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Autore: PiccolaEco    06/07/2011    5 recensioni
Ciao a tutti ragazzi sono PiccolaEco e questa è la mia prima fanfiction,quindi siate clementi,per favore!! ^^ La storia è ambientata nel primo episodio di Ranma ed è narrata dal punto di vista di un personaggio un pò "particolare": indovinate voi di chi si tratta!!Buon divertimento!!
PS:I personaggi e le vicende non mi appartengono ma sono tutti frutto della mente geniale di Rumiko Takashi.Quanto alla storia che segue,quella sì, è tutta opera mia!!!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vita da spirito: la storia di Ranma raccontata da chi l'ha vissuta in prima persona

Uff,che fatica essere uno spirito!Dico:ma avete mai provato cosa vuol dire?No!? Beh,allora vi auguro che non dobbiate mai essere costretti a farlo!No,dico sul serio: non ci sono ferie né vacanze di Natale o estive né tantomeno la pausa pranzo. Voi non potete immaginare quante volte ho reclamato perché,per le norme del sindacato,io ho tutto il diritto di prendermi una vacanza i di fare un’ora di spacco!Ma niente,la gente proprio non ti prende in considerazione…alla faccia della libertà di parola!!
Beh,scusate se mi sto dannando in questo modo ma dopo 1500 anni che si è passati a miglior vita, ci si dovrebbe meritare un po’ di relax,no? E invece no! Ma diciamo le cose come stanno:fino a 1500 anni fa,io me ne stavo nella mia bella sorgente: anche se capitava molto raramente,uscivo con la mia combriccola di amici, andavo con loro al cinema e mangiavo pop-corn davanti un film strappalacrime. Questo finché un giorno non giunsero al campo due tipi strani che non avevo mai visto prima che,a quanto pare, erano lì per allenarsi. Uno era un tipo robusto e grassoccio con due spessi occhiali e aveva tutta l’aria di essere un esperto di arti marziali; l’altro, presumibilmente suo figlio, era un bel ragazzo sui 16 anni, con lunghi capelli neri, legati sulla nuca da un codino.
*Che incoscienti…* pensai *come si vede che non hanno mai sentito parlare delle leggendarie sorgenti maledette di Jusenkyo! *
Non potevo sapere però che quel giorno la mia vita sarebbe totalmente cambiata.
Cominciò l’allenamento: i due visitatori si posizionarono in equilibrio sulle canne di bambù. L’aria era così tesa da essere palpabile con un dito. Il primo ad attaccare fu il tipo con gli occhiali: attacco diretto, abile schivata del figlio. Entrambi tornarono in perfetto equilibrio sulle canne. Ricominciarono.
Accadde tutto in un attimo: l’uomo venne colpito dal ragazzo e finì in una delle sorgenti.
-Che ti succede papà,abbiamo già finito?- lo canzonava il figlio. Ma aveva fatto i conti senza l’oste. Dopo pochi secondi, infatti, dall’acqua uscì un enorme e peloso panda. Per la sorpresa il ragazzo col codino perse la concentrazione e prese in pieno il colpo.
Un brivido mi percorse la schiena. Avete presente quando si ha la sensazione che da lì a pochi istanti stia per succedere qualcosa? E infatti così fu.
3…2…1…SPLASH!
Anche il giovane finì in acqua. Quando riemerse sentii che c’era qualcosa di diverso in lui… e in me. I muscoli scolpiti da anni di duro allenamento, erano stati sostituiti ora da un prosperoso seno che faceva capolino dal kimono bianco.
–AAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!- L’urlo del ragazzo mi perforò completamente la tromba di Eustacchio. Lui urla. Ed io??Cosa dovrei dire io che nell’arco di tre secondi sono tornata UMANA??Solo che io ero troppo paralizzata per reagire. Credo che quei pochi neuroni ( lo so che gli spiriti non hanno neuroni, ma siamo in una fan fiction,un po’ di fantasia e che diamine!!!) che erano sopravvissuti nel mio cervello,ora si siano suicidati per resa. Cercai di mantenere la calma e di far funzionare quell’unico neurone che vagava solitario per l’anticamera della mia scatola cranica. *Ok,calmati Lin: tante persone sono cadute nelle sorgenti, no? Capita…cosa mai potrebbe succederti?*
Non l’avessi mai detto! Da quel giorno non so se dire “ a causa” o “per merito” di Ranma, quello strano ragazzo col codino, ho vissuto una marea di avventure tra amici-nemici, amori, combattimenti, sfide, intrighi vari e chi più ne ha più ne metta! Con Ranma ho fatto tutto quello che in una vita qualunque non mi sarei mai sognata di fare: ho partecipato ad una gara di ginnastica ritmica contro una pazza scatenata, ho partecipato a concorsi di bellezza per ragazze in bikini, stavo quasi per sposare un ricco francesino dalla lingua decisamente fuori dai canoni standard. Però devo ammettere che mi sono divertita un sacco!!Ho vissuto esperienze che un normale essere umano avrebbe solo potuto sognare di vivere…e io che credevo che fosse la mia vita (beh,se così possiamo definirla!) ad essere irrefrenabile…Kami,quanto mi sbagliavo! In fondo è un peccato che quei giorni siano trascorsi così in fretta(cinque anni volano,cosa credete!): eh già,perché dovete sapere che alla fine Ranma è riuscito a guarire dalla sua maledizione ed è tornato un qualunque ragazzo normale.Devo ammettere che mi mancano gli amici-nemici che ho conosciuto in questi anni, le avventure vissute, i malintesi che nascevano da una parola mal sentita o da una scena mal interpretata. E mentre sono qui a pensare a tutte le mie (dis)avventure, sento la guida raccomandare( o sarebbe meglio dire: ”urlare raccomandando”) qualcuno di non avvicinarsi troppo alle sorgenti maledette. Poco dopo sento le risate allegre di un bambino e le urla preoccupate dei genitori:
-No Yuuki, non da quella parte!-
*Ranma?* penso. Ho come un deja-vu: avverto di nuovo gli stessi brividi di cinque anni prima percorrermi la schiena,mentre un pensiero si affaccia nella mia mente:
-Non sarà che…-
3…2…1…SPLASH!
Ecco,come volevasi dimostrare:tale padre,tale figlio.

Fine

_Angolo dell’autrice*:

Ed ecco qui amici lettori!Spero la storia vi sia vivamente piaciuta…allora avete capito chi era il personaggio della storia?Suppongo di sì ma per chi non fosse riuscito a capirlo,il protagonista, o meglio, la protagonista della storia altri non è che l’alter-ego femminile di Ranma che narra le vicende dal suo punto di vista. Ho scelto lei come protagonista perché mi accattivava l’idea di una storia che esprimesse un po’ i sentimenti provati dalla “ragazza con il codino”. Ho cercato inoltre di creare un po’ di suspance per rendere partecipi anche voi lettori e spero tanto di esserci riuscita.
Adesso devo proprio scappare amici, fatemi sapere presto le vostre opinioni: le aspetto con ansia!!
Con affetto
PiccolaEco

  
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