07/07/2011
2 recensioniOmake 10:
il Mare che non hai mai visto
«Hai mai visto il mare, Alice? »
Jack remava la piccola barchetta sulle acque cristalline del lago che ammaliavano la piccola Alice, alla quale le meraviglie del mondo erano state negate.
«Il mare? Cos’è Jack? É bello?»
Non sapeva neanche cosa fosse.
La guardò con sguardo intenerito, “povera piccola”.
«Sì, è bellissimo, un giorno di questi ti porterò a vederlo!»
Gli occhi di Alice brillarono e contenta si gettò al collo del suo adorato Jack.
Doveva vederlo il mondo, una bambina così dolce non poteva vivere in una torre in completa solitudine.
« Non mi ci hai mai portata, Jack, al mare. Voglio vedere il mare con te, Jack.»
La povera Alice sedeva sola sul divano osservata da centinaia di sguardi vitrei di bambole.
Sola nella torre era Alice.
Sola nell’Abisso è Alice.
***
Una forte luce la costrinse a mettersi una mano sugli occhi abituati al buio dell’Abisso, una leggera brezza le accarezzò la pelle. Che strana sensazione, sembrava quasi.. sembrava quasi d’esser vivi. Le carezze del vento, la morbida sabbia sotto i piedi, il calore del sole, il rumore d’acqua.
«Alice, guarda, questo è il mare!» disse una dolce voce al suo orecchio.
Aprì gli occhi chiari Alice. La luce bruciava ma voleva vedere il mare e voleva vedere Jack. Sapeva che era sua quella voce, sapeva che era Jack a tenerle la mano.
Davanti ai suoi occhi increduli si aprì una distesa d’acqua luminosa, sembrava uno specchio sulla cui superficie erano stati abbandonati tanti piccoli zaffiri, diamanti e schegge di celestina.
Si voltò sorridente, con le lacrime agli occhi, a guardare il viso del suo amato.
Aveva mantenuto la sua promessa, le aveva mostrato il mare.
Lo abbracciò e pianse.
Era venuto, era venuto per lei e le aveva mostrato quella meraviglia.
Sentì le braccia di Jack cingerle le spalle scosse dai singhiozzi ed una mano accarezzarle i capelli dal color della neve.
«Dai, non piangere Alice. Vieni andiamo più vicini!»
Jack le prese la mano e mentre Alice cercava di bloccare lo scorrere delle lacrime raggiunsero il limitare della spiaggia, dove l’acqua e la terra si uniscono in un dolce abbraccio.
Ma Alice non riusciva a smettere, era così felice. Il suo cuore era sul punto di esplodere dalla gioia. Dopo tanti anni di solitudine, tante invocazioni del suo amato, lui finalmente era al suo fianco ed era venuto per lei, per lei che era il coniglio bianco, per lei che era cattiva.
«Se continui a piangere, ti perderai questo spettacolo!»
Non c’era nessun tono di rimprovero in quella voce, solo tanta dolcezza.
« Le lacrime.. continuano a scendere.. non riesco a fermarle, Jack..» singhiozzava la Volontà dell’Abisso.
Jack sorrise, le passò una mano sotto gli occhi a raccogliere le lacrime e posò le sue labbra sulla fronte d’Alice.
«Dai, ora non piangere più, promesso?»
Il bian coniglio sorrise tra i residui di lacrime. Ora lo sapeva, si può morir di solitudine ma anche di gioia.
Si lasciò trascinare in acqua. Il primo contatto con il mare che saliva sulla spiaggia ad accarezzarle i piedi la portò a fermarsi titubante; ma vedendo il suo Jack immerso fino ai polpacci la rassicurò ed il suo sorriso le diede il coraggio di lasciarsi avvolgere dall’acqua fredda che con lui al suo fianco era così calda.
Il mare, ora ne era certa, era la più bella creatura della natura, perché l’aveva vista con Jack e perché il colore di tutta quell’acqua era il riflesso degli occhi del suo amato.
***
Aprì gli occhi la Volontà dell’Abisso e Jack non le teneva più la mano.
Aprì gli occhi il bian coniglio e le lacrime ripresero a correre ma il mare non c’era più.
Aprì gli occhi Alice ed era di nuovo sola, sola nel buio Abisso.
≈ ≈≈≈≈
** è la prima fanfic che scrivo su Alice - la Volontà dell'Abisso e sono così emozionata!
spero vi piaccia!
Silyia