Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: bea    13/03/2006    13 recensioni
Tante volte dopo che si ha appena chiuso una porta si tende a rimettersi la chiave in tasca.
Non sai se ti servirà più quella chiave , ma in cuor tuo puoi sperare che qualcuno un giorno o l'altro torni a bussare...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Nuovo personaggio, Rin, Sango, Sesshoumaru
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Babe, koi ni knock out

 

Giw: ma rieccoci!

Lu: pensavate davvero che avrei lasciato finire musume no utsukushii in quella maniera?^^

Bea: considerato l’odio che abbiamo per Kikyo…><

Giw: ci siamo cimentate nel seguito!^^

Lu: come al solito, commentate!^^

Bea. Buona lettura a tutti!

 

Cap1: someday, I’ll understand

4 years later…

Una mano paffuta le stava scrollando ripetutamente la spalla da più di cinque minuti.

-Mamma! Mammina, svegliati, sennò fai tardi anche stamani, poi ti lenziano davvero!-

-Licenziano..- sussurrò.

Bofonchiando qualcosa di incomprensibile, Kagome affondò la testa nel cuscino, inspirandone l’odore di lavanda.

Il bambino saltò sul letto.

Mamminaaaaa!! Dai!! Voglio andare a scuola!!- ( un alieno!NdAutrici)

Vestiti che poi mi alzo…-

Il bambino fece vedere lo zainetto blu con i pesciolini rossi stampati sopra.

Già vestito mammina!-

Kagome represse a stento una risata.

Solo quattro anni e suo figlio era gia autonomo e più efficiente di lei.

Si mise a sedere sul letto,e, sfoderando uno dei suoi più luminosi sorrisi, aprì le braccia.

Come previsto, il bambino non ci pensò su due volte e l’abbraccio stretta.

Kagome passò lentamente una mano tra i neri capelli setosi del bambino, che la guardava con un paio di stupefacenti occhi neri che a volte davano sul blu o sul viola.

Un velo di tristezza calò sugli occhi castano dorato della ragazza.

Tutte le volte che posava lo sguardo su quegli occhi, su quel viso così identico a quello dell’uomo che aveva amato, era come se milioni di aghi le pungessero la pelle.

Aveva preso poco, pochissimo da lei.

Era la copia esatta di Inuyasha.

Alzò lo sguardo alla stanza in cui si trovava.

Una stanza abbastanza grande, in disordine, nel centro di Londra, tant’è che bastava spalancare i vetri della finestra per vedere l’incredibile maestosità del parlamento dei Lords. Tutto completamente diverso dal Giappone che aveva lasciato.

Erano li da quattro anni.

Dopo la laurea in lingue straniere che aveva preso li in Inghilterra, era riuscita ad entrare alla redazione di un famoso giornale londinese, e guadagnava abbastanza da permettersi un tenore di vita abbastanza alto per lei e suo figlio. ( che terminologie…NdBeG)(Che vorreste dire?!>

Con un sospiro posò il suo bambino sul pavimento.

Takeshi, mentre io mi vesto, tu finisci di prepararti, ok?-

Certo mamma!-

Kagome aspettò che i passi del bambino si fossero allontanati, poi si alzò e aprì le finestre.

Si, non c’era che dire, Il Parlamento illuminato dalla tenue luce dell’alba era uno spettacolo mozzafiato.

Londra era già animata alle sette del mattino.

Le barche scivolavano leggere sulle acque azzurre del Tamigi, mentre le macchine sfrecciavano veloci, troppo di fretta per godersi quello spettacolo sublime.

Kagome si sfilò la leggera camicia bianca, e indossò una gonna beige e un maglione leggero bianco.

Lo specchio le mandò l’immagine di una ventiduenne dal viso bello come quello di una modella, incorniciato da una cascata di lucenti capelli corvini che in quei quattro anni erano diventati ondulati.

Con passi svelti si diresse in cucina dove suo figlio era già seduto al tavolo in attesa che la sua adorata "mammina" gli preparasse qualcosa.

Kagome non tardò, e gli mise davanti una ciotola colma di cereali al cioccolato, mentre per lei preparò una tazza di caffè e un toast.

Mamma..- -Mmm?- replicò lei mentre sorseggiava il caffè

- Quand’è che torniamo in Giappone da zio Miroku e zia Sango?-

Kagome si sedette sul tavolo, pensando un’attimo.

Per il tuo compleanno, a metà dicembre- - Mamma… ma perché non possiamo restarci per sempre? A me piace il Giappone!-

Restare in Giappone? Per sempre? Correre il rischio di incontrare lui ? Mai!

Cos’è, non ti piace Londra?- chiese un po’ sgarbatamente - Non è questo, è solo che…- - Allora il problema non si pone- troncò la discussione lei

Dai, adesso sbrigati, altrimenti facciamo tardi davvero…-

***

je vous remercie, au revoir-

Inuyasha posò la cornetta chiudendo così la conversazione con Monsieur Dubois, uno dei suoi migliori acquirenti.

Passò la mano tra i lunghi capelli corvini, che non aveva mai tagliato, poi si accese una sigaretta, allentandosi poi la cravatta.

In quei quattro anni era diventato il leader della multinazionale di suo padre (leader+multinazionale…= soldini a tutto fuoco ndL) ed era diventato un pezzo grosso nel settore.

Adesso poi erano all’apice del successo.

Lui era riuscito a progettare un computer che sarebbe potuto diventare il modello più sofisticato in circolazione.

Giornali da tutto il mondo avevano richiesto un incontro con lui, che aveva sempre declinato.

Finchè il modello non fosse stato pronto, niente da fare.

Sospirando, aprì un cassetto della scrivania, tirandone fuori una foto che guardava sempre nei momenti di maggiore stress.

Era l’immagine di una giovane ragazza dai lunghi capelli corvini che sorrideva allegra verso l’obbiettivo della macchina fotografica.

Chissà che cosa stava facendo adesso.

Quanto a lui, non era cambiato molto da quando le loro strade si erano divise, quattro anni fa.

Era rimasto il solito, Genzo era finito in prigione, e lui era rimasto con Kikyo.

Sorrise leggermente.

Chissà se si sarebbero mai incontrati, chissà se lui avrebbe mai saputo il vero motivo della sua partenza…

Bea: e anche questa è fatta!

Giw: che ve ne pare del primo capitolo?

Lu: tanto per la cronaca, je vous remercie au revoire, vuol dire vi ringrazio e arrivederci

Giw: come al solito ci infileremo delle frasi in lingue straniere…

Bea: aber gewiß!

Lu: es ist natürlich!

Giw: eeeeeee??!!!@__@

Bea: ma torniamo a parlare del sano italiano!!^^

Lu: se penso che a luglio me ne vado per una settimana nel Sudtirol, dove la gente non spiccica una parola di italiano… me tapina…

Bea: mi raccomando uomini e donne, commentate!!^^

Lu: Giw, per cortesia, mangiati una banana, riprenditi!!

Baby koi ni knock out, lo abbiamo preso da una canzone troppo carina delle Morning Musume.

Perché abbiamo preso proprio questo titolo? Lo scoprirete andando avanti con la soria!^^

  
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