Muoio di sete davanti a una fontana
quando mi sei accanto
eppur cosė lontano, Nireo* mio diletto;
mille volte di pių se non ci sei.
Poche gocce di nettare soltanto
attingo dalla calda agata del tuo sguardo:
breve attimo d'una grazia infinita!
Mi sfiora come una carezza
in un guanto di seta, fremo
sotto il suo inconsapevole solleticare.
Tra il pallido timpore di dire o non dire
e il pudore dall guance di porpora
il mio supremo organo vitale
s'agita come un sassolino in una scatola,
ridotto a un balocco nelle loro mani.
Non le tue, no: non sai e non oseresti.
M'incantano il tuo candore
e l'amabile riserbo; bello senza scintillare,
schivo negli atti, parli piano
come a chiedere permesso.
Pių spesso taci, pensoso, ma sempre piacevole;
irresisitibile segreta armonia!
Resto a rimirari ammantandoti di sogni
e al vento li spargo
come petali bianchi e polvere d'oro.
* Pseudonimo preso dalla mitologia greca; era il pių bello degli Achei.