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Autore: BeccaJamieThomas93    01/07/2011    13 recensioni
[Traduzione di una FF americana]
Un Blaine adolescente che fa da babysitter ad un piccolo e super-mega-foxy-awesome-adorable Kurt di 7 anni.
“Allora Kurt” cominciò Blaine. “Che ti va di fare?”
“Beh” iniziò Kurt timidamente. “Potremmo giocare alla Sirenetta.” Strinse le braccia dietro la schiena e si mise a ondeggiare aspettando la risposta di Blaine.
“Mi piacerebbe molto.” Blaine ridacchiò. Kurt non era di certo il classico ragazzino di sette anni. (...)
“Evviva!” Kurt si rallegrò. “Ma io faccio Ariel! Tu puoi essere il Principe Eric, visto che somigli molto a lui. Direi che sei bello abbastanza.”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Babysitting Kurt


Note dell’autrice: Qui abbiamo un Blaine adolescente che fa da babysitter a un Kid!Kurt. Adoro il pensiero di un Kurt bambino, è così dannatamente adorabile! In ogni caso, Glee non mi appartiene. Mi dimentico sempre di dirlo... ahahahah enjoy! Oh, e stavo pensando di scrivere l’opposto di questa shot, dove un Kurt adolescente fa da babysitter a un Kid!Blaine. Qualcuno è interessato? Tra l’altro non ho una beta quindi sentitevi liberi di segnalare eventuali errori. Ok, ecco la fic!

 

Note della traduttrice: questo è il link originale della storia di BeccaJamieThomas93: http://www.fanfiction.net/s/7038769/1/Babysitting_Kurt

L’altra one-shot di cui parla l’autrice, “Babysitting Blaine”, è stata già scritta, quindi la vedrete tradotta al più presto, così come una long AU su cui non vi anticipo nulla ;)

Ringrazio la mia beta _hurricane (nonché mia sorella, LOL) e ovviamente vi invito a segnalarmi qualsiasi errore :) Tradurrò le vostre recensioni per inviarle all’autrice, quindi sentitevi liberi di scrivere i vostri pareri in modo che possa leggerli! Buona lettura!

 

 


Blaine non sapeva cosa aspettarsi quando arrivò a casa della famiglia Hummel. Sua sorella gemella Sarah, babysitter regolare degli Hummel, si era ammalata all’ultimo minuto e aveva supplicato Blaine di prendere il suo posto così che i coniugi Hummel potessero andare al loro appuntamento. Sua sorella amava davvero quella famiglia. Così eccolo lì, pronto a fare da babysitter a un bambino di sette anni chiamato Kurt. Non aveva mai incontrato Kurt prima, anche se era già stato presentato ai suoi genitori. Non aveva idea di cosa aspettarsi, quindi era un po’ nervoso. E se il bambino fosse stato un esaltato che rompeva le cose e non ascoltava? Sarah aveva parlato di Kurt come di un sogno.. ma Blaine non era sicuro di potersi fidare del suo giudizio. Bussò alla porta ed Elizabeth Hummel andò ad aprire.

“Blaine!” Lo salutò con un caldo sorriso e lo guidò dentro casa. “Kurt è sopra nella sua camera” gli disse. “Ci sono dei sandwich pronti sul tavolo e puoi giocare con lui fino alle 8. Lui sa come prepararsi per andare a letto, ma probabilmente vorrà raccontata una storia. Torneremo per le 9:30” concluse. Blaine annuì; non sembrava tanto difficile. In quel momento apparve Burt.

“Pronta ad andare, tesoro?” chiese a sua moglie. Lei rise e si avvicinò per dargli un piccolo bacio sulla guancia.

“Assolutamente.” Sorrise e tornò a rivolgersi a Blaine. “Grazie mille per aver sostituito tua sorella” disse con gratitudine.

“Nessun problema, signora Hummel.” Sorrise. All’improvviso una voce rimbombò dal piano di sopra, melodiosa come un suono di campane.

“Mammina, non mi hai dato il bacino del ‘Ci vediamo presto’!” La voce s’imbronciò. Dalle scale scese un bambino, così angelico all’apparenza che se Blaine non lo avesse saputo avrebbe potuto pensare che fosse davvero un angelo. Il bambino fece il broncio, un po’ tremolante.

“Oh, Kurtsie, mamma non dimenticherebbe mai il bacino del ‘Ci vediamo presto’ ” Elizabeth si girò, chinandosi per avvolgere il figlio in un abbraccio. Stampò un bacio delicato sulle sue labbra ancora imbronciate, trasformandole in un sorriso allegro. Burt arruffò i capelli del figlio e la coppia uscì dalla porta. Kurt si voltò verso Blaine e gli porse la mano.

“Mi chiamo Kurt, tu come ti chiami?” gli chiese. Blaine sorrise davanti ai modi innocenti del bambino prima di stringergli la manina, che era sorprendentemente morbida per essere quella di un ragazzino.

“Blaine” rispose il riccio. “Allora, Kurt, sei pronto per la cena?”

“Si, grazie” Kurt annuì, il suo visino mutò in un ghigno. “Ti piacciono i PB&J (*), Blaine?”

“A chi non piacciono i PB&J?” scherzò Blaine, e un sorriso dominò la sua faccia quando Kurt lo guidò in cucina.

“Io lo so bene, sai?” Kurt annuì. Blaine afferrò il piatto di sandwich dal bancone ed entrambi si sedettero al tavolo. I sandwich erano stati meticolosamente tagliati in piccoli triangoli senza la crosta. Kurt prese un morso, masticò e deglutì prima di parlare. “La mia mamma fa i migliori PB&J del mondo” disse a Blaine. Il ragazzo rise. Presto finirono di mangiare (Kurt mangiava come un uccellino) e i piatti finirono nel lavandino.

“Allora Kurt” cominciò Blaine. “Che ti va di fare?”

“Beh” iniziò Kurt timidamente. “Potremmo giocare alla Sirenetta.” Strinse le braccia dietro la schiena e si mise a ondeggiare aspettando la risposta di Blaine.

“Mi piacerebbe molto.” Blaine ridacchiò. Kurt non era di certo il classico ragazzino di sette anni. Forse era... gay? Ovviamente nessuno avrebbe potuto saperlo prima che raggiungesse la pubertà, ma Blaine pensò che ci fosse una buona possibilità.

“Evviva!” Kurt si rallegrò. “Ma io faccio Ariel! Tu puoi essere il Principe Eric, visto che somigli molto a lui. Direi che sei bello abbastanza” disse Kurt pensieroso. Blaine sbuffò con una risata mentre seguiva Kurt verso la sua stanza. Il piccolo prese da sotto il suo letto una scatola di plastica e tolse velocemente il coperchio. Blaine rimase a bocca aperta davanti al suo contenuto. C’erano vestiti, mantelli, diademi, corone, scettri, boa, sciarpe, scarpe col tacco, camicie, cravatte ed ogni tipo di capo di abbigliamento a cui avrebbe potuto pensare.

“Wow, Kurt” sussurrò Blaine. Nonostante il virile ragazzo gay che era, probabilmente avrebbe ucciso per avere cose del genere quando era piccolo. Kurt fece scivolare la coda di sirena fuori dalla scatola. Era brillante, di un turchese luccicante, tutta coperta di paillettes.

“Mi aiuti?” chiese Kurt. Blaine lo aiutò a entrare nella coda, poi gli trovò una collana di perle finte che posizionò intorno al collo pallido del bambino. “Non sembro divino?” chiese Kurt, facendo una piroetta.

“Assolutamente mozzafiato.” Blaine sorrise. Kurt ridacchiò in modo adorabile.

“Ora tocca a me vestirti!” esclamò. Scavò nella scatola ancora più a fondo e tirò fuori una corona, una cravatta e un boa di piume marroni. “Il boa può essere la tua cintura” spiegò Kurt quando Blaine gli rivolse uno sguardo stranito. Non avrebbe permesso a Blaine di mettersi la cravatta da solo, insistendo che per fare in modo che fosse allacciata bene, avrebbe dovuto mettergliela lui. Blaine si limitò a roteare gli occhi. Kurt bloccò la corona un po’ storta sulla sua testa. Finalmente venne il momento del boa di piume/cintura, e il look di Blaine fu completo. “Ok, ora giochiamo!”

Giocarono alla Sirenetta per un po’ finchè Kurt cominciò ad avere sonno. “Forse dovresti prepararti per andare a letto, Kurt” suggerì Blaine.

“Non sono ancora pronto” borbottò assonnato Kurt. “Cantami qualcosa!” ordinò, poi poggiò la testa sul grembo di Blaine.

“Cosa vuoi che canti, mia cara Ariel?” Blaine rise.

“Parte del Tuo Mondo” gli disse Kurt. Così Blaine cominciò a cantare. All’inizio fu controllato, ma poi cominciò a farsi coinvolgere dalla canzone. Kurt si mise a sedere e si stropicciò gli occhi per cacciar via il sonno, fissandolo con stupore. Quando Blaine finì, Kurt applaudì fragorosamente.

“Hai una voce bellissima!” strillò. “Puoi cantarla di nuovo? E stavolta posso cantare con te?”

“Si e si” rispose Blaine prima di ricominciare a cantare. La piccola voce di Kurt lo accompagnò, chiara e acuta. Sarah aveva ragione, quel bambino era davvero un sogno, e un angelo. I suoi genitori erano molto fortunati. Quando la canzone finì, fu il turno di Blaine di applaudire. “Sei stato bravissimo, Kurt.” Sorrise ampiamente. “Ma adesso è ora di dormire, piccoletto.”

“Mi leggeresti qualcosa prima?” chiese Kurt. Blaine annuì e cominciarono a sistemare il disordine che avevano combinato. Kurt si mise un lungo pigiama blu ricoperto di orsetti (Blaine era quasi geloso) e si lavò i denti con uno spazzolino con l’immagine di Cenerentola sul davanti.

“Un giorno spero di essere bellissimo come Cenerentola” disse Kurt a Blaine, sospirando con aria sognante. Blaine rise e gli arruffò i capelli. Poi sistemò Kurt sotto le coperte.

“Cosa vuoi che ti legga?” chiese.

“Harry Potter” rispose Kurt, senza esitare.

“Amico, sei ufficialmente il miglior ragazzino di 7 anni che io abbia mai incontrato!” esclamò Blaine.

 

 

 

(*) : per chi non lo sapesse, PB&J sta per “Peanuts Butter & Jelly” (burro d'arachidi e marmellata).

  
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