
~ raiki.