Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: ChiaraDanger    03/07/2011    8 recensioni
Avete mai immaginato i Jonas i panni diversi? In un ruolo totalmente al di fuori da quello che siamo abituati a vedere? Ad esempio se Joe Jonas invece di un cantante fosse un killer, cosa succederebbe? E se il suo acerrimo nemico fosse…
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All’improvviso si ritrovò in un vecchio fienile abbandonato. Sembrava aver seminato gli sbirri ma restare lì era sempre troppo rischioso. Infatti dopo pochi attimi sentì delle voci provenire da lì fuori così senza far rumore si nascose dietro una pila di vecchi mobili di legno lasciati lì da qualcuno. Prese la pistola dalla tasca e rimase lì in attesa finché la porta non si aprì. Sentì dei passi, un rumore diverso da quello precedente.. era una donna! Rimanendo nascosto iniziò a seguirla senza che lei se ne accorgesse. “ciao bambolina” disse arrivandole alle spalle e puntandole un coltello alla gola “tu non dovresti essere qui” le sussurrò debolmente all’orecchio. Poi sentì nuovamente il rumore della porta che si apriva così si allontanò portando la ragazza con lui. “prova a dire una parola e ti uccido” le sussurrò tenendo sempre la lama ghiacciata del suo coltello sul collo della ragazza mentre cercava di capire chi fosse entrato, ma il fienile era ripiombato nel silenzio e restare lì fermo era pericoloso. Cacciò nuovamente la pistola dai pantaloni e intimò la ragazza ad andare a vedere se ci fosse qualcuno e come prevedeva appena lei fu visibile fu subito raggiunta da un poliziotto. “è qui” disse lei con un filo di voce abbracciandolo per non farsi sentire da Joe che le teneva la pistola puntata contro da lontano. “merda” disse mentre li vide allontanarsi. Sapeva che aveva parlato e ora doveva trovare una soluzione per uscire da quella situazione al più presto possibile. Si mosse da lì facendo purtroppo rumore così immediatamente partì uno sparo da parte del poliziotto. Era uno dei killer più ricercati di tutta New York, un assassino professionista; quando puntava una preda questa difficilmente ne usciva viva; aveva una precisione impressionante e la capacità di rimanere freddo e distaccato in qualunque situazione. E con quella stessa freddezza dopo lo sparo del poliziotto uscì dal suo nascondiglio e fece partire un colpo che si posizionò dritto nelle spalle di quell’innocente fanciulla. “Joe questo non dovevi farlo” gridò l’agente ritrovandosi tra le braccia il corpo ormai privo di vita della sua ragazza“ me la pagherai, questa è una promessa” disse con una lacrime che si andò a posare sul quel corpo insanguinato, ma l’unica cosa che si sentì fu una fredda risata rimbombare da ogni parte. “se vuoi la puoi raggiungere”. Era freddo e camminava con la pistola puntata su di loro “basta che tu dica una parola e io metterò fine alle tue sofferenze” “basta così” gridò con gli occhi che sembravano aver preso fuoco. Estrasse anche lui la pistola e fece partire un colpo iniziando così una violenta sparatoria. Un colpo finì dritto nell’addome del ragazzo che tenendosi la mano sul punto colpito si nascose per trovare riparo. “addio Joseph, brucia all’inferno” disse sparando un colpo su una di quelle vecchie lampade ad olio che appena fu colpita cadde e prese fuoco facendo incendiare tutto. “adesso sono davvero nella merda” disse sofferente per la pallottola che gli aveva perforato l’intestino. Si guardò intorno per cercare una via d’uscita ma la porta era inarrivabile e il fuoco ormai aveva raggiunto quasi tutti gli angoli, poi però alzò lo sguardo e vide una finestra a pochi passi da lui; quella era la sua unica speranza di salvezza. Si sfilò la maglia e rompendola ne fece una benda che si legò intorno alla ferita in modo da perdere meno sangue, poi con non poche difficoltà si alzò e si lanciò dalla finestra rompendone il vetro che era bloccato. Aveva tagli ovunque e iniziava a perdere sempre più sangue. Durante il salto la maglietta si era rotta a causa del vetro e ora aveva la ferita totalmente scoperta. Le forze lo stavano abbandonando e cercare di scappare era sempre più difficile e faticoso. Riuscì a prendere il cellulare dalla tasca per chiamare uno dei suoi amici e dirgli di venirlo a prendere ma non ne ebbe il tempo “non ci provare. Metti giù il telefono Joseph. Ormai è finita, è arrivato il tuo momento”. Fece una smorfia simile ad un sorriso e senza opporre resistenza posò il telefono a terra accanto a lui. Si alzò e si appoggiò allo steccato che c’era lì vicino. Lo guardava negli occhi e sorrideva; la morte non gli faceva paura. “Avanti, finalmente hai la possibilità di vendicarti” disse sfidandolo. “smettila di sorridere. Joseph tu mi hai rovinato la vita. Mi hai tolto tutto!” aveva la pistola puntata su di lui ma la mano gli tremava “Tremi come una femminuccia. Hai per caso paura fratellino?” “non chiamarmi fratellino. Ormai tu non sei più mio fratello. Il Joe che conosco io non esiste più, è morto!” disse con una lacrima che lottava per uscire. “è morto.. come la tua fidanzata vero Nicholas”. Iniziò a ridere e un altro colpo partì dalla stessa pistola che lo aveva colpito già precedentemente, un colpo che lo colpì dritto sulla spalla sinistra facendolo accasciare al suolo “complimenti fratellino, adesso anche  tu sei esattamente come me, capace di uccidere a sangue freddo” disse sputando sangue “ci rincontreremo un giorno. Addio Nicholas”. Con un sorriso sulle labbra chiuse gli occhi e stavolta definitivamente.
  
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