Mattina di lavoro all’ambasciata. L’aria è ancora intrisa del profumo dei biscotti appena sfornati di Lupe e stranamente non risuonano nel grande salone centrale le grida e gli schiamazzi dei piccoli Parker. Infatti sono appena usciti con il nonno e torneranno per l’ora di pranzo.
Tutto sembra tranquillo.
TROPPO TRANQUILLO.
In quel momento arriva Ninì di corsa: i capelli spettinati, le scarpe slacciate e persino due calzini differenti ai piedi.
“Sono in ritardo!” esclama trafelata la ragazza ”È il mio primo giorno di lavoro e guardate come sono conciata. Già Thomas mi odia e sono sicura che al primo errore mi manderà via a calci!”
Sembra davvero preoccupata. E di certo le cose non possono migliorare all’arrivo di Celina: “Era ora Ninì! Il cane ti ha mangiato la sveglia questa mattina?” sbraita come al solito vedendo la rivale. Oramai si è accorta che tra la giovane e Thomas c’è un intesa speciale e per questo è disposta a fare di tutto per renderle la vita un inferno.
“Poiché sei qui in veste di tutto-fare, oggi ti occuperai delle pulizie” esclama sogghignando e sorseggiando un bicchiere della sua bevanda preferita: aranciata senza zucchero, calorie e bollicine. Praticamente acqua colorata e appiccicaticcia.
“Dovrai strofinare i pavimenti, lavare la tappezzeria, fare il bucato e tutte quelle altre attività destinate a voi gente mediocre. E a giudicare dai vestiti, puoi iniziare subito!” aggiunge con fare ironico.
Ninì non sa come rispondere. Vorrebbe gridare in faccia alla strega tutti i suoi pensieri, ma qualcosa la blocca. Le sue labbra tremano, vorrebbero dire tante cose; ma una paura, il timore di perdere tutto ciò che aveva costruito con suo nonno nel tempo passato in ambasciata e di tradire la fiducia di Thomas, la trattengono. O forse è proprio l’affascinante ambasciatore a trattenerla.
Tenendo gli occhi bassi si allontana per prendere scopa e strofinaccio, quando un improvviso CRASH dietro le spalle la fa sobbalzare: Celina ha lasciato cadere il bicchiere sul pavimento, che ora è imbrattato di quella sostanza insapore e maledettamente appiccicosa.
“Buon lavoro!” esclama la strega con il sorriso beffardo e compiaciuto di chi ha appena ottenuto un clamoroso successo a discapito degl’altri.
Camminando agilmente sugl’alti tacchi, questa esce dalla stanza, lasciando sola Ninì completamente in prede all’agitazione. Riesce a stento a trattenere le lacrime. Veloce, si china per pulire i danni del crudele scherzo. Le sue mani tremano e finisce per ferirsi maneggiando in modo maldestro dei pezzi di vetro. Non è grave, ma la vista del sangue sconvolge la giovane che scoppia a piangere sconsolata.
In quel momento arriva Vicky. Oggi è il suo giorno libero e vorrebbe fare un pic-nic insieme ad alcuni impiegati dell’ambasciata.
Vedendo l’amica nei guai e in prede alla totale disperazione, decide di aiutarla. Il tempo di disdire i programmi fatti con i colleghi e le due sono sedute sul pavimento insieme davanti all’alone appiccicoso lasciato dall’aranciata.
“Sono un disastro Vicky!” esclama Ninì piangendo “ è il mio primo giorno di lavoro e guardami: Cenerentola è una regina in confronto a me!” Ormai sul pavimento ci sono più lacrime che aranciata.
“è vero: sei un disastro!” risponde allora Vicky “Sei un completo disastro, cara Ninì! Ma sai dove stai sbagliando in verità? Non è un problema non saper lavare un pavimento. Per quello si può sempre imparare. Il vero errore è che tu non credi in te stessa e questo ti penalizza tutte le volte!”
Si ferma per un attimo. L’amica sembra riacquistare colore sul volto. Poi aggiunge:
“ Da oggi dite addio alla Ninì’ che porge l’altra guancia!” e non riesce a finire il discorso che viene interrotta dall’amica. Ha una voce diversa, più sicura, come se avesse di colpo cambiato personalità.
“Hai ragione Vicky!” dice “è ora di cambiare: non esisterà mai più la Ninì insicura di una volta. E vedi come le canteremo a quella perfida, crudele, cattiva strega di…”
“Non ti esaltare troppo! Ricorda che sei ancora sotto il suo controllo e, in questo momento,” aggiunge porgendole la scopa “ avresti tanto, tanto lavoro! Ma ti aiuterò io per oggi.”
Le due si abbracciano e gridano all’unisono:
“ TI STARÒ PER SEMPRE AL FIANCO: TU NEL RING E IO ALL’ANGOLO!”
E iniziarono così la loro giornata, che dopo un pessimo inizio era destinata a continuare nel migliore dei modi.
Celina aveva di certo ottenuto un notevole successo costringendo Ninì a quei lavori, ma certamente era niente paragonato alla felicità delle due ragazze vedendo come la loro amicizia si rafforzava e cresceva in modo sempre maggiore.
Era qualcosa di speciale e intenso, per la quale valeva la pena combattere e che di certo avrebbe fatto dimenticare i cattivi scherzi della loro acerrima nemica.