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Autore: Candy Floss    07/07/2011    5 recensioni
"Una volta arrivato, rilasciò un sospiro di sollievo e si diresse verso l’ingresso con passo deciso, ma un certo baccano dalla suddetta porta lo fece rallentare.
Matt doveva essersi svegliato, perché stava ascoltando musica a tutto volume."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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N.d.a.: La one shot intende essere una A.u., un universo alternativo senza Kira né vicende di Death Note. Matt e Mello sono solo due fidanzati che vivono assieme a Londra.

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Calde giornate di luglio in cui tutto ciò che si vuole fare è chiudere le imposte delle finestre e godersi un po’ di frescura approvvigionata dall’aria condizionata. Un sogno che si infrange davanti alla necessità di reperire un po’ di provviste, cioccolato e sigarette in testa.

Mello stava tornando dalla corsa al supermercato vicino all’appartamento e stava sudando, il completo in pelle sostituito da un paio di jeans neri al ginocchio e una canotta altrettanto nera, ma per lo meno più leggera del suo smanicato in pelle. I suoi capelli biondi erano tirati su in una coda, la cortina dorata decisamente troppo fastidiosa se a contato con il collo continuava ad incollarsi alla pelle. Quando aveva aperto il frigo e scoperto che le sue scorte di barrette Harshey’s erano terminate, Matt stava dormendo beatamente nel loro letto, solo un paio di boxer addosso e la pelle pallida sudata, lasciata scoperta dal lenzuolo che si era arrotolato ai suoi piedi. Il biondo non aveva avuto il cuore di svegliarlo, vista la difficoltà del rosso ad addormentarsi a causa del caldo. Nessuno dei due era abituato a questa afa da record nella capitale inglese, solitamente umida ma con temperature decisamente più basse, e le difficoltà ad abituarsi tormentavano entrambi.

Arrivato alla palazzina dove abitavano, Mello richiamò l’ascensore che si fermò al piano con un sonoro sferragliare e si aprì di fronte a lui. Una volta entrato schiacciò il bottone segnato col “4” e attese che la corsa della dannata scatola si arrestasse. Mello detestava gli ascensori, ma non c’era una possibilità che si facesse quattro piani a piedi con quel caldo e due borse della spesa per mano.

Una volta arrivato, rilasciò un sospiro di sollievo e si diresse verso l’ingresso con passo deciso, ma un certo baccano dalla suddetta porta lo fece rallentare.

Matt doveva essersi svegliato, perché stava ascoltando musica a tutto volume.

I’m tugging at my hair… I’m pulling at my clothes… I’m trying to keep my cool, I know it shows… I’m staring at my feet, my cheeks are turning red, I’m searching for the words inside my head…

Avril Lavigne? si domandò Mello decisamente divertito. Matt era così gay!

Si rese conto che il rosso stava cantando assieme allo stereo mentre apriva la porta d’ingresso il più silenziosamente possibile, deciso a godersi lo spettacolo.

“‘Cause I’m feeling nervous, trying to be so perfect… ‘Cause I know you’re worth it… You’re worth it… Yeah!”

Mello si appoggiò allo stipite della porta del soggiorno, dove Matt stava ballando ad occhi chiusi sempre solo nei suoi boxer, ignaro del suo amante che lo guardava a metà tra il divertito e l’intenerito.

A un certo punto il rosso aprì gli occhi e non parve per nulla sorpreso dello spettatore che lo guardava dimenarsi per il salotto, semplicemente ghignando e continuando a cantare.

“If I could say what I want to say, I'd say I wanna blow you... away. Be with you every night, am I squeezing you too tight?

Mello rise e scosse il capo, come a voler rispondere delle parole della canzone. Alla strofa successiva, tuttavia, l’espressione di Matt divenne vagamente più seria ed incerta, conservando nonostante ciò quel suo mezzo sorriso sardonico.

If I could say what I want to see, I want to see you go down on one knee. Marry me today! Guess I’m wishing my life away… With these things I’ll never say.

Gli occhi di Mello si spalancarono, mentre quelli di Matt si chiusero e lui continuò a cantare, voltandogli la schiena.

It don’t do me any good… It’s just a waste of time… What use is it to you, what’s on my mind? If ain’t coming out… We’re not going anywhere… So why can’t I just tell you that I care?”

Il cuore di Mello parve esplodergli nel petto, una sensazione strana e… Meravigliosamente bella.

What’s wrong with my tongue? These words keep slipping away… I stutter, I stumble, like I’ve got nothing to say.”

Ora Matt se ne stava fermo al centro della stanza cantando un po’ più piano, più incerto, da quello che Mello poteva vedere data la sua posizione con le braccia incrociate contro il petto.

Guess I’m wishing my life away with these things I’ll never say… If I could say what I want to say, I'd say I wanna blow you...away. Be with you every night. Am I squeezing you too tight? If I could say what I want to see, I want to see you go down on one knee…”

“Marry me today!”

Matt si bloccò e si voltò. Mello era inginocchiato su una gamba con un mezzo sorriso in volto e aveva cantato a pieni polmoni il verso della canzone. Niente ghigni né smorfie, un vero sorriso. I capelli di Matt erano tutti arruffati, il suo corpo era imperlato di sudore e un rossore si era diffuso sulle sue guance a causa del caldo e del movimento, e probabilmente anche per l’emozione. A Mello non era mai sembrato più bello. Il resto della canzone si perse nella stanza e una nuova iniziò, ignorata da entrambi.

Matt si avvicinò e Mello si rialzò dalla sua posizione. Tese entrambe le mani all’amante incredulo, che le prese e le strinse.

“Marry me today.” Ripeté il biondo, avvicinando le labbra a quelle del rosso.

 

Yes, I’m wishing my life away
With these things I’ll never say
These things I’ll never say

 

Ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

 

L’angolo dell’autrice…

Ok ragazzi, non picchiatemi, ma non ho saputo resistere. XD Questa mattina mentre andavo al lavoro mi è capitata questa canzone nella riproduzione casuale e HO DOVUTO scriverla, perché l’idea mi sembrava troppo carina. XD Dovrei scrivere un milione di altre cose, ma un piccolo divertimento qua e là concedetemelo, avanti. Poi, dopo l’ultima angst che ho scritto e pubblicato, un pochino di fluff ci stava, secondo me. LO SO che i personaggi sono ooc, ma detto francamente? Chissene, ultimamente ho bisogno di tirarmi su di morale e spero di averlo fatto anche con qualche lettore. Insomma, la smetto di giustificarmi e spero che la fan fiction vi sia piaciuta. Sayonara!!

 

Vi scrivo di seguito una sommaria traduzione della canzone per comprendere meglio la fic. XD

Mi sto toccando i capelli… Mi sto sistemando i vestiti… Sto cercando di sembrare impassibile, so che si vede… Mi sto guardando i piedi, le mie guance stanno diventando rosse, sto cercando le parole giuste nella mia testa…

Perché mi sento nervoso, cercando di essere perfetto… Perché so che ne vali la pena… Ne vali la pena… Sì!

Se riuscissi a dire quello che voglio dire, ti direi che voglio toglierti… il respiro! (questo è un gioco di parole, perché blow you off significa “fare sesso orale” e blow you away “togliere il respiro” XD). Restare con te tutta la notte. Ti sto stringendo troppo forte?

Se potessi dire quello che vorrei vedere, vorrei vederti che ti metti in ginocchio. Sposami oggi! Immagino che mi sto illudendo… Con queste cose che non dirò mai.

Mi sto solo facendo del male… E’ tutta una perdita di tempo… A cosa ti serve, cosa mi passa per la testa? Se non lo lascio uscire fuori… Non andremo da nessuna parte… Quindi perché non riesco semplicemente a dirti cosa desidero davvero?

Che c’è di sbagliato nella mia lingua? Le parole continuano a scivolarmi via… Balbetto, m’inciampo, come se non avessi nulla da dire…

Immagino che mi sto illudendo con queste cose che non dirò mai… Se riuscissi a dire quello che voglio dire, ti direi che voglio toglierti… il respiro! Restare con te tutta la notte. Ti sto stringendo troppo forte?

Se potessi dire quello che vorrei vedere, vorrei vederti che ti metti in ginocchio. Sposami oggi!

Sì, immagino che mi sto illudendo…

Con queste cose che non dirò mai.

Queste cose che non dirò mai.

  
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