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Autore: Girl_in_Blu    08/07/2011    6 recensioni
E se Vegeta avvertisse la presenza di una "verità nascosta", di un segreto sul passato di Bulma e di Goku, un qualcosa che potrebbe scovolgere la vita di coppia dei coniugi Brief, cosa accadrebbe?
Estratto:
"Sapeva con certezza che lei apparteneva al suo principe, che il presente e il futuro fossero i sui, ma il passato?
Se un tempo, in un giorno di un anno qualsiasi, Bulma fosse stata innamorata della terza classe e lui ricambiasse, tutto tra loro sarebbe cambiato."
Inserisco la nota OOC preventivamente, ma penso di essere stata abbastanza IC, solo che vorrei un vostro parere.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Just a family'
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 Verità nascosta
 

 









Vide la sua mano, piccola e delicata, appoggiarsi su quella spalla, quel gesto celava un grande affetto.
Lui, sentendosi sfiorare, si voltò conoscendo già di chi fossero quelle dita affusolate e la guardò, come solo lui sapeva fare, con ingenuità e spensieratezza non accorgendosi di ciò che avrebbe potuto causare quel suo gesto.
Gli occhi di Goku, l’eroe e marito devoto, erano colmi d’affetto, proprio come il gesto della donna che lo aveva carezzato, e la sua mano si mosse istintivamente verso quella dell’altra.
-Sei arrivato finalmente! La puntualità non è mai stata una tua dote.
Disse lei appena gli occhi di entrambi s’incontrarono.
Lui, in ritardo –anche quel giorno- come sempre, si grattò il capo ridendo.
-Hai ragione Bulma.
Non si giustificò in alcun modo, non una scusa o una bugia, no.
Ammise semplicemente la propria colpa.
Tutti i presenti risero di gusto, abituati ormai ai ritardi dell’eroe della Terra, tranne Vegeta.
Il principe aveva notato quel gesto, anzi il loro scambio d’intesa e, poiché le loro azioni erano tali, aveva sentito una fitta al petto.
Il cuore per un istante si fermò, all’improvviso, riprendendo il suo moto, in modo irregolare e accelerato, appena gli sguardi di Goku e Bulma andarono a poggiarsi su altro.
Era sì geloso della sua donna, di sua moglie, ma non aveva mai provato quella sensazione; quel vuoto che gli attanagliava lo stomaco e s’impadroniva anche del cuore, quell’oblio avvolgente che lo isolava dal mondo, annebbiando i sensi: vista offuscata e udito sordo, tutto era confuso.
Quando era in preda alla gelosia, era rabbioso, collerico, irritabile e possessivo, nessuno poteva toccare la sua compagna, nessuno poteva guardarla come solo lui aveva diritto di fare.
No, non era geloso in quel momento!
E allora cosa? Che cosa provava?
Cos’era quel sentimento stravolgente che annullava ogni certezza, tramutandola in dubbio?
Aveva osservato la moglie tutta la serata, in fondo era l’unico modo per reggere le sue stupide rimpatriate con quel gruppo d’inetti terrestri, ma aveva notato cose che in passato non aveva mai visto: un Goku che si giustificava con la moglie, incurante del proprio ritardo e che rifiutava, con essa, di scusarsi, cosa che giungeva- poco dopo- inaspettata, ma con la donna sbagliata. Perché farlo con Bulma?
E lei, lei aveva dato il meglio di se stessa toccandolo in quel modo, con dolcezza e affetto, ma lui, lui, aveva ricambiato fregandosene della moglie, dei figli e perfino di Vegeta.
Li guardava inebetito, poiché –ancora- non aveva compreso il moto che si stava scatenando nel suo corpo e, soprattutto, ciò che gli sfuggiva.
Come uno scienziato che intuisce, ma non sa ancora spiegare o dimostrare; come un filosofo che ha la sensazione di aver conosciuto la verità, quella assoluta, ma allo stesso tempo non riesce a comprenderla ancora, fino in fondo, avendo bisogno di tempo per ragionare, elaborare il pensiero; come un poeta che risale dalle acque profonde, approdando all’assoluto o come un naufrago che giunge su un’isola, felice per essere salvo ma ignaro di ciò che lo aspetta; ecco cosa provava Vegeta.
Una sensazione indefinita, qualcosa della quale si avverte l’esistenza, ma non la si comprende totalmente e ciò genera il vuoto, avvolgente e asfissiante.
No, non era gelosia, era un sentimento più intenso, profondo.
Che fosse paura per un passato a lui sconosciuto?
-Anche tu lo hai notato, vero?
Gli disse una voce femminile alle sue spalle, era la donna di Kakarot, che con voce bassa e un tono ricolmo di dolore; come se stesse traboccando, come se le lacrime volessero scorrere e solcare quel viso stanco, gli parlò seriamente per la prima volta; la conferma per quell’intuizione giunse quando Vegeta si voltò, vedendo i sui occhi, lucidi e rabbiosi.
Lo sguardo di Chichi non mentiva, come la voce poco prima, non era solo addolorata, ma anche irata, con il marito e –forse- con Bulma.
-Fa sempre così, con me trova mille giustificazioni “le uova del drago” oppure “l’attacco di un orso ai danni di chi sa quale animale” e con lei, invece, si scusa soltanto.
Possibile che non avesse visto altro? Come non rimanere colpiti da quegli sguardi d’intesa e quei gesti d’affetto?
Chichi non capiva o non conosceva, come lui, il passato; se ci fosse stato qualcosa da sapere, entrambi ne erano ignari.
-Tsk!
Questa fu la sua risposta, non immediata, in quanto –per alcuni secondi- aveva studiato quella terrestre, le sue parole e le sue espressioni, cercando di capire l’origine di quel disagio, di quella particolare gelosia.
Le voltò le spalle e andò a rintanarsi in un angolo, dal quale osservò la compagna e il suo miglior nemico.
Bulma non si comportava con tale affetto con il resto del gruppo, lo aveva notato anche in passato, ma adesso era palese, adesso qualcosa in lui era cambiato, vedeva che c’era qualcosa di sbagliato in quello scambio di effusioni terrestri, perché non farlo con il nanetto, o con l’ex smidollato, o con qualsiasi altro appartenente a quel gruppo bizzarro, perché solo con Kakarot?
Soltanto il sapere del suo arrivo aveva destabilizzato quel fragile equilibrio, il suo.
Il sacrificio estremo, ma soprattutto ciò che aveva portato a quel gesto, avevano finalmente chiarito ogni dubbio, ogni incertezza: lui amava Bulma e suo figlio, sarebbe restato, per sempre, per proteggerli entrambi, per viverli e amarli, perché era ciò che desiderava.
A un anno di distanza da quel giorno la sua vita era cambiata, la qualità del tempo era migliorata, non subiva più la negatività di Goku per la sua superiorità, non era più un’ossessione e finalmente viveva, come mai aveva fatto prima.
Ma adesso un nuovo demone stava minando la sua serena esistenza: se Kakarot e Bulma fossero stati insieme?
Sapeva con certezza che lei apparteneva al suo principe, che il presente e il futuro fossero i sui, ma il passato?
Se un tempo, in un giorno di un anno qualsiasi, Bulma fosse stata innamorata della terza classe e lui avesse ricambiato? Tutto, allora, tra loro sarebbe cambiato.
Vegeta era un saiyan, così come Goku, l’essere più simile a quest’ultimo in tutto l’universo, ciò significava che il principe sarebbe stato un rimpiazzo, il nuovo dubbio era un demone maligno che, pian piano, si stava infiltrando in lui, in ogni parte del corpo, fin dentro le ossa fondendosi con il midollo.
Anche alla fine, quando i Son si congedarono, Bulma abbracciò il nemico, ma non il resto del gruppo, in poche ore si era convinto che i due nascondessero qualcosa.
Rimasti soli, in quell’enorme casa, il vuoto lo avvolse nuovamente, non poteva mostrare i suoi sentimenti, non poteva parlarne, non con lei.
-Tesoro so che le feste non ti piacciono particolarmente, ma stasera sei stato più cupo del solito.
Gli disse la moglie, massaggiandogli le spalle.
Si stava rilassando sotto quel tocco sensuale e caldo, ma un flash, un ricordo lo irrigidì, i muscoli si contrassero nervosamente.
Non poteva mostrarsi nervoso, non doveva, ma i suoi propositi svanirono nello stesso momento in cui furono formulati.
-Ci sei stata a letto?
Chiese rabbioso, come se un sentimento si riducesse al sesso e come se questo fosse il problema maggiore.
-Cosa? Con chi?
Domandò lei, sorpresa, di rimando.
-Con Kakarot!
Sbottò maligno, mandando a puttane tutti i buoni propositi.
-No, mai! Ma dove ti vengono certi pensieri?
Già, era ovvia una risposta simile, ma appariva sincera.
Perché Bulma doveva mentirgli?
Sapeva di essere amato, era consapevole dell’abnegazione della donna nei suoi confronti, ma quella sensazione di vuoto non spariva, anzi imperterrita continuava ad avvolgerlo.
-Per me Goku è sempre stato un fratello, lo conosco da quando era un bambino e abbiamo vissuto insieme molte avventure. Cosa ti prende?
Che quello che avesse visto poco prima fosse amore fraterno?
Un affetto profondo, nato nel passato e nutrito dal tempo.
Lui non poteva capirlo, riconoscerlo, non avendo mai provato un sentimento simile.
Ecco che il quadro cominciava a prendere forma, Bulma era affettuosa e non amorevole, una differenza essenziale e chiarificatrice, ma nonostante ciò, il turbamento continuava –incessante- a tormentarlo.
Si fidava di quella donna, non aveva motivo di dubitare, dato che lui stesso non aveva compreso appieno quale fosse il sentimento che la legasse a Goku.
Come se lei capisse e leggesse nella sua mente, cominciò a raccontargli come avesse conosciuto quel saiyan, all’epoca un bambino, le loro avventure e disavventure.
-Volevo un principe.
Gli confessò.
-Ringrazio il fato che non abbia mai espresso quel desiderio, o –forse- chi sa, sarò stata accontentata più tardi.
Ammiccò maliziosa
-Perché sei arrivato tu, mio bel principe.
Per la prima volta Vegeta ascoltava il suo passato, si era ritrovato spesso assillato di domande e costretto, pur di zittirla, a rispondere, certe vote era stata una liberazione, alte un tormento.
Adesso era lui ad ascoltare, era strano pensare che –anche- Bulma avesse vissuto delle avventure, immaginarla prigioniera o in balia della trasformazione di Kakarot e quel desiderio poi…quello aveva dell’assurdo, più di tutte le storie che aveva sentito quella sera.
Il destino aveva giocato a entrambi uno scherzo abbastanza strano, alla fine Bulma Brief aveva ottenuto il suo principe e il dannato sovrano una patria, ma soprattutto una casa da proteggere.
-Quell’idiota si è sposato per una promessa?
Chiese, allibito e retorico, Vegeta dopo aver ascoltato la storia di quello strano e mal assortito matrimonio.
Quella verità assoluta stava, adesso, diventando chiara e leggibile, in quei gesti così differenti che quella sera scatenarono in lui la paura avvolgente di essere stato un rimpiazzo.
Se per Bulma, Kakarot era un fratello, per lui la scienziata era stata qualcosa di più che un’amica, ne era certo. Lui la guardava con occhi diversi, certe volte assorto, altre incantato.
Aveva impiegato anni per ammettere di amare e sapeva di non essere un genio nel riconoscere l’amore, ma adesso poteva ammettere che Kakarot, se non nel presente, in passato aveva amato Bulma e non poco.
Era notte fonda, le tre o –forse- le quattro, non riuscendo a dormire si diresse verso i Monti Paoz.
Goku avvertì la presenza di Vegeta e si fece trovare sotto un maestoso e vecchio albero, poco lontano dalla casa, dalla moglie, quasi avvertisse o prevedesse ciò che sarebbe accaduto.
-Che ci fai qui?
Chiese assonnato e stranito.
-Ho capito, sai?
Prese un respiro profondo, non pensava che avrebbe mai potuto prendersi la sua, agognata e maledetta, rivincita. Se lo avesse capito prima, avrebbe sedotto Bulma ancor prima dell’imminente pericolo, l’avrebbe sfruttata e mai amata, ma fortunatamente per tutti, lo comprese nel momento più adatto, nel momento in cui sapeva come affrontare quella scoperta.
-Tu amavi mia moglie…
L’altro si grattò il capo nervosamente
-Ho impiegato anni per capirlo e quando l’ho fatto, non ho potuto rimediare al tempo perso, poche ore dopo mia moglie ha richiesto ciò che le spettava di diritto: mantenere quella promessa, ma suppongo tu sappia la storia.
Sospirò profondamente, poi continuò
-Non fraintendermi, amo mia moglie, ma se quel giorno non fosse arrivata, non so…forse avrei avuto la mia opportunità, ma dubito sarebbe durata. Io non sono te.
Quelle parole significavano molto per entrambi, la rivincita per uno e l’ammissione, mai fino allora, per l’altro.
-È solo il passato Vegeta, ognuno ha il proprio.
Disse in fine Son Goku, concludendo quella conversazione che giunse inaspettata, ma con la persona più adatta con la quale affrontarla.
Adesso Vegeta aveva compreso e assimilato quella verità nascosta che lo aveva tormentato per un’intera serata, non capendo che il dubbio si era insinuato da più tempo, ma aveva avuto bisogno di crescere prima di manifestarsi apertamente.
Non poteva esserci momento più adatto, per tutti, per affrontare il passato.
 
 
 
 
 
 
 




































































Angoletto di Girl_in_Blu:

Ho inserito la nota OOC in via preventiva, anche se non penso di essere sfociata troppo nell’OOC, secondo me i personaggi sono abbastanza IC, ma vorrei un vostro parere per sicurezza.

Allora chi non ha mai pensato che Goku non abbia mai amato Bulma?
Io, lo ammetto, l’ho pensato, ma proprio insieme non riesco ad immaginarli, non sono fatti l'uno per l'altra XD. Sia la scienziata che l’eroe sono molto in confidenza, naturalmente come amici e la loro confidenza nelle “effusioni terrestri” come direbbe Vegeta (ovvero i gesti d’affetto) nascono per motivi differenti, cioè quelli spiegati nella fiction: Goku perché un tempo lontano era innamorato e Bulma perché lo ritiene non solo un eroe ma anche un fratello, tanto è l’affetto che prova.
E chi non ha mai pensato, che almeno una volta nella vita, il principe non sia stato geloso di Kakarot?
Io sì, ecco spiegato il perchè e come nasce la mia fiction, anch'essa di tematica vecchia ma rivisitata e corretta.
Vegeta ha sempre notato la differenza di trattamento che la sua donna riservava a Goku rispetto il gruppetto, ma in una rimpatriata capisce che qualcosa è “differente” avverte la presenza di una verità che non sa spiegarsi, crede alle parole della donna, non perché ho tralasciato frettolosamente quella parte, ma perché comprende che lui non avrebbe mai pensato ad un “affetto fraterno” poiché non lo ha mai conosciuto nella sua vita, sa perfettamente che Bulma lo ama e sarà sempre al suo fianco, nonostante tutto, ma avverte anche dopo il racconto la presenza una “verità nascosta” non dalla compagna, ma dal suo miglior nemico.
Tutto qui.
In ultimo, sto rileggeno e correggendo questa storia da ore, ma ho un gran mal di testa e sono distrattissima di mio, quindi sono aperta a ogni consiglio su sviste ed errori, sperando ce ne siano pochi...
Grazie di cuore a chi è arrivato a leggere fin qui ^^

 
 
 
 

   
 
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