Fatine.
Stavo seduta tranquillamente sulla mia poltroncina viola, con le gambe accavallate e la testa immersa nel libro che avevo iniziato a leggere il giorno prima. Ad un certo punto, però, sentii un tonfo. Sobbalzai e mi alzai di scatto. "Britt, tutto bene?" chiesi, preoccupata. Sentii tossire. Lentamente mi diressi in cucina, dove vidi la biondina con un grembiulino bianco e delle presine in mano, completamente sporca di farina. Guardava a terra, con un espressione triste. Passai una mano tra i suoi capelli. "Cos'è successo?" le chiesi dolcemente, vedendola affranta. "Oggi è il tuo compleanno ed io volevo farti un dolce.." iniziò, per poi singhiozzare e tirare su con il naso. "E poi i folletti cattivi del giardino di mamma hanno seguito le mie tracce, sono venuti qui e mi hanno fatto esplodere la torta." continuò seria, iniziando a piangere. Mi si strinse il cuore a vederla in quel modo. L'abbracciai lentamente, quasi con il terrore di spezzarla. Era così dolce la mia Brittany. Quando la vedevo con Artie, soffrivo...tanto. E mi chiedevo perché dovevo essermi innamorata proprio di lei. Ma erano in quei momenti che lo capivo: lei era la dolcezza che mi mancava. Era piena d'amore, ed io ne avevo bisogno. Appena i singhiozzi si calmarono, lei si staccò, passando un braccio sugli occhi. "Non importa, Britt. Mi basta il pensiero." dissi sorridendo. Lei mi guardò, con quei suoi occhioni, ancora lucidi. "Ma...ma volevo fare qualcosa per te." borbottò. Sospirai. "Facciamo così, riprovaci." le dissi, sorridendo maggiormente. "Ma ci sono i folletti cattivi." continuò a borbottare, nuovamente sull'orlo delle lacrime. Poggiai le mani sulle sue spalle, avvicinando il viso al suo. "Si, ma tu hai le fatine buone che ti proteggeranno. E poi ci sono anche io." sussurrai dolcemente. Il suo sguardo si animò e mi fece il più bel sorriso che avessi mai visto in vita mia. Ed era dedicato a me. Solo a me. Il cuore batté velocemente. "Anche tu sei una fatina?" mi chiese emozionata, gli occhi le luccicavano di speranza. Avrei dovuto dirle di essere razionale, che non potevo essere una fata. Ma il suo sguardo mi bloccò. Sorrisi dolcemente e le carezzai la testa. "Sono la tua fatina custode." sussurrai teneramente al suo orecchio. Lei sorrise e quello mi sembrò anche più bello del precedente. Mi abbracciò con uno slancio, stringendomi a se. Lentamente ricambiai l'abbraccio. Al diavolo il fatto che lei aveva preferito due ruote a me. Lei era mia. E me la sarei ripresa.
Angolo autrice isterica:
Ciao a tutti! Sono tornata con una storia su Brittany e Santana, questa volta dal punto di vista di San *3* Allora..penso che non ho da dire nulla sulla storia. Solo una cosa: non so se finirla come one-shot o continuarla. Spero vi piaccia, Pat.