Spostò la tenda dell’ingresso quel poco che bastava per dare un’occhiata: di fronte a lei vide una moltitudine di cappelli colorati, avevano le forme e le decorazioni più particolari. Con lo sguardo, perso nelle folla di gente, cercava un volto famigliare, ma non riusciva a riconoscere nessuno. Dei violini, accompagnati da un pianoforte, iniziarono a suonare una musica soave. Da lì a poco la cerimonia sarebbe iniziata e gli invitati si sarebbero mossi in maniera scomposta verso il proprio posto. Blair li conosceva a memoria, aveva impiegato un mese a organizzarli insieme a Charlotte, la sorella si Louis, e Rachel, la wedding planner che gli era stata affiancata dalla suocera. La principessa Sophie era sempre stata diffidente nei suoi confronti , nonostante avesse concesso a Louis di sposarla, pensava che non fosse in grado di reggere la moltitudine di impegni alla quale era chiamata a rispondere. La cerimonia doveva essere privata e intima, gli invitati non potevano superare le 300 persone e per una maggior riservatezza non avevano reso pubblico il luogo dell’evento. Avevano cercato per molto tempo, ma nessun posto sembrava rispecchiare le loro esigenze: un luogo raffinato, con personale discreto e in una posizione che non desse nell’occhio. La famiglia di Louis ci teneva molto a tutelarsi e a tutelare i suoi invitati. Le più importanti famiglie reali d’Europa sarebbero venute ad assistere. Quando Blair decise di chiedere a Chuck il Charles Palace, Louis non sembrava molto favorevole, ma sapeva che il trattamento che gli sarebbe stato riservato avrebbe soddisfatto tutte le loro esigenze. Vedeva tutti al loro posto, ma non vedeva lui. Mentre muoveva lo sguardo da una parte all’altra della sala si chiedeva se sarebbe venuto. Sapeva che non sarebbe stato facile per lui vederla mentre andava all’altare con un altro uomo e neanche per lei, ma l’avrebbe rassicurata. In fondo l’avevano deciso insieme. Serena corse verso di lei e gli disse: “B. è arrivato il momento dobbiamo andare” Iniziava ad essere agitata, le gambe le tremavano e le mani sudavano freddo. Indossava un abito, scelto e creato su misura da sua madre Eleanor. Sulla gonna gli strati di tulle lasciavano intravedere dei delicati fiori dal tema romantico, mentre il corpetto, privo di spalline, aveva in vita una cintura decorativa che metteva in risalto i fianchi. Un abito moderno color avorio lontano dai suoi desideri. Sin da quando era bambina aveva desiderato indossare un abito come quello di Grace Kelly, classico e rigorosamente bianco; ma il giorno in cui Eleanor le disse che aveva progettato il suo abito, non aveva avuto il coraggio di dirgli che non l’avrebbe voluto. Tutto il matrimonio non era stato progettato secondo i suoi desideri, ma più secondo la volontà della mamma di Louis e di Charlotte. L’unica cosa che era riuscita a scegliere, senza obiezioni, era stata la sua damigella. Serena le diede in mano il bouquet di rose bianche, le si mise dietro e non appena sentì la marcia nuziale iniziò a camminare verso l’altare. Gli invitati continuavano a parlare indifferenti, come se non si accorgessero che fosse entrata. Continuava a camminare ma si sentiva inadeguata e in imbarazzo. A metà sala si fermò. Alzò lo sguardo e vide in lontananza al posto di Louis, Chuck. Iniziò ad urlare: “Cosa stai facendo Chuck?” ma nessuno sembrava sentirla. Presa dal nervosismo iniziò a correre verso di lui, ma inciampò e si trovò a terra. Chuck stava baciando un'altra donna e gli invitati si alzarono battendo le mani. Era chiaro quello non era il suo matrimonio.