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Autore: kappinias    06/07/2011    3 recensioni
breve one-shot in cui vengono descritti i pensieri di Kurt prima di rincorrere Karofsky nello spogliatoio, nella puntata 2x06.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Courage.

Facile per Blaine mandargli ogni giorno messaggi con quella parola, ma poi era Kurt a doverlo avere, il coraggio sufficiente per reagire alle violenze dei bulli.

In quell’ultimo periodo, da quando Karofsky  aveva iniziato a prenderlo di mira, il soprano si sentiva sempre più demoralizzato, come se in fondo non avesse ragioni per mettere piede ogni giorno in quella stupida scuola.
Nessuno sembrava capirlo, neanche Cedes,la sua migliore amica, neanche Burt, suo padre: non c’era una persona in tutta Lima che avesse compreso i suoi sentimenti, che avesse provato a parlare con lui, anche solo per ascoltare i suoi sfoghi.
Certo, gli amici del glee club lo avevano aiutato con Karofsky, ma non nel modo che avrebbe desiderato Kurt.

Aveva solo bisogno di qualcuno che capisse che anche lui era un adolescente, con il desiderio della maggior parte degli adolescenti: sentirsi accettato.
No, non si sentiva accettato, mai prima d’ora si era sentito tanto escluso dalla realtà che lo circondava.

Poi, da un giorno all’altro, tutto era cambiato.

Aveva incontrato Blaine, e lui,guardandolo semplicemente negli occhi, vi aveva letto tutto il suo dolore, la sua solitudine. Quel ragazzo incontrato per caso gli aveva detto le parole di conforto che aspettava da tanto tempo, lo aveva addirittura incoraggiato a liberarsi della sua paura.
Senza conoscerlo aveva saputo entrare in contatto con lui e scuoterlo nel profondo.

Già quell’incontro sulle scale, la corsa per i corridoi deserti, l’esibizione di teenage dream, i brevi momenti passati in sua compagnia gli avevano fatto sentire Blaine vicino, più di tutti gli amici di vecchia data, più dei suoi parenti più stretti.
Ora aveva addirittura una piccola foto di lui nel suo armadietto in cui sorrideva nella divisa della Dalton.
E sotto, con lettere strappate da vari giornali, la scritta courage, quella parola che Blaine non si stancava mai di ripetergli.

Una spinta violenta scosse Kurt dal suo flusso di pensieri: Karofsky, ancora una volta.
Come al solito, nessuno che si fermasse ad aiutarlo, solo qualche occhiata di sbieco e poi il disinteresse totale: proprio una bella scuola, il McKinley.
Era arrivato il momento, doveva avere il coraggio di affrontarlo in modo definitivo, questa volta sarebbe stato capace di superare le sue paure.
Lo doveva a Blaine, che aveva riposto tanta fiducia in lui, ma soprattutto lo doveva a se stesso.

Senza ulteriori indugi Kurt s’incamminò per il corridoio, deciso a raggiungere Dave.
   
 
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