Vita
da spirito: la
storia di Ranma raccontata da chi l'ha vissuta in prima persona
Uff,che
fatica essere uno spirito!Dico:ma avete mai provato cosa vuol dire?No!?
Beh,allora vi auguro che non dobbiate mai essere costretti a
farlo!No,dico sul
serio: non ci sono ferie né vacanze di Natale o estive
né tantomeno la pausa
pranzo. Voi non potete immaginare quante volte ho reclamato
perché,per le norme
del sindacato,io ho tutto il diritto di prendermi una vacanza i di fare
un’ora
di spacco!Ma niente,la gente proprio non ti prende in
considerazione…alla
faccia della libertà di parola!!
Beh,scusate
se mi sto dannando in questo modo ma dopo 1500 anni che si è
passati a miglior
vita, ci si dovrebbe meritare un po’ di relax,no? E invece
no! Ma diciamo le
cose come stanno:fino a 1500 anni fa,io me ne stavo nella mia bella
sorgente:
anche se capitava molto raramente,uscivo con la mia combriccola di
amici,
andavo con loro al cinema e mangiavo pop-corn davanti un film
strappalacrime.
Questo finché un giorno non giunsero al campo due tipi
strani che non avevo mai
visto prima che,a quanto pare, erano lì per allenarsi. Uno
era un tipo robusto
e grassoccio con due spessi occhiali e aveva tutta l’aria di
essere un esperto
di arti marziali; l’altro, presumibilmente suo figlio, era un
bel ragazzo sui
16 anni, con lunghi capelli neri, legati sulla nuca da un codino.
*Che incoscienti…* pensai *come si vede che non hanno mai
sentito
parlare delle leggendarie sorgenti maledette di Jusenkyo! *
Non
potevo sapere però che quel giorno la mia vita sarebbe
totalmente
cambiata.
Cominciò l’allenamento: i due visitatori si
posizionarono in equilibrio
sulle canne di bambù. L’aria era così
tesa da essere palpabile con un dito. Il
primo ad attaccare fu il tipo con gli occhiali: attacco diretto, abile
schivata
del figlio. Entrambi tornarono in perfetto equilibrio sulle canne.
Ricominciarono.
Accadde
tutto in un attimo: l’uomo venne colpito dal ragazzo e
finì in una delle
sorgenti.
-Che ti succede papà,abbiamo già finito?- lo
canzonava il figlio. Ma aveva fatto i conti senza l’oste.
Dopo pochi secondi,
infatti, dall’acqua uscì un enorme e peloso panda.
Per la sorpresa il ragazzo
col codino perse la concentrazione e prese in pieno il colpo.
Un brivido mi percorse la schiena. Avete
presente quando si ha la sensazione che da lì a pochi
istanti stia per
succedere qualcosa? E infatti così fu.
3…2…1…SPLASH!
Anche il giovane finì in acqua.
Quando riemerse sentii che c’era qualcosa di diverso in
lui… e in me. I muscoli
scolpiti da anni di duro allenamento, erano stati sostituiti ora da un
prosperoso seno che faceva capolino dal kimono bianco.
–AAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!-
L’urlo del ragazzo mi perforò completamente la
tromba di Eustacchio. Lui urla.
Ed io??Cosa dovrei dire io che nell’arco di tre secondi sono
tornata
UMANA??Solo che io ero troppo paralizzata per reagire. Credo che quei
pochi
neuroni ( lo so che gli spiriti non
hanno neuroni, ma siamo in una fan fiction,un po’ di fantasia
e che diamine!!!)
che erano sopravvissuti nel mio cervello,ora si siano suicidati per
resa.
Cercai di mantenere la calma e di far funzionare quell’unico
neurone che vagava
solitario per l’anticamera della mia scatola cranica.
*Ok,calmati Lin: tante
persone sono cadute nelle sorgenti, no? Capita…cosa mai
potrebbe
succederti?*
Non l’avessi mai detto! Da quel giorno non so se dire
“ a causa” o “per
merito” di Ranma, quello strano ragazzo col codino, ho
vissuto una marea di
avventure tra amici-nemici, amori, combattimenti, sfide, intrighi vari
e chi
più ne ha più ne metta! Con Ranma ho fatto tutto
quello che in una vita
qualunque non mi sarei mai sognata di fare: ho partecipato ad una gara
di
ginnastica ritmica contro una pazza scatenata, ho partecipato a
concorsi di
bellezza per ragazze in bikini, stavo quasi per sposare un ricco
francesino
dalla lingua decisamente fuori dai canoni standard. Però
devo ammettere che mi
sono divertita un sacco!!Ho vissuto esperienze che un normale essere
umano
avrebbe solo potuto sognare di vivere…e io che credevo che
fosse la mia vita
(beh,se così possiamo definirla!) ad essere
irrefrenabile…Kami,quanto mi sbagliavo!
In fondo è un peccato che quei giorni siano trascorsi
così in fretta(cinque
anni volano,cosa credete!): eh già,perché dovete
sapere che alla fine Ranma è
riuscito a guarire dalla sua maledizione ed è tornato un
qualunque ragazzo
normale.Devo ammettere che mi mancano gli amici-nemici che ho
conosciuto in
questi anni, le avventure vissute, i malintesi che nascevano da una
parola mal
sentita o da una scena mal interpretata. E mentre sono qui a pensare a
tutte le
mie (dis)avventure, sento la guida raccomandare( o sarebbe meglio dire:
”urlare
raccomandando”) qualcuno di non avvicinarsi troppo alle
sorgenti maledette.
Poco dopo sento le risate allegre di un bambino e le urla preoccupate
dei
genitori:
-No
Yuuki, non da quella parte!-
*Ranma?* penso.
Ho come un deja-vu: avverto di nuovo gli stessi brividi di cinque anni
prima
percorrermi la schiena,mentre un pensiero si affaccia nella mia mente:
-Non sarà che…-
3…2…1…SPLASH!
Ecco,come volevasi dimostrare:tale padre,tale
figlio.
Fine
_Angolo
dell’autrice*:
Ed
ecco qui amici
lettori!Spero la storia vi sia vivamente piaciuta…allora
avete capito chi era
il personaggio della storia?Suppongo di sì ma per chi non
fosse riuscito a
capirlo,il protagonista, o meglio, la protagonista della storia altri
non è che
l’alter-ego femminile di Ranma che narra le vicende dal suo
punto di vista. Ho
scelto lei come protagonista perché mi accattivava
l’idea di una storia che
esprimesse un po’ i sentimenti provati dalla
“ragazza con il codino”. Ho
cercato inoltre di creare un po’ di suspance per rendere
partecipi anche voi
lettori e spero tanto di esserci riuscita.
Adesso
devo proprio scappare amici, fatemi sapere presto le vostre opinioni:
le
aspetto con ansia!!
Con affetto
PiccolaEco