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“È pronta la cena!” La classica frase che un genitore urla quando c'è da fare la tavola, almeno per me è sempre stato così, ma questa volta era diverso. Arrivai in cucina e la tavola era già pronta. Mi sedetti e aspettai la mia porzione di spaghetti. Nel frattempo mio padre e mia madre conversavano , parlavano di non so cosa... sicuramente riguardava il nostro albergo. La nostra famiglia, infatti, possedeva un albergo di cinque stelle, a Milano, da generazioni e generazioni, era, ed è tutt'ora, il più rinomato di Milano centro.
Mia madre mi mise sotto il naso i miei amati spaghetti al ragù, così cominciai a mangiare il più velocemente possibile, per poi andare in camera mia e vedere le ultime notizie sugli SHINee. Mentre mangiavo non ascoltavo ciò che i miei dicevano, sentì solo la parola “SHINee”. Ovviamente ci doveva essere un malinteso, i miei genitori non avrebbero mai potuto conoscere gli SHINee, dato che il loro interesse in fatto di musica si fermava ai gruppi degli anni 80'. Così chiesi di ripetere ciò che avevano detto, e mio padre disse :”Ho appena detto che un gruppo coreano, credo si chiamino gli SHINee, o gli Shinii, non ricordo, verranno ospitati nel nostro hotel per due mesi a partire da questo lunedì. Li conosci per caso? Qui in Italia non sono molto conosciuti...”, forse il fatto che non avevo dovuto fare la tavola era un segno del destino, ma io proprio non sapevo cosa dire. Gli SHINee li avevo già visti dal vivo quando io e la mia famiglia eravamo andati in Corea per un loro viaggio d'affari. Io ero rimasta in hotel e li vidi passare nella via in cui si affacciava la finestra della mia camera, ma niente di più. Risposi poi :”Li ho sentiti nominare”. Ovviamente non solo li avevo sentiti nominare, io li amavo, ascoltavo tutti i giorni i loro testi, ma se avessi detto a mio padre di essere una loro fan sfegatata non mi avrebbe fatto avvicinare all'hotel. Finì di mangiare in un batter d'occhio, per poi dirigermi verso la mia camera. Chiusi la porta e mi tuffai sul letto e, dopo aver messo il cuscino sulla bocca, cominciai a gridare come una pazza. Non potevo ancora credere, gli SHINee in Italia, e per lo più nel mio hotel! Mi misi davanti al computer per leggere le notizie sugli SHINee, ma non c'era nessuna notizia sul loro arrivo in Italia, forse era solo una vacanza che non volevano svelare per non creare scompiglio? Anche se due mesi sono una vacanza piuttosto lunga da passare in una città per visitarla. Comunque fosse, dovevo vederli e per lo meno chiedere una foto ed un autografo.
Da quando avevo appreso la notizia erano passati appena tre giorni, ed era giovedì. Il mio istinto a quel punto mi disse di farmi bella per il loro arrivo. Non so perché avrei dovuto farlo, di certo non si potevano interessare ad una fan italiana, che per lo più non parlava la loro lingua. Ma decisi comunque di prepararmi. Chiesi a mia madre un po' di soldi per “farmi bella”. Il che era strano, dato che, anche se mia mamma insisteva sempre nel farmi comprare vestiti firmati e a mandarmi dal parrucchiere, io non accettavo mai, credevo infatti che non serviva a niente addobbarsi con tutte quelle cose costose, ma con poco valore. Per gli SHInee però dovevo fare questo ed altro. Mia madre incredula e felice mi diede dei soldi, ed io partì per la mia giornata di shopping. Cominciai col scegliere un paio di jeans e una maglietta a maniche corte, ma poi pensai che era più adatta una gonna che arrivava poco sopra il ginocchio ed una camicia bianca a maniche corte. Fatti gli acquisti di abbigliamento mi catapultai a scegliere un paio di scarpe, le volevo col tacco, nere, opache, semplici da trovare... ma non così semplici da usare, forse 10 cm erano troppi per me, era meglio scegliere qualcosa di meno, così presi 7 cm, ma aimè, non sapevo camminarci, ma sapevo che mia madre mi avrebbe sicuramente aiutato ad imparare, quindi li presi sicura. Mi diressi verso l'estetista, per fare ceretta e sopracciglia. Il parrucchiere lo avevo lasciato alla domenica. Ero quasi pronta, quindi andai a casa e chiesi a mia madre di farmi imparare ad usare i tacchi. Lei era incredula, e quasi quasi scopriva il perché di questo mio cambiamento, ma io le dissi che dovevo uscire con un ragazzo, quindi mi insegnò.
Era domenica e i tacchi li avevo usati due o tre ore al giorno, ed avevo anche le vesciche. Mi diressi verso il parrucchiere ma non riuscivo a decidermi sul taglio... cosa sarebbe piaciuto agli SHINee? Optai alla fine per una semplice piega. Uscita dal parrucchiere mi rendevo conto che le ore passavano, ed il grande momento si avvicinava. La notte non riuscii a dormire, e sapevo che il giorno dopo avrei avuto le occhiaie, ma le avrei coperte con un po' di correttore.
La sveglia suonava, erano le 8.00. Avevo dormito sì e no 3-4 ore, e per svegliarmi andai a farmi una doccia fresca, bevvi il caffè (anche se non mi piaceva, era per stare sveglia), mi vestii e mi diressi verso l'hotel, con la scusa di voler passare un po' di tempo con mio papà. Il nostro hotel, pur essendo molto lussuoso, era un posto piuttosto alla buona, e non c'era nessuno alla recepcion, ma era il proprietario, cioè mio padre, che gestiva i lavori da lì. Arrivata lì mio padre incredulo mi diede un grosso bacio sulla guancia (devo dire molto imbarazzante). Mi misi dietro il bancone con lui e cercai di sbirciare l'ora a cui sarebbero arrivati gli SHINee. Erano le 9.59, e loro sarebbero arrivati alle 10.00. Alzai lo sguardo e sulla porta c'erano due uomini vestiti in giacca e cravatta. Dietro di loro c'erano gli SHINee! Ammutolì all'istante e stetti ad osservarli come un'assatanata. Mi facevo paura da sola, ma ero in estasy! Con passo disinvolto entrarono quelle cinque meraviglie, per poi sedersi in sala d'attesa (ovvero davanti al bancone della recepcion). Si avvicinarono al bancone i due uomini, dovevano essere i loro manager, e cominciarono a parlare in inglese con mio padre, ma io non riuscivo ad ascoltare, la mia attenzione non riusciva a distogliersi da quelle poltrone... o meglio, da quei ragazzi. Forse il mio sguardo era davvero evidente, assatanato, tanto che JongHyun se ne accorse e mi guardò stranito, a quel punto feci uno strano sorriso... non era uno dei miei migliori, e non osai rifare la stessa espressione davanti allo specchio, sapevo che era orribile. Mentre io imbarazzata e rossa come un peperone stavo con le mani in faccia, mio padre mi chiese di portare i ragazzi nelle loro stanze. Io stavo diventando rosso fuoco, e mi sentivo la faccia diventare caldissima. Accettai con “Malavoglia” (o meglio con imbarazzo), e mi diressi verso gli SHINee. A quel punto cominciai a dire qualche parola in inglese, ma loro fecero la faccia da ebeti... cercai di spiegare coi gesti... e Key sbuffò una risata (Si può dire ? °-°), a quel punto non sapevo cosa fare, ma loro a quanto pare avevano capito cosa dovevano fare e mi seguirono. Li portai nella loro camera, la più grande dell'albergo, e la più costosa. Entrarono e salutai, ma a quanto pare non mi avevano sentito, dato che avevo salutato in italiano e nessuno mi aveva risposto. Ma quando stavo per andarmene sentii una voce dire “Ci si vede!”. Mi voltai ma la porta era stata appena chiusa. Possibile che sapessero parlare l'italiano? POSSIBILE CHE MI AVESSE SALUTATO? E poi chi mi aveva salutato? Cominciai a correre lungo il corridoio, saltellando come Heidi, e sentii una risata, e vidi che la loro porta era aperta, e JongHyun mi faceva un segno con la mano. Ed ecco l'ennesima figuraccia con gli SHINee. Ma tutto ciò non mi passava per la testa, pensavo solo che ero a quello distanza da loro...