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Autore: HellyKaulitz    01/07/2011    0 recensioni
Scritta il 4 ottobre 2008.
Storia divertente che parte con una convinzione e ne esce con quella opposta. Da leggere ;)
PS: Finale un po' troppo smielato, ma non giudicate, ero presa dalla scrittura!
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CARPE DIEM, BABY
 
Eravamo io, la mia migliore amica, Ilaria, e il suo ragazzo Georg, che avevamo deciso di andare in discoteca.
Nonostante io odiassi tanto la disco, per la sera seguente ero entusiasmata perché l’Hobbit (Georg) mi aveva promesso che ci sarebbe stato qualcuno di interessante per me.
Da quando i TH si erano sciolti, tre anni fa, nessuno ormai aveva più notizie di loro, la fama si era spenta come me alla loro perdita.
Certo avevamo Georg, ma il mio cuore impazziva ancora per qualcuno lì dentro, qualcuno che alla fine dei loro concerti mi aveva sempre notata, e questo qualcuno era Gustav.
Era strano come lui fosse riuscito a farmi appassionare;solitamente sono sempre stati i gemelli a spopolare fra le ragazzine, ma per me non era mai stato così, anzi mi stavano entrambi abbastanza antipatici, forse erano le loro smanie da sbruffoni a farmi allontanare, oppure la consapevolezza che se solo li avessi conosciuti di più, avrei potuto innamorarmi di entrambi.
 
L’entrata in disco fu devastante! La gente non faceva altro che accaldarsi e passare davanti, che cosa mai c’era in una disco alla fine? A me non era mai piaciuta.
 
<< Georg paghi te per noi? >>.
<< Sì sì, state tranquille, voi entrare, pago io baby >>.
 
Io e Ilaria entrammo dopo che l’Hobbit ci aveva rassicurate sull’ingresso e andammo temporaneamente nei divanetti.
 
<< Ehi Helly un po’ di grinta! >>, mi disse Ila mentre sorseggiavo la mia vodka alla fragola con Red Bull.
<< Non è il massimo stare in discoteca al mio compleanno... >>.
<< Dai che poi c’è la sorpresa... ! >>.
<< Sarà... >>.
 
Stetti tutta la serata appartata da sola in un angolino mentre Georg e l’Ila pomiciavano nei divanetti. Sarà la vita da fare? Mi sono chiesta.
Chissà qual era la sorpresa... Magari da un divano sarebbe uscito un pagliaccio, da una torta uno spogliarellista.
Non sapevo che aspettarmi, anche se l’idea dello spogliarellista, considerato che c’era Georg nel mezzo, poteva essere sin troppo plausibile.
 
<< Helly?! >>.
<< Che c’è? Vi siete stancati di pomiciare? >>.
<< No, ma se io fossi in te mi girerei! >>.
<< Perchè? >>.
 
Non feci in tempo a voltarmi che al mio cuore mancò un battito.
Davanti a me, arrivarono Bill, come sempre primo, Tom e Gustav.
La bellezza di quest’ultimo era abbacinante.
I miei occhi sbattevano ripetutamente e le mie gambe non ressero al colpo, tanto che non mi alzai e rimasi immobile.
Bill si avvicinò sotto il mio sguardo. Attenta a quel suo charme spavaldo e con un sorriso di circostanza, si abbassò e trovatosi dieci centimetri dalla mia faccia, mi disse:
<< Ciao... >>, con una voce che ne ero sicura, non aveva mai adoperato. Deglutendo risposi:
<< Ciao... >>, mi diede un bacio sulla guancia e sussurrò un “auguri”. Lo guardai andarsene e salutare Ila e Georg. Che idiota.
Pervenne subito dopo, accanto a me, Tom, barcollante e con quel sorriso idiota che tutte consideravamo sensuale, un sorriso insomma, di chi ci sta provando. Fallito.
Si abbassò anche lui e, spostandomi i capelli sussurrò al mio orecchio: << Ciao bellissima, sei la più bella della sala, auguri eh... >>, si rialzò e saltellando per aggiustare quei pantaloni troppo larghi, raggiunse gli altri.
Come ultimo, Gustav dinanzi a me. Di scatto mi alzai e lo abbracciai forte, ciò che dissi fu solo: << Non posso credere che tu sia qui, l’ho sperato così tanto >>. Mi staccai, Gustav sorrise e disse: << Io mi ricordo di te... Comunque auguri... >>
Il mio sorriso era alle stelle: lui si ricordava di me, e questo bastava per farmi volare.
Cercai di stare tutta la sera con lui, e gli altri due, quei gemelli dementi, non facevano altro che guardarmi, ma che volevano da me?
<< Vado in bagno >>, proferì Gustav, e dopo questa frase non lo vidi più per un po’!
Bill mi si era avvicinato nel frattempo.
<< Ciao! >>.
<< Ciao?! >>.
<< Ehm...ciao! >>.
<< Bill che vuoi? >>.
<< Niente, solo... Posso farti una domanda? >>.
<< Potrei evitarlo? >>.
<< No, ehm... Ma a te piace Gustav? >>
Cosa? Ma come si permetteva? Eppure... Ero visibilmente arrossita, tanto valeva dire la verità.
<< Sì... >>.
<< Ah…È che mi sembra un po’ inutile dato che... Ha la ragazza...>>.
I miei occhi iniziarono a gonfiarsi e io scappai via in lacrime fuori dal locale.
Perché niente va come vuoi? Io c’avevo sperato...
Perché non posso essere felice? Che cosa avevo fatto di tanto cattivo per meritarmelo??
 
<< Ehy... >>, una voce mi fermò. Tom?
<< Tom... >>.
<< Bill è un coglione, non devi ascoltarlo >>.
<< Non importa... >>.
<< Mi dispiace che ti ha fatta piangere... >>.
<< Capita >>.
<< No davvero, mi dispiace >>.
 
Tom mi abbracciò. Poteva sembrare anche normale, ma quando mai lui aveva abbracciato pubblicamente qualcuno?
 
<< Cosa fai?>>, dissi rimanendo in quell’abbraccio che di falso non aveva niente.
<< Nulla, e comunque... Gustav non ha la ragazza >>, mi distaccai.
<< Davvero? >>.
<< Già... >>.
 
Tom prese la mia mano sinistra e con la destra iniziò a carezzarmi i capelli.
Io non stavo capendo nulla. Nemmeno perché non mi stava infastidendo.
Prima che potesse fare altro dissi:
<< Ti confesso che non mi eri mai piaciuto >>, rise.
<< Ero? >>, mi morsi le labbra nervosamente e senza concepire cosa stava succedendo, mi avvicinai un poco di più, fissandomi i piedi.
Tom con la mano destra sui miei capelli si spostò al mento, alzandomelo.
I miei occhi nei suoi. I suoi occhi nei miei. Non capivo più niente e non conoscevo il perché.
<< E –Gus- tav? >>, balbettai. Rise ancora. Sorriso maledetto.
<< Carpe diem baby >>.
La sua bocca sulla mia, e la mia sulla sua. Per un momento era stato l’essenza.
Al distacco...
Lo fissai e poi la mia mano partì sulla sua faccia vispa e gli diedi uno schiaffo.
<< Perché?! >>.
<< Perché prima non mi piacevi e adesso mi sono fatta baciare da uno come te! Allora fanculo e carpe diem! >>.
Gli presi il viso fra le mani e abbassandoglielo lo baciai con furore.
<< Una sveltina?! >>.
<< Mai! >>.
Ridemmo entrambi ed entrammo dentro mescolandoci con gli altri: Gustav assieme a Bill e i piccioncini, sul divano.
<< C’hai provato! >>, disse Tom a Bill ridendo.
Bill fece una strana smorfia e Gustav continuava a fissarci.
È proprio vero che tutte le cose accadono inaspettatamente, quando meno te lo aspetti.
E questa, era sicuramente stata una di quelle cose.
 
***
 
Io, ora, non so che cosa effettivamente era accaduto quella sera.
Quel ragazzino così presuntuoso, ai tempi, era il mio ragazzo attuale da circa quattro anni, e non capii affatto che cosa era cambiato.
Quasi tutti, compresa me, avevano sempre creduto che lui fosse un gasato presuntuoso col pallino nella testa del sesso.
Un ragazzino stronzo che trattava le donne come meglio gli girava.
Qualcuno senza sentimenti e senza cuore, incapace di darti qualsiasi cosa che non sia il suo corpo.
Invece Tom non è questo.
Tom è un ragazzo fantastico, colmo di pregi, qualità e bravure.
Lui riesce sempre a farti ridere, anche nei momenti più tristi della tua vita.
Io quando sto male penso sempre a lui, a quel sorriso malizioso, quel fare spavaldo, ma tanto ridicolo.
Lui è così pieno di vita, così allegro, è il mio raggio di sole ogni volta che cado nel buio.
Al contrario di quello che sembra, lui è un ragazzo dolcissimo, è buono buono, ha un animo gentile ed è tanto tranquillo.
Si mostra così per darsi importanza, ma è un ragazzo d’oro, educato e tanto, tanto dolce.
Basta solo capirlo, cogliere la sua essenza.
E questo io, ai tempi, proprio non l’avevo mai fatto.
Tom è speciale, penso che sia unico e nessuno potrebbe mai assomigliargli.
Io lo amo tantissimo, e lo ringrazio per aver dato luce alla mia strada buia.
Grazie micio, ti amo tantissimo.
   
 
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