Non finirai mai di stupirmi..

So quello che mi aveva fatto..

So che molte persona possono considerarmi un folle per quello che stavo per fare, ma la verità è che io la amavo ancora nonostante tutto..

Uscii di casa con la mia mantellina color verde militare, fuori pioveva a dirotto, il tempo rispecchiava la mia sfera emotiva alla perfezione.

I miei piedi si mossero meccanicamente in direzione di quel bar, dove lei lavorava con Duncan ,il suo ragazzo, che avrebbe cambiato la mia vita per sempre..

Fu quando ero quasi giunto a destinazione che mi venne quell’idea che solo un pazzo avrebbe messo in atto, ma che fu la chiave della mia felicità; travestirmi, travestirmi da un’altra personna.

All’inizio andavo lì solo per vederla mentre lavorava e scambiarci qualche parola ogni tanto come farebbero una barista e un cliente normali ma poi divenne una droga, divenni dipendente da quella poche parole che scambiavamo ogni sera.. fino a quando arrivò quella proposta inaspettata che mi rese felice dopo tanto tempo, è una delle cose che mi piacciono di più in lei, riusciva sempre a stupirmi;  voleva uscire per conoscermi meglio.. Conoscermi come se fossi un perfetto estraneo per lei, ma accettai come ho detto ero felice, felice che lei volesse riavvicinarsi a me anche se non sapeva che ero io: Trent la persona che l’amava di più al mondo..

Uscimmo insieme tre volte la prima solo per un caffè la seconda in un ristorante di lusso e la terza per un pic-nic..

Furono davvero tre giornate splendide ma quella che preferisco è di gran lunga la terza..

Eravamo distesi su un prato lei sembrava meno felice del solito ma non osai chiederle il perché a un tratto iniziò a parlare di quel cretino di Duncan, mi raccontò di quanto la riusciva a capire ma anche di come non riusciva a fidarsi di lui.. parlò di me: disse che anche se era da molto tempo che non mi vedeva di persona  mi ascoltava sempre alla radio e che mi amava ancora a quelle parole ebbi un tuffo al cuore ero talmente felice che mi lasciai scappare un urletto isterico di gioia, quando lei mi guardò  mi sentii nudo, fragile, vulnerabile, come se mi volesse far capire di aver capito, a quello sguardo mi venne da confessarle tutto, le raccontai tutto per filo e per segno senza  però guardarla mai negli occhi.

Quando ebbi finito finalmente ebbi il coraggio di alzare lo sguardo stava piangendo, non riuscii a immaginarmi come si sentiva forse è per quello che preferiva Duncan a me, ma una delle cose che mi piacciono di lei, coeme ho già detto: riusciva sempre a stupirmi..

Fu una di quelle volte..