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Autore: pervinca potter    05/07/2011    2 recensioni
Un matrimonio.
l'ennesimo.
L'ennesimo splendido matrimonio.
L'ennesimo splendido matrimonio DI QUALCUN ALTRO.
Piccola cronaca di un amore insignificante, represso perchè "non abbastanza Amore".
...o forse no?
TOMELILLA x DUFF
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima di cominciare…
Ciao a tutti! :D sono io, Pervinca Potter! :)
Mi sono concessa questo piccolo spazio principalmente per ringraziarvi :)
Ringraziarvi x tutte le carinissime ed interessanti recensioni lasciate nelle altre due storie fu Fairy Oak…
Non avrei mai immaginato di ricevere tanti bei commenti e sono contentissima di avervi divertito ed emozionato :D
Vi lascio a questa nuova storia, riflessiva, non sulla solita GrixVi  bensì sulla TomelillaxDuff …coppia sicuramente molto particolare e molto molto bella secondo me :)
A tutt’oggi non so bene di quanti capitoli sarà questa storia ma un numero intorno a tre/quattro…
Sempre se gradirete questo primo capitolo!
È l’ambientazione nella quale i nostri due Magici svilupperanno un po’ di pensieri sul loro rapporto :)
Ok ora non vi scoccio più e vi lascio alla lettura!
Un bacione grande grande e ancora GRAZIE :)
 
Pervinca Potter

Ps. Un grazie speciale x lady_cate che mi ha incoraggiato a scrivere questa storia. Te la dedico, sperando vivamente che ti piaccia :)
 

 
 
 
DOVE QUANDO PERCHE'

 
La piazza era gremita di persone.
Nonostante Grisam e Pervinca avessero insistito fino allo sfinimento per celebrare le loro nozze in pieno inverno, non furono accontentati.
La neve e il ghiaccio avrebbero reso il tutto impossibile.
Così decisero per il 23 Febbraio, data abbastanza “invernale” ma a Fairy Oak era praticamente già primavera: il clima mite, la neve scomparsa e qualche mandorlo già in fiore.
Quella data tanto attesa finalmente era arrivata.
La piazza preparata per il matrimonio: un lungo tappeto di seta rossa la percorreva tutta in lunghezza e terminava su un piccolo altare.
Il luogo in cui i due “storici” fidanzatini avrebbero coronato il loro eterno sogno d’amore era sotto un arco di fiori di pesco, rigogliosi e profumati.
Intorno a loro, tante sedie per gli ospiti.
Tutto il paese era presente e il fermento era generale.
C’erano alcune semplici tradizioni da rispettare nei matrimoni a Fairy Oak : l’usanza dell’abito era quella più importante e sentita.
Da sempre nella magica e splendida Valle durante le celebrazioni, i Non Magici indossavano abiti da cerimonia rossi, accompagnandoli con un fiore dello stesso colore.
I magici della luce indossavano vestiti dei colori più chiari: bianco, giallo, arancione, verde chiaro, verde acqua…anch’essi abbinati a fiori “in tinta”.
I magici del buio dunque solevano indossare abiti dai colori più scuri, a rispecchiare il loro potere: azzurro, celeste, grigio, polvere, blu notte, blu cobalto…si, anche il nero era ammesso ma non era di buon augurio sceglierlo per un matrimonio.
Anche i magici della distruzione portavano un fiore dello stesso colore.
 Detto questo, si può ben immaginare come apparisse la piazza durante un matrimonio.
Un meraviglioso agglomerato di colori, più variegato di un arcobaleno, e i profumi dei fiori più diversi si abbracciavano tra loro creando nuovi deliziosi aromi.
Tutte le fatine in un angolo si esercitavano per l’ultima volta con il liutaio Mc. Mike, che accordava al delicato suono prodotto dalle ali delle piccole creature la sua viola.
C’erano tutti: in prima fila l’amatissima gemella di Pervinca, Vaniglia o per meglio dire Babù, meravigliosa nel suo abito fino al ginocchio verde chiaro, cangiante alla luce del sole e una rigogliosa coroncina di edera intorno alla fronte, i capelli lunghi, come da ragazzina, le ricadevano setosi sulla schiena.
Accanto a lei Jim, il suo inventore, tornato per restare, un pochino impacciato nel vestito di cotone rosso chiaro, un geranio nel taschino.
Shirley, la donna che contemplava in se entrambi i poteri sorrideva timida, la nuvola di capelli rossi sistemati in uno chignon laterale. L’abito per lei era un po’ un problema.
Ma alla fine optò per un modello lungo dalla linea morbida, sui toni dell’arancione, con inserzioni qua e la verde smeraldo.
Al suo fianco c’era ovviamente la simpaticissima Shirley, che crescendo non aveva perso assolutamente l’amore per i colori e certamente non aveva rinunciato a loro per la cerimonia.
Aveva fatto tessere appositamente per lei un abito dal taglio completamente asimmetrico, corto prima del ginocchio davanti e lungo e biforcuto dietro.
Era nero, ma si comportava come un prisma:quando la luce del sole lo colpiva, rifletteva tutte le tinte dell’arcobaleno.
I capelli ora erano lunghissimi e ricadevano in una lunga coda laterale, fermata con nastri di mille colori.
Sbadata come era aveva dimenticato il fiore a casa ma era così allegra e simpatica che gli fu subito perdonata la dimenticanza.
E poi tutti gli altri concittadini: i genitori dei due sposi, le maestre, i bambini, dai più piccoli ai più grandicelli, i bottegai, i pescatori, i contadini, i cuochi… erano presenti tutti: perenti, amici e ovviamente Quercia, il cuore palpitante di Fairy Oak, che con i suoi rami offriva ombra ai convitati.
Dietro il piccolo altare c’era colui chiamato a congiungere i due innamorati: il sindaco Pancrazio.
Ora era un allegro vecchietto, stempiatello e un po’ cicciottello, ma molto più sereno di un tempo.
Accanto a lui c’era colui che con ogni probabilità lo avrebbe succeduto: Grisam.
Lo sposo sorrideva a tutti, la sua gioia era palpabile: aspettava questo momento da anni.
Era bellissimo, davvero bellissimo e tutte le ragazze assisterono alla cerimonia commosse ma anche un po’ invidiose di Pervinca, che stava sposando un uomo tanto bello quanto buono, intelligente e magnanimo.
Grisam indossava uno smoking azzurro polvere, che si intonava alla perfezione con i suoi meravigliosi occhi.
I capelli erano biondi, leggermente mossi dal vento e nel taschino avevo una grande rosa blu.
Il suo sorriso era talmente grande e bello da illuminare tutta la piazza, le tenerissime lentiggini gli davano un aria di eterna fanciullezza.
Era davvero bellissimo e come, tutti i convitati, attendeva trepidante che la sua amatissima donna facesse il suo ingresso.
Finalmente giunse il rumore di una carrozza: Pervinca era arrivata.
Dalla carrozza di legno dipinto scese la sposa, bellissima.
Visibilmente emozionata, la giovane strega cominciò a percorrere la strada verso il suo amato.
Il suo vestito era una sovrapposizione di veli: comprendeva tutte le sfumature del blu, sovrapposte a creare l’effetto di contemplare un cielo sereno.
Tra i capelli corti erano intrecciati fiordalisi e nontiscordardime.
Reggeva il lungo strascico con una mano.
Giunta all’altare guardò il suo amato e sorrise, sorrise di pura e semplice felicità.
Gli invitati erano disposti e seduti lungo i due lati del tappeto rosso, gioiosi ed emozionati.
Nella folla c’erano due persone, un uomo e una donna, nei due lati opposti.
Osservavano felici i loro rispettivi nipoti coronare il loro sogno d’amore.
Poi per un istante i loro occhi si incrociarono e… i cuori tremarono.
La cerimonia iniziò

   
 
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