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Autore: shaolin7272    05/07/2011    3 recensioni
Non si era mai sentito così incredibilmente solo. L'unico punto fermo della sua vita Grace. Ma una bambina di otto anni a volte non basta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Autore: Shaolin7272

Titolo: Hawaii five -O - Amici

Rating: Giallo

Contenuto: spoiler episodio 1x18 e prima stagione in generale

I personaggi non sono miei e non mi appartengono, ma sono degli aventi diritto

Hawaii Five – O appartiene alla CBS. Questa storia non è a scopo di lucro.

 

 

Capitolo uno

 

Non ci poteva credere , Matt l'aveva tradito! Anche lui , suo fratello!

Danny diede una manata sul volante frustrato.

Era rimasto li come un idiota a guardare l’aereo partire senza fermarlo.

Doveva sparargli ecco quello che doveva fare.

Ma la cosa ancora più stupida era stata quella di andare da Rachel a chiedere conforto. Danny non riusciva a capacitarsi della propria idiozia.

Certo con Rachel negli ultimi tempi il rapporto era migliorato forse anche grazie a Steve, ma andare da lei era stato proprio un gesto autolesionistico e l’abbraccio che gli aveva dato aveva portato a galla ricordi ed emozioni almeno per lui ancora dolorosi. Non si era mai sentito così incredibilmente solo. L'unico punto fermo della sua vita Grace. Ma una bambina di otto anni a volte non basta.

Era scappato dalla villa . Da Rachel. Voleva scappare e basta. E Ora girava in macchina senza meta.

Non voleva tornare a casa. Casa definirla così quella specie di topaia.

Un insegna l'attirò , una bella bevuta non guastava. Una volta tanto perché non pensare solo a se stesso ?

Fermò l'auto e mise pistola e cellulare nel cassetto del cruscotto. Aveva voglia di prendersi una sbronza colossale.

Il bar aveva l'arredamento tipico hawaiiano, tante belle bibite colorate con ombrellini, frutta e collane di fiori, ma lui non voleva quelle schifezze e neanche la classica birra voleva qualcosa di ben più forte .

Si avvicinò al bancone dove un colosso nativo hawaiano con faccione sorridente serviva da bere , speranzoso Danny ordinò un bel wiskey scozzese.

Era una vita che non ne beveva, a dirla tutta era da quando era stato costretto ad andare via dal New Jersey.

Il barista lo guardò storto ma poi gli versò il liquore. Danny si sedette prendendo il bicchiere tra le mani osservando il colore del liquido, non era dei migliori ma in quel posto infestato da ananas era quanto di meglio poteva trovare.

Il wiskey deve essere bevuto puro o al massimo diluito con acqua mai con ghiaccio e il barista almeno su questo sapeva il fatto suo.

Il whiskey non si tracanna, si sorseggia per sentire il sapore del legno di botti invecchiate”. Sorrise tra se pensando alle parole di un imbonitore di una distilleria visitata secoli prima durante il suo viaggio di nozze a Edimburgo; Danny sospirò scrollando la testa, meglio non pensarci.

Sorseggiò il liquore guardandosi attorno, il locale gli era familiare, forse era già stato li per qualche indagine o forse era perché in quella maledetta isola gli sembrava tutto uguale. Però constatò anche che la fauna di un bar è sempre uguale in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, avventori abituali che ondeggiano sul tavolo e qualche squillo in attesa di accalappiare qualcuno.

Finì il bicchiere e soppesò l'idea di prenderne un altro.

Perché no .

Fece segno per un altro bicchiere che il barman gli consegnò rapidamente .

Danny continuava a rimuginare, si chiedeva dove aveva sbagliato. Aveva sbagliato? Voleva solo aiutare Matthew.

Il locale si era riempito di rumorosi turisti felici di trovarsi in quel paradiso.

Il secondo bicchiere era finito ma non era abbastanza, aveva sperato che il wiskey attutisse il suo dolore ma non era così. Decise di cambiare bevanda, perciò chiese una birra .

Le risate e le urla lo infastidivano. Meglio bere seduto sulla spiaggia magari in un angolino silenzioso e isolato. Prese la bottiglia e si alzò. La testa gli cominciò a girare era meglio prendere un po' d'aria.

Trovò un posticino isolato in riva al mare. Per stare più comodo si tolse la cravatta e le scarpe.

Nel silenzio guardando le stelle luminose come non aveva mai visto si ritrovò a pensare che forse poi non era così male l'isola. Rise sommessamente scuotendo la testa. Adesso si che si doveva preoccupare stava trovando piacevole stare li. L'unica spiegazione logica era che era ubriaco, solo così poteva piacergli l'isola.

La mole ingombrante di Kamekona intanto seguiva con lo sguardo Danny. L'aveva visto uscire barcollante dal bar per caso e si era reso conto che c'era qualcosa che non andava.

Vedendolo continuare a bere decise di chiamare l'unica persona che poteva farlo ragionare.

 

 

  
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