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Autore: Rorycita    05/07/2011    4 recensioni
Arianna è una ragazza di appena 19 anni.
Dopo 5 anni di duro studio, ottiene finalmente la libertà di scegliere che vacanza trascorrere e con chi trascorrerla.
Ma, la madre, entità quasi sconosciuta dalla protagonista, si fa viva dopo un anno di completa assenza, dicendo che vorrebbe tanto Arianna nella sua villa in California.
Lì Arianna troverà un ragazzo molto particolare...
Cosa vuole la madre di Arianna dopo così tanto tempo?
E soprattutto chi e quel ragazzo? E cosa ci fa in casa della madre?
*Fatemi sapere se vi interessa almeno un po'
Se non è così cancello e torna tutto come prima :D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
 
 
 
 
 
La odio!
 
 
 
Estate, finalmente era estate.
Potevo andare dove volevo, dopo 5 anni di studio e dopo maturità presa, finalmente potevo andare in vacanza quando e con chi volevo.
 
Così speravo.
 
 
 
Era sabato, una settimana dopo gli esami, ero uscita con amici e ero appena tornata.
Ero salita in camera, quando mio padre mi chiamò di sotto.
 
Scesi le scale a chiocciola e mi afffacciai in cucina
- dimmi pà - chiesi entusiasta per non so neanche cosa
- ho.. una notizia, che non ti piacerà - il suo volto era corruciato, chiuso e, aggrottava continuamente le sopraciglia
- ehm.. dimmi - chiesi alzando un sopracciglio, pensando che niente mi avrebbe potuto rovinare l'estate
- quest estate.... - disse alzando la testa come se fosse un'impresa napoleonica - ... la passerai con tua madre -
 
bum!
 
Questo era il rumore del mio mondo che cadeva
- no, io non la passerò mai, e ripeto mai l'estate con quella altolocata con la puzza sotto il naso - protestai
- occhio a come parli di tua madre signorina - rispose protegendo quella che dovrebbe essere mia madre
- madre? Madre? Tu chiami madre chi abbandona la famiglia per i soldi? - Esclamai battendo i pugni sul tavolo - E poi che mi fai? Mi togli le vacanze? -
- SMETTILA TU ANDRAI DA TUA MADRE CHE TI PIACCIA O MENO! - mi zitti e abbassai la testa, poi dissi con un filo di voce
- io non ci andrò mai -.
 
 
Certo, ci avevo creduto così tanto che il giorno dopo mi trovai su un aereo diretto in California.
 
 
Scesi dal taxi e guardai davanti a me, una villa esageratamente grande fece capolino sui miei occhiali.
Sbuffai e suonai.
Mi aprirono.
- Buon giorno, Signorina Arianna - il maggiordomo mi prese il cappotto
- Jack, quante volte ti devo dire di chiamarmi solo Ari oppure Anna? Comunque ciao anche a te.. mia madre? -
- E uscita, signorina -
- mi chiamo Anna... e dove è andata? -
- Credo a prendere il thè dalla su amica -
- cazzo, ha anche amiche, davvero esterrefatta - risposi con reale stupore, schioccando la lingua.
 
 
Mi feci avanti, fino a raggiungere il secondo piano, dove di solito era situata la mia camera.
- No, si fermi sign... Anna - Jack, a passi da zoppo cercava di raggiungermi, ma era troppo tardi, quindi aprii la porta e, una visione angelica mi si rispecchiò sui miei occhi.
 
Un ragazzo, semi nudo, con solo un paio di mutande messe bene solamente da un lato, stava facendo pesi.
Non si accorse di noi, dato che era girato di spalle.
Rimasi a guardalo con la bavetta che colava dal labbro inferiore finche Jack non mi raggiunse e, mi tirò indietro per il braccio.
- Sbaglio o mia madre ha un altro figlio? - Dissi ironicamente, dato che era impossibile.
Intanto il tizio aveva fatto capolino dalla porta e ci sorrideva
- signorino, lei è la signorina Arianna, la figlia della signora - il ragazzo agrottò le sopracciglia, poi sorrise di nuovo
- piacere io sono il... ehm, come dire..- il ragazzo fu interrotto dal maggiordomo - ... nipote, nipote di sua madre -
- si, certo, sono quindi tuo cugino, piacere - mi porse la mano
- no, mia madre non ha mica sorelle - riposi confusa
- nipote.. nipote perchè io l'ho sempre chiamata zia, perchè sono cresciuto praticamente insieme a lei... - mi spiegò il ragazzo
- si, si, è così - confermò jack, sudato, ma sinceramente non gli credevo neanche un pò.
Per il momento feci spallucce e strinsi la mano al ragazzo
- piacere, James -.
 
 
 
 
L'avessi saputo prima chi era in realtà, sarei scappata lontanissimo, sotterrata, coperta con calce, ghiacciata, trasferita in un altro continente e non avrei fatto mai e ripeto MAI ritorno.
Ma non lo sapevo... è stato questo il guaio.




Space.

Uhm... cosa dire?

Forse è il caso che non intasi questa bella paginetta e chieda solo di farmi sapere se vi interessa la mia storia, se così non fosse la elimino da qui e continuo a scriverla per piacere di farlo....
GRAZIE DELL' ATTENZIONE
  
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