Era una giornata di sole a Orange County. Una giornata tranquilla sotto ogni aspetto, all’apparenza. In casa Cohen stava succedendo il finimondo.
<< Ryan!....Ryan!....RYAN!!!! >> stava urlando Seth.
<< Che c’è? >> disse Ryan in modo scocciato.
<< Come “che c’è”? È una catastrofe! Non mi è mai successo in tutti questi anni. E pensare che mia mamma me lo aveva detto subito appena me lo ha preso,da piccolo. “Non lasciarlo in giro come tutti gli altri giocattoli che ti ho comprato!” >> disse Seth imitando la voce di sua madre << E io non l’ho mai lasciato in giro! Era diventato il mio migliore amico…prima che arrivassi tu, Ryan. >> continuò, ribaltando da capo a piedi la sua stanza.
<< Ma di che cosa stai parlando? >> disse Ryan senza capire.
<< Di Capitan Avena, naturalmente! >> urlò Seth, abbastanza offeso.
<< È impossibile che non lo trovi… lo lasci sempre sulla mensola sopra al tuo letto! >> pronunciò il biondo. << Hai guardato dappertutto? >>
<< Bhe…no…veramente non proprio dappertutto. >> disse l’altro << L’unico posto che non ho ancora guardato è… il Dimenticatoio. >> disse, alludendo a un armadio dove aveva messo tutte le cose di Summer che gli erano rimaste, dopo che si erano lasciati di nuovo e, a quanto pareva, per sempre.
<< Ahhhh, capisco >> fece Ryan comprensivo, dando un piccolo colpo sulla spalla di Seth. << Se vuoi andiamo a guardare insieme? >> proseguì.
<< Ok! >> esordì lui << Prima o poi dovrò aprire quell’ armadio, anche perché i vestiti iniziano a scarseggiare. >>
Insieme attraversarono il corridoio fino a una porta bianca, l’aprirono e accesero la luce che illuminò un letto, un comodino, una scrivania, una sedia ed infine un armadio.
<< Dobbiamo proprio? >> sussurrò Seth non più tanto convinto.
<< Sì certo, se vuoi ritrovare Capitan Avena! >> disse sicuro Ryan.
Detto questo si avvicinò all’armadio, lo aprì e prese una scatola di cartone, semi aperta. Notò che dentro, sopra a tutto, c’era una foto di Seth e Summer abbracciati in riva al mare, sulla spiaggia di Newport. Non l’aveva mai vista, forse perché Seth la custodiva gelosamente.
<< Ecco >> disse avvicinandosi al moro e porgendogli la scatola.
L’altro la guardò in modo strano, non ancora sicuro di volerla aprire.
<< Capisco che tu voglia dimenticare, perché Summer è stata tutto per te… però, ormai sono passati mesi e prima o poi dovrai aprirla! >> disse Ryan in modo un po’ scocciato dall’atteggiamento dell’amico.
<< Meglio poi! >> esordì Seth.
<< Ohhhhhh! >> urlò il biondo infastidito.
Riprese la scatola che aveva appoggiato per terra e andò ad aprirla seduto sul letto.
Cominciò a tirar fuori oggetti tra cui: i disegni di Miss Vixen fatti per il fumetto, tante foto, un braccialetto d’argento, un fiore finto rosa e… Capitan Avena!!!
Seth a quella vista si precipitò da Ryan e prese in mano il cavallo tanto cercato.
<< Meno male! Ma come hai fatto ha finire in quella scatola? Forse ti ho buttato dentro nella fretta di dimenticare! >> ammise.
Misero a posto la scatola e uscirono. Udirono suonare il campanello della porta ma non vi badarono.
Seth corse giù dalle scale urlando. << Mamma! Mamma ho trovato Capitan… >> ma si bloccò vedendo due donne, o meglio una donna e una ragazza, che chiacchieravano insieme a sua madre, in salotto. La donna aveva capelli castani e occhi marroni, mentre la ragazza aveva i capelli castano molto chiaro e occhi azzurrissimi, che probabilmente aveva ereditato dal padre.
<< Oh Seth…eccoti! Questa è Elisabeth! Te la ricordi? Eravate molto amici prima che andasse ad abitare in Italia >>
<< Elisabeth?? >> disse lui incredulo << ma è impossibile…tu eri bassa, grassottella e piena di brufoli! E ora… >>
<< …ora è sbocciata! Lo trovi anche tu, non è vero? >> disse la donna, che capì era la mamma di Elisabeth.
<< Ohhh, sì! >> disse Seth incantato, guardando la ragazza. Poi si riprese, scosse la testa << …volevo dire sì! È molto cambiata! >> riprese in evidente imbarazzo.
Elisabeth emise una piccola risatina. << Oh Seth! Quanto mi sei mancato! Sei sempre il solito spiritoso. >> disse abbracciandolo. << E tu devi essere Ryan, piacere! >> si rivolse a Ryan stringendogli la mano.
<< Piacere >> disse Ryan, un po’ imbarazzato.
<< Bene, ora che ci siamo presentati tutti, che ne dici Elisabeth di fare un giro per Newport? Magari con due accompagnatori. >> disse Kirsten alla ragazza, facendo un cenno con il capo verso Seth e Ryan.> disse lei, capendo.
<< Ok! >> dissero all’unisono.
Dopo un quarto d’ora stavano passeggiando tutti e tre sulla spiaggia con in mano un gelato tre gusti.
<< Allora…cosa ci racconti di bello dell’ Italia? >> fece Seth curioso.
<< È bellissima! Monumenti fantastici, mare stupendo! >> disse Elisabeth felice.
<< Ma dov’eri di preciso? >> chiese Ryan.
<< In Toscana! >> affermò la ragazza. A quelle parole a Seth andò di traverso il gelato e iniziò a tossire. Ryan, capendone il motivo, gli diede dei colpetti sulla schiena.
<< In…Toscana…? >> chiese Seth ancora tossendo.
<< Sì, perché? >> domandò lei.
<< No niente >> rispose il ragazzo << piuttosto, dicci, verrai alla Harbor adesso che sei tornata? >> continuò.
<< Sì certo, mi sono già iscritta, inizierò lunedì! >> rispose contentissima.
<< Meraviglioso! >> esclamò il moro.
Seth si voltò un attimo dalla parte opposta di Elisabeth e vide Summer.
<< È meglio andare, non credete? Si sta facendo buio >> disse lui, iniziando a spingere i ragazzi dalla parte opposta a quella di Summer.
<< Ma Seth sono solo le sei… >> provò a dire la ragazza.
<< Ma sarai stanca, dovrai riposare… e poi perché tu e tua madre non rimanete a cena? È … sarebbe magnifico, no? >> disse Seth, continuando a spingerli in direzione di casa Cohen.
<< D’accordo…andiamo, andiamo >> disse Elisabeth non troppo convinta.