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Autore: Something Rotten    09/07/2011    7 recensioni
Zack si era parzialmente ripreso dalla telefonata, vuoi per la quantità d'alcol ingerita o vuoi per la musica che gli ronzava prepotente nelle orecchie. Matt non aveva detto nulla sull'accaduto, era rimasto in silenzio lasciandolo parlare e lasciando che si sfogasse nel migliore dei modi, eppure quel silenzio era strano. Solitamente aveva sempre una buona parola di conforto, magari soltanto un "andrà tutto bene" e se non parlava significava soltanto che non sarebbe andato tutto bene. La gelosia, lui lo sapeva bene, era una brutta bestia, era un fantasma che, rantolante, si insinuava in tutti i rapporti, uccidendo anche l'amore più sincero. Era un fantasma duro da esorcizzare, un qualcosa che avrebbe lasciato l'alone per sempre, come quando si scrive sui vetri appannati della macchina, quell'alone non andrà mai del tutto via.
Lo fissava dal divanetto, guardava l'amico agire pronto a fermarlo al momento giusto consapevole che dall'altra parte del mondo non c'era nessuno pronto a fermare Brian dal commettere atti stupidi e privi di senso.
« Sei il suo angelo custode? » aveva chiesto Jim sedendosi al suo fianco e guardando Zack ballare con una ragazza dai capelli corvini.
« Voglio solo che non commetta qualche stupidaggine. »
« Ti potrà sembrare una bugia, ma neanche io voglio che faccia qualcosa di stupido. » aveva sbuffato sorridendogli e continuando a fissare Zack « Brian non mi va a genio, ma non voglio che lui perda anche quest'opportunità di essere felice. Sai, a volte penso a cosa abbia fatto di male. »
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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roxanne La buona notizia è che ho postato prima del 2012, la cattiva è che un capitolo molto di passaggio *Fischietta aspettando i pomodori*
Ora, passando ai commenti, cioè *-* Sono tanti, sono belli *-* Quindi l'unica cosa che posso dirvi , è Grazie immensamente tanto (un giorno, non lontano, riuscirò a rispondere alle recensioni come si deve, magari dopo gli  esami tra una bevuta e l'altra) e grazie anche a Dominil che si è letta tutti i capitoli in una botta sola, cioè un suicidio programmato x°D
Quindi vi lascio a questo capitolo del cavolo <3 E alla prossima <3

I send an S.o.S to you, i hope you get it


Erano una paio d'anni che non prendevano un dannato aereo, Matt si era dimenticato di quanta paura gli mettesse addosso l'essere sospeso nel vuoto nelle mani di uno sconosciuto che in quanto umano era predisposto geneticamente al fallimento, così si era messo accanto a Jimmy, l'unico che gli desse un minimo di sicurezza rispetto agli altri due che giocavano a tris come due pensionati. Peccato che il ragazzo accanto a lui fosse disposto a tutto pur di fargli riproporre quel viaggio, forse non se ne rendeva nemmeno conto o forse lo stava facendo volutamente, ma aveva deciso di fargli presente, ad intervalli regolari di qualche secondo, che l'areo si trovava ad un'altezza assurda e che da quella suddetta altezza le cose sembravano molto più piccole di quanto lo erano nella realtà. Quando poi erano passati sopra ad una montagna - anche se sembravano più una catena di montagne rocciose ed aspre- gli aveva fatto presente che, se fossero caduti sopra a quelle rocce, non sarebbero decisamente sopravvissuti allo schianto e non avrebbero potuto fare come in Lost.
« Jimmy, vorrei davvero farti del male fisico. » aveva commentato estraendo dal marsupio l'mp3, aveva cercato con gli occhi l'hostess biondina che aveva visto passare poco prima, quando l'aveva trovata gli aveva indicato l'mp3. La biondina aveva annuito sorridendogli, poteva accenderlo senza problemi. La musica lo aveva rilassato leggermente, inoltre grazie al frastuono dei Pantera non avrebbe sentito altri commenti cretini da parte di Jimmy che continuava a parlare come una macchinetta.
Davanti a loro, invece, Zack e Johnny giocavano a tris con i fazzoletti di carta, parlottando fra di loro del più e del meno. Sembrava che fossero tornati ai tempi del liceo, al loro primo viaggio insieme senza famiglie al seguito. Mancava, forse, la trepidazione per quello che sarebbe successo, ma la situazione ed il livello intellettuale era più o meno lo stesso.
« Secondo te esiste davvero quel cocktail con il verme dentro?  » aveva chiesto Johnny mentre con la penna disegnava un x in uno dei pochi quadratini liberi..
« Si, ma credo sia messicano, John. Più che altro io voglio vedere la spiaggia, voglio prendere un po di colore! Guardami sono una mozzarella.  »
« Zack, tu sei sempre stato una mozzarella, indipendentemente dal colore della pelle. » aveva detto Johnny ridacchiando.
« Continua a prendermi in giro, tanto ho fatto tris! Ho vinto per la terza volta su quattro partire, sei un perdente, decisamente. »
Johnny aveva messo il muso e lo aveva tenuto per tre secondi, visto che l'hostess biondina gli si era avvicinata chiedendogli se desiderava qualcosa.
« E se io volessi lei? » aveva chiesto con tanto di occhiolino annesso.
L'hostess aveva ridacchiato prima di sculettare verso la direzione dalla quale era venuta. Zack era già sul punto di ironizzare su quel "due di picche" quando l'hostess era tornata indietro con un bigliettino scritto a mano.
« Se ha bisogno di me... anche dopo il viaggio basta chiamare questo numero.  »
Johnny aveva preso il bigliettino sorridendo alla biondina che si era diretta verso altri passeggeri, poi si era voltato verso di Zack « Ecco come si fa pivello! Ed una è andata, Spagnole preparatevi, Johnny Christ sta per arrivare!  »
« Se urli di più penso che quella sventola se lo riprende il numero.  »
Johnny gli aveva sorriso prima di mettere il biglietto nella tasca dei Jeans e continuare la sua partita con l'amico.

*

Erano atterrati dopo poche ore di volo, anche se per Matt erano sembrati giorni interi, la prima cosa che voleva fare non appena aveva toccato la terra ferma era quella di baciare il suolo, ma Jim lo aveva fermato, dicendogli che non voleva farsi riconoscere fin da subito. L'auto che avevano noleggiato gli attendeva fuori dall'aeroporto, c'era perfino il tizio che solitamente si vedeva nei film con il cartello con su scritto il cognome di Matt - quello che aveva organizzato il viaggio-. L'atmosfera, la macchina, l'aria, sembravano tutte cose troppo surreali per essere reali, avevano tutti la sensazione di trovarsi in un film, ma non volendo svegliarsi avevano persino paura di pizzicottarsi.
« Un navigatore?  » aveva chiesto Jim indicando l'aggeggio sul parabrezza «  Non ne avevo mai visto uno da così vicino!  »
John aveva ridacchiato dando dell'amico dello spilorcio.
« Non sono spilorcio, sono opulato negli acquisti...  » aveva commentato con aria seria ed un tono ridondante
« Si dice oculato, analfabeta!   » lo aveva ripreso Zack mentre lo attirava a sé. Matt, che li osservava attraverso lo specchietto retrovisore della vettura, aveva sorriso, pensando che forse c'era ancora speranza per tutti e due.
« Come sei pignolo. Su, andiamo? Posiamo le valige e andiamo a portare un po d'amore in questa nazione. » aveva commentato Jimmy trionfante « Non c'è tempo per le smancerie, dai Matt spingi su quel cazzo d'acceleratore! Non voglio mica passare una settimana su questa macchina, su! »
Matt gli aveva mostrato il dito medio prima di mettere in moto e di sfrecciare per le vie della Spagna.

*
« Queste foto sono inequivocabili... Brian. » aveva commentato il coinquilino scrollando la testa « Si vede chiaramente che sei tu... e quello accanto non è chiaramente Zack. »
Brian avrebbe voluto prendere a capocciate il coinquilino, non aveva decisamente bisogno del carico da cento. Aveva una buona vista e sapeva benissimo di essere lui quello che si baciava con Patrick, solo che non lo ricordava e non lo riteneva possibile, non era così tanto ubriaco da baciare il primo capitato.
« Non è possibile, in quel locale ero sobrio, non ricordo di averlo baciato! »
« Brian cazzo quello è il tuo cappello e sicuramente quella è la tua barba, non ce ne sono molti in giro come te qui, capisci? E poi sei uscito con Patrick, troppe coincidenze in una notte sola?  »
« Ci deve essere una spiegazione. Dove posso trovare Patrick?  » si stava aggrappando all'ultima possibilità che aveva, non era importante il fatto che quella foto parlasse da sola, che fosse  lampante il fatto che aveva tradito Zack, lui voleva sentire Patrick e sapere la  verità.
« All'ala nord dei dormitori, la stanza non la so. Quando ci sono entrato ero ubriaco. Chiedi alla portinaia, quella sa tutto.  »
« Grazie amico.  » Si era diretto verso l'uscita quando il ragazzo lo aveva fermato.
« Secondo  me stai facendo una cazzata, invece che cercare la verità dovresti già essere su un fottuto aereo dietro a Zack, oppure cercare di sentirlo e magari di farci pace. Andare da Patrick non ti servirà a nulla, credimi.  »
Brian era testardo, non ascoltava nessun consiglio, seguiva solo quel fottuto istinto che lo aveva portato, nuovamente, in mezzo ai guai. Aveva ringraziato il ragazzo e si era diretto verso il gabbi otto della portinaia.
*

Zack se ne stava seduto sul terrazzo della camera che - accidentalmente- divideva con Jimmy. Il receptionist si era confuso prenotando due doppie invece che una quadrupla, ma Zack aveva il sospetto che fosse stato Matt a confondersi. Fumava tranquillamente la sua sigaretta mentre osservava la spiaggia piena di turisti e di bagnanti, chiedendosi se fosse davvero l'unico ad essere rimasto scottato, se ci fosse qualcuno lì fuori che si trovava nella sua medesima situazione. Si sentiva dannatamente solo, era sprofondato in quello che Johnny chiamava il "periodo emo",  secondo l'altro la frangetta sarebbe cresciuta fino al mento e sarebbe diventata magicamente nera. Zack l'aveva presa sul serio quella battuta.
« La doccia è tutta tua, magari non c'è l'acqua calda, ma stiamo sempre a quaranta gradi, quindi non credo ti servirà a molto. » aveva commentato Jimmy uscendo in terrazzo coperto solo dall'accappatoio. Zack l'aveva guardato e per un attimo era arrossitto, ma era stato soltanto una frazione di secondo, nulla di più.
« Non hai ancora perso la pelle? No perché la doccia calda con quaranta gradi... sei immondo, Jim. »
« Mi ami anche per questo, ora vatti a fare la doccia. »
Zack aveva sbuffato, guardando negli occhi il più alto. Le sue iridi chiare sembravano mandare piccoli S.O.S., ma Jim non era abbastanza forte da raccoglierli, non da sobrio. L'unica cosa che aveva fatto era abbracciarlo, l'aveva abbracciato forte, Zack si era sentito "vivo" per quei pochi secondi nei quali Jimmy era rimasto avvinghiato al suo corpo. Una volta staccati, però, Zack era arrossito di nuovo prima di fiondarsi nel bagno, l'accappatoio di Jim non aveva la cintura, l'unico modo per chiuderlo e nascondere le sue grazie era quello di tenere i due lembi uniti con le mani, ma le mani di Jimmy erano avvinghiate al corpo di Zack...
« Oh merda...  » aveva biascicato Jim mentre osservava l'amico chiudersi la porta del bagno alle spalle, non era un metodo efficace per tirare su  il morale dell'amico.
   
 
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