07/07/2011
4 recensioni
Allora... finalmente ce l'ho fatta! Pensavate mi fossi trasferita per non tornare più, vero? Invece no, eccomi qui.
Ok, questo primo capitolo non si collega quasi per niente all'altra storia, ma i prossimi si collegheranno di più ve lo giuro!
Spero che questa sana Kam vi piaccia. La dedico a Nannaria (autrice che adoro... approsito se ancora non lo avete fatto andate a leggere la sua storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=726986&i=1) e a _blackbird, due Kammers (?) come me. Spero vi piaccia!
Sere ;)
Never say never.
Erano passate settimane da quel bacio e dal ballo, ma nessuno sembrava ricordarsene.
Un lutto aveva infatti sostituito le voci che giravano sul ballo.
D'accordo, la coach Sylvester non era mai stata buona con nessuno, ma vederla così triste per la perdita della sorella faceva sentire tutti tristi, come se mancasse qualcosa.
Soprattutto al Glee. Sembra strano, ma ai ragazzi mancavano i continui sabotaggi di Sue per distruggere il loro gruppo, vederla così giù li preoccupava, più di tutti Will.
Erano sempre stati come il gatto e il topo, ma infondo tra di loro si era formato un legame per il quale sentivano la mancanza l'uno dell'altro se per un giorno non si provocavano a vicenda.
O così le aveva detto Sue quando era stato sostituito da Holly. Avevano provato ad essere amici, ma no, non aveva funzionato.
Andare a scuola era abbastanza deprimente perchè quando Sue non era nel suo ufficio a piangere la sorella andava in giro a seminare il panico tra i corridoi. Mi correggo, non era deprimente, era terrificante.
Ogni giorno , soprattutto quelli del Glee, dovevano guardarsi le spalle ogni volta che andavano in giro per i corridoi, perchè da un momento all'altro potevano ritrovarsi contro un armadietto.
E anche quel giorno Sue non era di buon'umore.
"Andate via! Non fatevi più vedere!"
La Sylvester spinse qualche Cheerio contro gli armadietti e gli fece volare i loro quaderni, seminando il panico tra i pochi studenti che giravano per i corridoi.
Se la coach non era di buon'umore, la squadra di football ne approfittava per fare i bulli della situazione.
"Buongiorno checca" disse Azimo con il suo solito umorismo, colpendo in pieno volto Sam, che stava camminando tranquillamente per i corridoi.
Poi ricevette una vera e propria pioggia di granite, peggio di quella che avevano fatto ad Artie.
Sam sentiva la granita dovunque e gli occhi bruciare.
Appena si mosse alla cieca per andare al bagno, scivolò e cadde per terra con un sonoro tonfo.
Kurt svoltò l'angolo proprio in quel momento e vide Sam che cercava di rialzarsi.
"Oddio Sam, aspetta che ti aiuto!"
"Grazie" disse Sam aggrappandosi al braccio di Kurt, che cadde appresso a lui.
Kurt scoppiò in una fragorosa risata, anche se secondo Sam sotto sotto era arrabbiato per i pantaloni, che ora erano zuppi di granita.
Sam si perse in quella risata e non potè non scoppiare a ridere pure lui.
Adorava quella risata, così dolce e cristallina, angelica quasi, gli scaldava il cuore, e non poteva non trovarla adorabile.
Si imbambolò a guardarlo, mentre si sistemava i capelli in quel modo così... così...maledettamente sexy.
Il suo sguardo si soffermò sulle sue labbra.
Erano passate settimane, si, ma lui non aveva dimenticato.
Non aveva dimenticato il sapore delle sue labbra.
Non aveva dimenticato il piacere di sentire quelle labbra tanto bramate sulle sue.
Non aveva dimenticato la loro delicatezza.
Non aveva dimenticato quanto fossero morbide.
Era carino, forse un pò stupido, ma non era uno che dimenticava.
No, quello no.
"Sam, ci sei o ti sei perso da qualche parte su Pandora??"
Oddio, aveva pure fatto una citazione su Avatar! Rischiava di fregarsene di tutto e saltargli addosso se continuava così.
"Cosa... hei, hai detto che non avevi mai visto Avatar!"
"Beh, potrei aver noleggiato un film questo fine settimana mentre Blaine era in gita...- disse sorridendo- ti va di rivederlo con me uno di questi giorni?I miei non ci sono per tutta la settimana, ci saremo solo io, te e Finn"
Ok, calma. Kurt lo stava guardando con uno di quelle espressioni da "angioletto-innocente-ed-inconsapevolmente-sexy" che ogni volta lo facevano sciogliere.
Mi devo calmare, subito. Posso, devo farcela se no rischio di perdere la ragione...
Davvero gli aveva di chiesto di rivedere Avatar con lui, a casa sua, senza i suoi genitori (c'era Finn, ma non era un problema) soli lui e Kurt? E Blaine? Dove era finito?
"Ma certo! ... scusa se lo chiedo... ma Blaine?"
"Oh, Blaine è in vacanza con Jeff, Nick e gli altri"
"Ah ok" Sam non sapeva se essere felice o no.
Da una parte era triste perchè Kurt e Blaine non si erano ancora lasciati.
Da un'altra parte era contento, perchè avrebbe passato un'intera serata da solo con Kurt, da amici. Da amici, già.
"Forse sarebbe meglio se ci cambiamo, dovrei avere dei vestiti nell'armadietto... ti prendo quelli di Finn se vuoi, penso che i miei sarebbero un pò imbarazzanti..." disse ancora con il sorriso sulle labbra.
"Grazie"
*
Sam stava cercando di ripulirsi dalla granita, ma non ci riusciva.
Kurt uscì dal bagno con indosso la stessa maglietta bianca e il gilet nero che lo fasciavano in modo perfetto, e con dei pantaloni strettissimi neri, così stretti che si chiedeva come facesse ad entrarci, era come se non li avesse in pratica!
Ok, Sam stava cercando di guardarlo senza sbavagli ai piedi, ma era così, così... wow!
"Quanto ci hai messo a metterti quei pantaloni? Sei stato là dentro per 15 minuti!"
"Ho bisogno del mio spazio e del mio tempo, io" rispose in modo teatrale.
"Si, certo... lo so che stavi pensando a me e non hai potuto controllarti"
"Sam!" . Kurt lo colpì su un braccio, arrossendo fino alla punta delle orecchie.
"Che c'è ho detto la verità!"
Sam continuò a pulirsi il viso, ma invano. Quel colorante non voleva proprio andare via.
Kurt prese una salvietta struccante (le aveva sempre a portata di mano) e si avvicinò a Sam "Aspetta faccio io! Con il sapone non combinerai proprio niente".
Fece sedere Sam su una sedia e si mise cavalcioni su di lui.
"K-kurt... cosa stai facendo?"
Ok, stava per impazzire. Non c'era altra spiegazione.
Kurt stava a cavalcioni su di lui, stava passando le sue mani delicate sul suo volto ed era praticamente appicciato a lui nel tentativo di sistemarlo meglio.
E lui si sentiva morire. Stava morendo, si.
Il cuore gli batteva ad una velocità impressionante, improvvisamente cominciava a fare caldo e le sue mani tremavano... inoltre temeva di avere un problemino lì sotto.
"Oh, ecco fatto. Come nuovo" disse con un sorrisetto soddisfatto.
"Ma tu fai così con tutti i tuoi amici?" chiese lui, ancora eccitato dalla situazione.
Kurt si alzò e sistemò tutti i vestiti nella sua tracolla.
Prese la sua tracolla e si avvicinò alla porta.
Tornò un attimo indietro e gli sussurrò all'orecchio "No, solo con quelli carini" e poi uscì come un diva.
Il respiro di Kurt vicino al suo collo gli aveva provocato un brivido lungo la schiena e quando era uscito non aveva potuto fare a meno di fissargli il sedere.
Doveva ammetterlo: quei pantaloni non lasciavano all'immaginazione, neanche un pò.
Wow, altro che Santana, Kurt si che ci sapeva fare con gli uomini.
Note dell'autrice
Eccola!
Ok, potete ammetterlo, è uno schifo (lo so che lo pensate!) quindi lasciatemi qualche recensione.
Non so se lo avete notato ma ho fatto alcuni riferimenti ad altre coppie: per la scena finale Puckleberry (prima stagione *.* li adoro) e ultime righe Fuinn (puntata di San Valentino... non mi piacciono per niente, ma mi sembrava giusto dirlo)
Sicuramente Kurt è molto OOC e anche se sapeva dei sentimenti di Sam, ha deciso di capirci qualcosa anche lui, visto che è confuso.
E non dico altro!
A presto,
Sere ;)