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Autore: IoNonLoSo    08/07/2011    5 recensioni
..provai una sorta d'attrazione per lui, e mi tirai subito indietro.
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Nuovo.

6 Extra: Where we belong.

http://www.youtube.com/watch?v=0tIMn3raP6g

Ambientato tra il capitolo 42 e il capitolo 43. Ultimo extra.

Damon POV

 

Erano passate due settimane dal nostro ritorno a casa, Elena dopo qualche giorno era riuscita ad equilibrarsi col sangue e Dubaku era riuscito ad integrarsi in paese.

 

- E’ passata una settimana, Damon. Sto bene. – Mi disse Elena guardandomi negli occhi. Ma che diavolo mi aveva fatto? Mi bastava un suo sguardo per cadere dritto ai suoi piedi e annuire come un automa. Sorrisi senza fare ulteriori polemiche, nonostante una voce dentro di me continuava a ripetermi di non fidarmi di lei, le credevo. Credevo davvero che non fosse dipendente dal sangue e che Dubaku non era in pericolo con lei.

- Va bene. – Risposi e lei si avvicinò con le labbra, cercando un bacio.

Lo ricevette in qualche istante.

- Giochiamo a nascondino, brò? – Era abituato a chiamarmi così, brò da “brother” o meglio fratello. Sorrisi e mi voltai verso Elena lei mi fece l’occhiolino e annuì.

- Bene, fratello. Inizia a contare. – Mi disse, ed io mi appiattii al muro, cominciando parlare a vanvera, aspettando che i venti secondi scadessero.

Aprii gli occhi e di Dubaku ed Elena nessuna traccia.

Mi misi in ascolto ma sentii i rubinetti aperti di tutta la casa.

“Bastarda” pensai.. “l’ha fatto apposta, così non vale”

Iniziai a cercarli in tutte le stanze, dopo qualche minuto Dubaku spuntò fuori correndo verso la “tana” e sbattendo la mano. Aveva vinto, o meglio, l’avevo fatto vincere. Elena spuntò sorridente qualche minuto dopo, vincendo a sua volta.

Alla fine però Dubaku insistette per contare, quindi non appena si appoggiò al muro io ed Elena corremmo per la casa con velocità soprannaturale.

Io mi nascosi dentro l’armadio della stanza da letto, dopo qualche minuto lei entrò con me.

- Ma che ci fai qui? Se scopre me scopre anche te. – Le dissi e lei sorrise maliziosa, iniziando ad abbassare la zip della felpa.

- Non ho niente sotto. – Disse, rivelandomi i suoi seni sodi e totalmente nudi, immediatamente i jeans diventarono stretti e fastidiosi.

Senza pensare alle conseguenze, accecato dalla voglia di lei, mi gettai tra le sue braccia aperte, baciandola.

Immediatamente i nostri corpi aderirono, quasi fondendosi e la mia eccitazione si strusciò prepotentemente sul suo ventre.

- Cristo. – Dissi soltanto continuando a far ballare la mia lingua sulla sua.

Abbassai la testa improvvisamente cominciando a baciarle e adorarle i seni, lei si aggrappò ai miei capelli gemendo sommessamente.

- Shh. – Dissi, mimandole col dito il gesto del silenzio. – Dubaku sale. –

Incurante del fatto che potevamo essere scoperti da un momento all’altro ricominciai a baciarle i seni, la pancia e i fianchi usando più lingua possibile.

- Cazzo. E’ vicino. Non fiatare. – Dissi soltanto, prima di sentire la porta della camera aprirsi. Vidi chiaramente Dubaku entrare dalla fessura dell’armadio.

- Uff. Ma dove siete? – Disse il bambino, uscendo di nuovo.

Elena si rilassò immediatamente, ricominciando ad ansimare piano.

Ad un tratto strappò tutti i bottoni della mia camicia e scese a baciarmi il petto, fermandosi proprio sopra l’orlo dei pantaloni. La maledissi in silenzio, poi li sbottonò e rilassai i muscoli dell’addome.. appoggiandomi contro il legno dell’armadio.

Mi abbassò i pantaloni e io rimasi lì, con le braccia sotto la testa, a guardarla ipnotizzato.

Si avvicinò pericolosa con ancora i seni in bella mostra e prese in mano la mia erezione, cominciando a muoverla su e giù.

- Dovrai accontentarti di questo. – Mi disse. – Non c’è tempo per altro. –

Sbuffai, ma lei continuò a muovere la mano attorno alla mia asta facendomi provare molto piacere. Improvvisamente decisi di ricambiare, infilandole una mano sotto la gonna.

- Se possiamo fare solo questo, almeno facciamolo bene. –

Le infilai immediatamente due dita dentro e lei si rizzò, inarcando la schiena e stringendo forte la mia asta con la mano destra.

Ricominciammo a baciarci con urgenza e io ricominciai a muovere le mie dita dentro di lei, poi le esco. Ciò che mi interessava è darle piacere, non quel tipo di piacere che si ottiene in cinque minuti, volevo darle quel tipo di piacere lungo, esaustivo, intero.

Mi abbassai e lei lasciò la mia asta, io cominciai a baciargli le caviglie ed ad accarezzarle le ginocchia e le cosce. Lei gettò la testa all’indietro e gemette un po’ di frustrazione un po’ di piacere.

- Così non riesco a toccarti. – Mi disse, quasi sbuffando ed io sorrisi.

- Oggi sono io che tocco te. - Risposi e lei gemette quasi subito.

Mi inginocchiai e inavvertitamente la mia erezione calda si andò ad appoggiare sul suo piede.

- Ah. – Dissi io, gemendo forte per il contatto, lei per tutta risposta rabbrividì e iniziò a muovere il piede su e giù, come se fosse la mano.

- Ma così.. ah.. non vale. – Dissi, prendendo a baciarle l’interno coscia, lei rise e gemette nello stesso tempo. “Cristo santo, il piede è anche meglio della mano”  pensai, essendo già sul punto di esplodere.

Subito decisi di darle piacere quindi le allargai le cosce e iniziai a leccarla, dapprima superficialmente.. poi in profondità, facendola quasi urlare.

- Oh.. Damon.. n-non fermarti.. continua.. oddio.. – Disse, nel giro di pochi secondi, tra un ansimo e l’altro. Io continuai, aggiungendo anche le dita.

- Non smettere.. oddio.. – Disse, svuotandosi e allontanandomi la testa.

- Grazie amore. – Disse ricomponendosi.

- Ehi, ehi! Aspetta.. fammi salutare le gemelle! – Dissi imbronciandomi e lei abbassò nuovamente la zip, rivelandomi il più bel seno che avessi mai visto.

Lo baciai e succhiai per un paio di secondi, poi alzai la testa ma prima che avessi il tempo di alzarmi i pantaloni Elena prese nuovamente il mano il mio membro, più duro di prima.

- Che.. vuoi fare? – Chiesi, quasi intimorito.

- Mm.. voglio farlo divertire un po’. – Disse, cominciando a muovere la mano su e giù e passando il pollice sopra il glande. “Ok, ora muoio. Qui giace Damon Salvatore, paladino dei pervertiti, innamorato perso di questa vampira sadica. Oh cazzo, cazzo.” Mi svuotai sulla sua mano e lei rise.

- Vado a lavarmi, tu va a vincere il gioco. – Disse, baciandomi sulle labbra.

- Sei diabolica. – Dissi, ricambiando il bacio e approfondendolo.

Uscimmo dall’armadio e io mi abbottonai i pantaloni ma..

- Ahh! Eccovi! Dai Elena vieni a giocare. Ma.. cos’hai in mano? –

La guardai, mi guardò. Ridemmo e Dubaku scrollò le spalle e scendette di sotto trotterellando.

- Ci è mancato poco stavolta. – Dicemmo insieme, ridendo ancora.

L’abbracciai e la baciai sulla fronte.

- Ti amo. – Disse, baciandomi sul collo e stringendosi a me.

- Ti amo anche io. – Risposi e lei sorrise. – Và a lavarti quella mano, prima che Dubaku venga di nuovo la curiosità di sapere cos’è. – Sorrise e le diedi un buffetto sul sedere, si voltò, mi fece una linguaccia e scomparve in bagno.

- Bròò! Scendii? – Urlò Dubaku. – Ma che palle! – Disse ancora.

- Non si dicono le parolacce. – Risi piano. – Arrivo! -

 

Grazie mille a chiunque ha recensito questa storia, a chi mi ha aiutata. Comunque questo è l'ultimo extra, un pò piccante, un pò divertente. Al prossimo (ultimissimo) capitolo. Baci.

 

 

  
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