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Autore: Kumiko_Walker    08/07/2011    3 recensioni
Certo, fu difficile all’inizio, visto che il padre di Road, un uomo dai capelli neri lunghi e gli occhi d’oro, sui 35 anni, dalla corporatura robusta e alta, Cheryl, che lo guardava sempre con odio, geloso delle attenzioni della figlia per l’albino. Non poteva neanche biasimarlo: Road gli stava appiccicata 24 ore su 24, lo lasciava in pace solo quando era ora di dormire.
Ad Allen non dispiacevano tutte quelle attenzioni, ma aveva paura per la sua vita.
[RoadxAllen]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Walker, Road Kamelot
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sweet House
 
Allen si svegliò stranamente bene quella mattina.
Il sole filtrava dalla finestra aperta, da dove entrava un’aria fresca, che scompigliava i capelli all’albino, mezzo-addormentato, e cercava di svegliarsi, cosa alquanto difficile a causa delle lenzuola morbide e candide che non volevano lasciarlo andare.
Ancora non credeva di aver accettato la proposta di Road.
Siccome non pagava mai l’affitto, la padrona del suo appartamento l’aveva buttato fuori, insieme ad una valigia che conteneva i suoi vestiti.
Road, una ragazzina dall’aspetto di una tredicenne, ma che in realtà aveva ben diciotto anni, bassa e fragile, dai capelli blu corti, gli occhi del colore del mare, la pelle lattea, con un sorriso furbo sulle labbra. Aveva un aspetto grazioso, ma in realtà era una persona sadica. Era innamorata persa di Allen, e lo ricopre sempre di attenzioni, gli faceva visita praticamente ogni giorno. E, appena seppe che era stato buttato fuori di casa, non ci pensò due volte e lo invitò a stare a casa sua.
Allen, non avendo altra scelta, accettò.
Certo, fu difficile all’inizio, visto che il padre di Road, un uomo dai capelli neri lunghi e gli occhi d’oro, sui 35 anni, dalla corporatura robusta e alta, Cheryl, che lo guardava sempre con odio, geloso delle attenzioni della figlia per l’albino. Non poteva neanche biasimarlo: Road gli stava appiccicata 24 ore su 24, lo lasciava in pace solo quando era ora di dormire.
Ad Allen non dispiacevano tutte quelle attenzioni, ma aveva paura per la sua vita.
Si ricordava quando Cheryl aveva beccato Road baciarlo, il povero albino aveva dovuto correre per due ore, per evitare che il padre geloso lo uccidesse. Ma doveva ammettere che il bacio gli era piaciuto, anche se non lo aveva detto a Road.
A causa di quell’episodio, Cheryl aveva invitato, o meglio costretto, suo fratello Tyki a venire a vivere in casa loro, per controllare la figlia.
Era un uomo sui ventisei anni, dai capelli ricci, lunghi e neri, legati ad una coda, dagli occhi dorati, con un neo sotto di essi, alto circa un metro e ottanta (o forse di più), piuttosto robusto e affascinante, con uno sguardo magnetico che lo caratterizzava, di nazionalità portoghese.
Ma Tyki se ne sbattè altamente degli ordini del fratello, e, al posto di controllare la nipote, passava il tempo a fumare una sigaretta e andare a caccia di donne.
Allen si alzò, finalmente, dal letto, e si guardò allo specchio: si sistemò i capelli bianchi, mostrando la cicatrice sull’occhio sinistro, facendo, poi, passare due dita sopra al petto nudo, dove, anche lì, vi era una lunga cicatrice sulla parte destra. Era piuttosto basso e fragile.
Sentì bussare alla porta e si infilò subito una maglietta bianca, che la sera prima aveva gettato sopra alla sedia.
- E’ aperta! - urlò, sistemandosi i pantaloni blu larghi e tirandosi su le calze candide.
- Allen! - la voce squillante di Road raggiunse le orecchie dell’albino, che se la ritrovò in braccio.
Aveva sfoderato un largo sorriso, che nascondeva un ghigno furbo, e aveva gettata le braccia al collo di Allen, per poi cingergli il bacino con le gambe.
- Road! - la voce del ragazzo si fermò in gola, spalancò gli occhi da quel gesto improvviso, e, per evitare di farla cadere, abbracciò la schiena di Road, con il risultato di diminuire la distanza tra i loro visi.
Allen, per evitare di guardarla in faccia, si mise ad osservare il vestito che portava: un vestito rosa, pieno di fiocchi bianchi, la gonna arrivava solamente sopra le ginocchia, per coprire le gambe aveva messo delle calze viola.
- Road, se ci vede tuo padre penserà male! - ringhiò il ragazzo, mentre lei, senza ascoltarlo, continuava a giocare con dei ciuffi di capelli bianchi.
- E allora? A me mi piaci molto Allen! E poi che male c’è? Hai la mia stessa età, dopotutto! - Road soffiò sulla cicatrice a forma di stella, baciandogliela.
Allen sbuffò, ormai abituato a quei gesti, che continuavano da due mesi, il tempo che lui aveva passato in quella casa. Non che gli davano fastidio, anzi, in realtà a lui fa piacere ricevere quei baci e soffi sulla sua pelle delicata, ma se Cheryl dovesse beccarli, il ragazzo non avrebbe mica avuto vita facile.
Road continuava a percorrere la cicatrice con dei baci lievi, solleticando ogni tanto la pelle di Allen, con la lingua.
Il ragazzo arrossì, mentre lei continuava il suo operato.
Dopo aver percorso per l’ennesima volta la cicatrice, osservò le labbra rosee di Allen, constatò che erano morbide, come aveva immaginato, solo quando lo baciò. Il ragazzo non si ritrasse a quel contatto e strinse il vestito di Road, mentre le loro lingue conducevano una danza lenta e passionale.
A interrompere quel contatto fu Tyki, che aprì/sfondò la porta.
Allen si staccò subito da Road, mettendola a terra, poi si pulì la bocca con il dorso di una mano.
- Uffa, Tyki! Ci hai interrotti! - si lamentò la ragazza, tirandogli un pugno sul petto.
Il portoghese fece una faccia sofferente.
- Ti fanno ancora male le ferite? - chiese Road guardandolo negli occhi.
- Preoccupata? - la stuzzicò Tyki, con un occhio chiuso per il dolore, tenendosi la giacca bianca, dove qualche secondo prima lo aveva colpito la ragazza.
- Cosa sei venuto a fare qui?! - Road riprese una faccia infuriata, facendosi prendere in braccio, visto la differenza d’altezza tra i due.
- Vi volevo avvertire che Cheryl non c’è oggi, fino a domani - Tyki fece una pausa, poi si rivolse ad Allen - ed è pronta la colazione -.
Road esultò per la prima notizia, mentre Allen per la seconda.
I tre andarono a fare colazione, in una grande sala, dalle pareti e dai pavimenti bianchi.
Sopra al tavolo c’era un’abbondante colazione: moltissime brioche di qualsiasi gusto, e fette di pane.
- Wow - Allen aveva la bava alla bocca, anche se vedeva ogni mattina la stessa tavola e con gli stessi cibi, per lui era sempre un paradiso vedere le brioche e il pane di prima mattina.
Non rimpiangeva assolutamente i giorni passati con Cross, il suo ex tutore.
Road dopo una brioche al cioccolato e una fette era già piena, Tyki mangiò solo tre fette di pane con sopra del burro.
Allen mangiò tutto il resto.
- Vederti spazzolare via tutto ogni mattina fa sempre impressione - commentò ad alta voce il portoghese, sgranando gli occhi.
Road e Allen risero.
- Bene, io vado a fare sess… a trovare delle donne libere - Tyki si alzò prese un soprabito nero. diede un’ultima occhiata ai due ragazzi che, in teoria, avrebbe dovuto badare per tutto il giorno.
Si alzò anche Allen, andando in camera sua, si mise una giacca, sempre bianca, pulita, per poi buttarsi sul letto di schiena.
Non passarono neanche 5 minuti che Road entrò nella stanza. Si avvicinò al letto e si mise sopra al sul petto.
- Road - sussurrò, lui, coprendosi il viso con il suo braccio sinistro deforme, rosso e con le unghie nere.
- Dai, Allen, giochiamo! - urlò Road, sbottonando la camicia al ragazzo.
- Uff… e a cosa vuoi giocare? - chiese Allen, alzando la testa, sorreggendosi con i gomiti, mentre la ragazza sopra di lui scivolò sulla pancia.
- Mmmm… - Road ci pensò un po’ su, intanto gli sbottonò tutta la camicia, facendo leggermente arrossire Allen.
Il ragazzo stava per dire qualcosa, ma lei lo zittì con un bacio, facendo entrare la lingua nella bocca dell’altro.
- Non hai il diritto di parlare - Road gli puntò un dito contro, facendo finta di essere arrabbiata, ma poi si mise a ridere.
- Ti si vedono le mutande - commentò lui guardando la gonna, che si era alzata, mostrando le mutande nere.
- Ti ho detto che non hai il diritto di parlare - la ragazza prese le guance di Allen e gliele tirò, facendolo lamentare.
Lui le spostò le mani dalle sue povere guance, che ora erano rosse.
- Allen, tu sei il mio giocattolo, quindi devi stare zitto e farti fare tutto - Road non voleva sentire ragioni, quando diceva una cosa quella era, senza che nessuno potesse dire nulla.
Il ragazzo sospirò e annuì.
- Bravo - lei sorrise e cominciò a mordergli il collo, Allen si lamentò.
Road alzò la testa e si leccò le labbra piene di sangue.
- Questo mi lascerà il segno per un po’ - il ragazzo sospirò, tenendosi con una mano il collo.
Lei ridacchiò e gli sfilò i pantaloni.
- Che belle mutande - rise Road, alla vista dei boxer blu del ragazzo.
- Dai, gioca anche tu! - si lamentò lei, dandogli dei pugni al petto.
Allen sbuffò e cominciò a toglierle il vestito, per poi buttarlo sul pavimento.
Il ragazzo la abbracciò, giocherellando con il suo reggiseno nero e cercando di toglierlo, con scarsi successi.
- Ahahah! Allen, sei proprio un incapace! - rise lei, guardandolo negli occhi.
- Già - ridacchiò lui, per poi baciarla.
Peccato che vennero interrotti, di nuovo.
- Road, cara, sei qui dentro? - Cheryl aprì la porta di scatto e si pietrificò nel vedere quello che stava succedendo: Allen in mutande, abbracciata a lui Road, con solo l’intimo addosso.
- Oddio - disse ad alta voce il ragazzo, guardandolo con terrore.
- TU! - il padre della ragazza prese di peso Road e il suo vestito a terra, poi guardò incazzato come un toro Allen, quest’ultimo deglutì rumorosamente.
- Vestiti immediatamente - Cheryl impartì l’ordine al ragazzo, che prese i pantaloni e la camicia che Road aveva buttato a terra prima.
- Adesso chiamo quel fratello degenere che mi ritrovò! - gridò infuriato, infilando il vestito alla figlia, per poi prenderla (di peso) sotto braccio, uscendo dalla camera.
- L’abbiamo combinata grossa - commentò a voce alta Allen, infilandosi i pantaloni e la camicia.
 
- COSA DEVO FARE CON VOI?! - la voce di Cheryl risuonò per tutta la casa.
Erano nella sala da pranzo: Road, Allen e Tyki erano seduti, come dei criminali, su delle sedie, tutti e tre con la testa bassa, e davanti a loro c’era Cheryl che camminava nervosamente, avanti e indietro.
- Tu! - l’uomo indicò Allen - come hai osato mettere le mani addosso alla mia Road?! -.
Il ragazzo guardò negli occhi Cheryl: l’uomo aveva un’aura maligna intorno.
- E TU! - l’indice dell’uomo si spostò verso Tyki, che continuava a giocare col telefonino, senza ascoltare il fratello.
Cheryl prese il cellulare del portoghese e lo sbattè sul tavolo.
- Ehi! Ci stavo giocando! - si lamentò Tyki, alzandosi per riprendere il suo aggeggio tecnologico.
Ma Cheryl fu pronto e lo ribatté sulla sedia, facendolo quasi cadere.
- COME HAI POTUTO LASCIARE I DUE DA SOLI?! - gridò.
- Avevo di meglio da fare - rispose, non curante dell’occhiataccia assassina del fratello.
Cheryl, fece un grande respiro, per calmarsi, con scarsi successi.
Poi si rivolse ad Allen.
- Poteri valutare l’idea di buttarti fuori di casa - al povero ragazzo venne un brivido lungo la schiena.
Ma a salvarlo intervenne Road che si mise fra i due, con la faccia più arrabbiata che poteva fare.
- Papà, non puoi! - ringhiò lei.
- Mi ha chiamato “papà” - Cheryl svenne a causa di un’improvvisa perdita di sangue.
Tyki lo portò a letto, e Road si preoccupò di tamponargli la testa con un panno bagnato.
- Credete che mi caccerà, quando si sveglierà? - chiese Allen, triste. Era stata sbattuto fuori di casa già due volte: la prima il suo ex tutore lo aveva cacciato, quando aveva 15 anni, perché doveva “imparare a cavarsela da solo”, quindi andò a vivere in una pensione molto economica, ma non riuscendo a stare al passo con l’affitto fu buttato fuori anche lì. Per lui sarebbe stato uno shock essere cacciato per la terza volta.
- Non ti preoccupare, Road è brava a dissuadere Cheryl, non ti butterà fuori - lo rassicurò Tyki, seduto su una sedia.
- Ti farò restare ad una condizione - Road si girò verso Allen, alzando l’indice della mano sinistra.
- E quale sarebbe? - chiese il ragazzo, non capendo cosa intendesse.
- Mi pare ovvio: dovrai essere la mia bambola personale, per sempre, ok? - Road abbracciò il ragazzo e sorrise.
Lui annuì, sospirando.
Dopo qualche minuto Cheryl si svegliò.
- Papà, Allen potrà restare qui, vero? - la ragazza usò la tattica “occhioni dolci”.
- Certamente - Allen si meravigliò di vedere che l’uomo aveva perso qualsiasi segno di rabbia.
Road prese la mano del ragazzo.
- Resteremo per sempre insieme, nella nostra dolce casa - la ragazza sorrise, ed Allen ricambiò, mentre Cheryl svenne di nuovo e Tyki sparì misteriosamente.
 
 
Note dell'autrice: uno sclero, avevo intenzione di scrivere una RoadxAllen da un po', ed alla fine è uscita questa cosa senza senso. Ho messo l'OOC perchè Allen non mi sembra che abbia quel carattere "normalmente". Mi farebbe piacere ricevere qualche recensione (sono ben accettate anche critiche!).
   
 
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