Anime & Manga > Nabari no Ou
Ricorda la storia  |      
Autore: ImFaffa    01/07/2011    1 recensioni
Sono passati alcuni mesi dalla morte di Raiko, ma il dolore brucia ancora nel cuore di Reimei ... (Nabari no ou)
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Raimei Shimizu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Memories 
 

20 settembre  2010
 
Ciao Raiko.
Oggi è il tuo compleanno. Di solito manco io a questa data, ma questa volta no. Questa volta sono venuta . . . sei tu a non esserci.
O forse ci sei, chissà . . .!
So solo che mi manchi.
Anche prima era così, però prima c’eri, sapevo che ti avrei trovato comunque . . . ed era una mancanza diversa. Invece ora non ci sei. E non saprei dove cercarti.
Stamattina sono andata in quel campo di fiori che ti piaceva tanto.
Quello dove ci siamo battuti dopo tanto tempo.
Quello dove si è ferito Gao.
Quello . . . quello dove ti ho detto che ti odiavo.
Sono stata una stupida ! Io non ti ho mai odiato davvero. Mi chiedo solo perché non me lo hai detto subito. Se lo avessi saputo avrei reagito diversamente . . . e forse avresti capito tante cose.
Mi domando perché non sia riuscita ad arrivare in tempo . . . chissà se sarebbe finita in un altro modo . . .
Ho come l’impressione di essere più sola di prima.
Perché te ne sei andato ?
Mi avevi promesso che quando sarebbe finito tutto saresti rimasto qui, con me, Gao, Miharu e tutti gli altri. Non so perché, vorrei tanto prendermela con qualcuno, e invece . . . non c’è una colpa. Né un colpevole. È semplicemente successo, tutto qui. Però non riesco ad accettarlo !
Ricordi quando ti aspettavo sveglia, anche tutta la notte, perché tu finissi i tuoi allenamenti e venissi a rimboccarmi le coperte ?
È incredibile come certi momento felici . . . lascino dentro tanta voglia di piangere . . .
Vorrei solo che tu fossi qui, adesso, a dirmi che è tutto finito, che finalmente potremo vivere insieme, da fratello e sorella, che non te ne andrai mai più.
E invece no.
C’è solo il silenzio della mia stanza.
C’è tutto il mondo, ancora.
Ma non ci sei più tu . . .
 Avrei tanto voluto stare più tempo con te, senza pensare al mio “onore”, e viverti il più possibile.
Avrei voluto . . . non so cos’avrei voluto. Qualunque cosa con te mi sarebbe andata bene, ma adesso non è più possibile fare niente . . .
Non mi resta che scriverti questa lettera, regalandoti le ultime lacrime che mi rimangono. Non ho tue foto, ma a me va’ bene così. La foto, invecchiando, rovinerebbe il tuo ricordo. Il nome no.
Oggi c’è il sole. Voglio ricordarti così. Sorridente, come il sole d’agosto.
C’è un ultima cosa che, purtroppo, non ho mai avuto la forza di dirti . . . ti voglio bene, Raiko. Te ne ho sempre voluto e sempre te ne vorrò!
 
Buon compleanno . . . !
 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          Reimei
 

 
“Raiko . . .”, sussurrò. “Raiko . . . dove sei ?”.
Ripiegò la lettere a la infilò dentro la busta, poi si alzò, la prese in mano e uscì, incamminandosi verso il canneto.
Faceva caldo, quel pomeriggio e non c’era nessuno per strada.
Dopo quasi mezz’ora giunse nel luogo in cui era diretta.
Si strinse nelle spalle ed entrò, passando attraverso le canne.
Camminò per un po’ tra le piante finché non ne raggiunse una, più alta delle altre, dove si fermò.
 
‘Sono arrivata.’, pensò.
 
“Alla fine . . . eccomi qui.”, mormorò.
Nessuna risposta.
Solo il silenzio del marmo.
“Sono venuta perché . . . volevo esserci, per una volta. Ma forse ho aspettato troppo.”, aggiunse inginocchiandosi per terra.
“Se . . . se solo ti avessi detto prima queste cose . . . sono sicura che non sarebbe finita così ! È stata tutta colpa mia, maledizione ! Tu ti sei sempre preoccupato per me, e io invece . . . !”.
Le parole le morirono in gola, sovrastate dalle lacrime.
Tirò fuori dalla tasca la lettera che aveva scritto e la appoggiò sul terreno, ricoprendola un po’ in modo da non farla volare via.
Poi si asciugò il viso e si alzò.
 
Plic, fece una goccia di pioggia.
 
Alzò lo sguardo.
 
Plic, fece un’altra.
 
Sorrise.
 
“Otanjoubi omedeto, Raiko.”, sussurrò, incamminandosi verso casa, mentre la pioggia batteva. Bagnandola. Bagnando la terra. Bagnando la lettera.
 
‘Piove. Il sole non c’è. Ma tu sì. Per questo . . . non ho più tanto freddo . . .!’.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Nabari no Ou / Vai alla pagina dell'autore: ImFaffa