Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: meriluna    09/07/2011    4 recensioni
“Resterò per sempre al suo fianco Bocchan, non l'abbandonerò mai - rispose, precedendo quello che, sicuramente, avrebbe voluto chiedergli – Adesso riposi, è stata una lunga giornata ” [...]Chissà... magari non tutto era cosi sbagliato nella sua vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti ragazzi e ragazze come va?! ^^

Eccomi tornata all'attacco con un sequel del sequel (gentile suggerimento di Francy XD) questa volta però non sarà una AloisxCiel ma una SebxCiel visto che la voglio dedicare al mio dolcissimo e tenerissimo (e bastardissimo XD) fratellino DelightsViolent ^^ Alias Tony! Spero tanto che ti piaccia cucciolo!! ^^

Bene, bando alle ciance e passiamo alla storia, spero tanto che vi piaccia!!

Un bacione e buona lettura!! ^^ <3



Una piacevole notte III

Amore?


Gli rimboccò le coperte, accertandosi che nessuna parte del suo corpo restasse scoperta

Le serve altro Sir?” chiese con il solito tono incolore, prendendo l'elegante candelabro poggiato sul comodino.

Il ragazzo emise languidamente un semplice “No”, accoccolandosi meglio sotto le fresche lenzuola di lino e facendogli segno con la mano che poteva andare.

Buona notte Signorino” disse infine, inchinandosi lievemente e uscendo poi dalla camera, chiudendosi silenziosamente la porta alle spalle.

L'unico rumore in tutta la residenza era quello dei suoi passi leggeri mentre si dirigeva nelle proprie stanze.

Il volto era teso in un'espressione contrariata; le labbra leggermente aperte mettevano in mostra i bianchi denti digrignati per l'odio , mentre gli occhi erano tinti rosso d'ira tanta era l'astio rivolto al giovane Conte Trancy , con cui il suo padrone aveva preso a vedersi con sempre più frequenza.

Si fermò, sconvolto da se stesso, stringendo forte il candelabro e facendolo incrinare leggermente, come se fosse burro nelle sue mani.

Non sapeva perché era tanto irato verso il ragazzo... anzi… lo sapeva... era per gelosia ma di cosa poi non lo sapeva neanche lui. Questo era quello che lo faceva infuriare di più.

Strinse ancor più forte la mano destra sull'oggetto, provocando la rottura del braccio a tridente che cadde a terra in un tonfo sordo,facendo cosi calare le tenebre.

Il demone sorrise inquietante, riprendendo a camminare nel lungo corridoio; nella sua mente un solo pensiero: era ora di riprendersi ciò che gli apparteneva!



*****************************


Signorino è ora di alzarsi - la calda voce del maggiordomo lo destò dal suo sonno – Si alzi per favore o farà tardi” insistette con quel timbro sensuale che gli carezzava l'udito.

Sbuffò contrariato quando i raggi del sole gli colpirono il viso, sfiorandogli le palpebre che dopo un po' si sollevarono, liberando i suoi occhi blu resi più chiari dalla luce del mattino.

Il suo sguardo assonnato si posò sulla figura nera del maggiordomo che ancora gli dava le spalle intento a legare le tende che aveva aperto; quando poi questi si girò, un calore sconosciuto ma allo stesso tempo tremendamente familiare gli invase il corpo, sorprendendolo.

Sta bene Bocchan? - chiese con la solita aria di finta preoccupazione – E' diventato tutto rosso” costatò compiaciuto, avvicinandoglisi.

S-si... si va tutto bene” rispose un po' incerto il giovane, distogliendo lo sguardo dall'attraente corpo dell'altro, non riuscendo a spiegare le insane emozioni che questi gli provocava.

<< Ma cosa diamine mi prende!? Perché sento il desiderio di essere toccato lui!?>>.

Non riusciva a trovare una risposta, di solito queste sensazioni le provava solo quando era in compagnia di Alois e nonostante tutto erano cosi diverse da quelle che provava per Sebastian.

Signorino è meglio che ci sbrighiamo, siamo già in ritardo”.

Il tono stranamente dolce lo riscosse dai suoi pensieri facendolo accigliare.

Si, hai ragione” rispose, cercando si riacquistare un po' di autocontrollo e alzandosi dal letto per permettergli di vestirlo... pentendosene però subito dopo.

Appena quelle mani cominciarono a sfiorarlo, una scarica di piacevoli brividi gli salirono lungo la spina dorsale, facendolo fremere da capo a piedi; la pelle sembrava bruciare lì dove le dita del demone passavano, le guance gli si imporporarono di rosso e il respiro divenne leggermente irregolare.

Quali... quali sono i programmi per oggi?” chiese, cercando di darsi un minimo di contegno, ma i suoi sforzi risultarono vani quando Sebastian,finito di prepararlo, si alzò puntandogli addosso quegli occhi penetranti.

Oggi alle 9:30 deve fare colazione con l'Ambasciatore... - L'attenzione del ragazzo fu totalmente catturata dal movimento sensuale di quelle labbra sottili, che lo distrassero da ciò che gli stava dicendo – Ma Bocchan mi sta ascoltando?” chiese alla fine, sorridendo malizioso.

Ovvio che ti sto ascoltando Sebastian! - si infervorò il moro, alzandosi di scatto dal letto e facendo battere i tacchi delle scarpe sul pavimento – Forza andiamo, non avevi detto che era tardi?!” affermò seccato avviandosi verso la porta, preceduto dall'altro che glie l'aprì inchinandoglisi davanti.

Yes My Lord!” rispose ghignando, seguendo il suo padrone.

<> pensò accigliato, scendendo le scale per la colazione con... con non sapeva chi.


****************************


Si chiuse con un scatto la porta dello studio alle spalle, appoggiandovisi poi contro. Sospirando si portò le mani al petto scivolando piano a terra.

Cosa diavolo mi succede... anf... cosa diavolo mi succede...!”

Si prese la testa fra le mani continuando ad ansimare forte.

Il corpo gli andava a fuoco, la testa girava come in preda alle vertigini, il cuore batteva forte, mentre un intenso calore si era impossessato del suo basso ventre e tutto questo a causa di una carezza ricevuta da Sebastian.

Maledetto...! Cosa diavolo mi hai fatto!” sapeva che era colpa sua, doveva essere per forza colpa sua! Ogni volta che i loro sguardi si incontravano, ogni volta che si sfiorava, anche per sbaglio, tutto il suo essere si incendiava e sentiva un impellente bisogno di essere posseduto da lui... in tutti i sensi possibili e immaginabili... ed era proprio questo a sconvolgerlo di più! Non aveva mai provato un simile desiderio, per niente e per nessuno, neanche per la vendetta.

<< Devo distrarmi... non devo più pensarlo... no, non devo!>>.

Si alzò dal pavimento avvicinandosi alla scrivania e sedendosi sulla comoda poltrona, respirando profondamente.

Ok Ciel calmati– sussurrò - questo comportamento non è proprio da te!”.

Si allentò il fiocco intorno al collo slacciando i primi bottoni della camicia.

<< Dannazione se fa caldo!>> pensò esausto, sventolandosi una mano davanti al viso.

Si alzò irritato, girandosi verso la finestra e aprendola, beandosi dell'aria frizzante che regalò un po' di pace al suo corpo accaldato.

Un po' più calmo si risedette alla scrivania, prendendo i primi documenti che gli capitarono sotto mano e incominciando a “lavorare”, ma dopo i primi dieci minuti lascio cadere in malo modo i fogli sul tavolo, accasciandosi sulla poltrona.

<< Non riesco a concentrarmi dannazione! - Si passo una mano sul viso, irritato – Perché continuo a pensarti? Cosa diavolo vuoi da me!? >>.

Strinse forte le gambe procurandosi una scarica di piacere lungo la schiena.

Lo desiderava, cavolo se lo desiderava!

L'unica cosa a cui la sua mente malata riusciva a pensare era di essere sbattuto contro una qualsia superficie – preferibilmente morbida e orizzontale – ed essere posseduto ripetutamente e violentemente da quel demone da strapazzo.

Strinse di nuovo le gambe, gemendo piano.

<< Cavolo... cosi non va proprio bene... devo trovare una soluzione...! >> pensò ancora, affranto.

L'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi.

Gli suggerì una vocina nella sua testa.

<< Dannata coscienza del cavolo! Citare Oscar Wilde non mi aiuterà ad uscire da questo impiccio! >> sbuffò il ragazzo, infuriato con se stesso.

Ne sei proprio sicuro...?

Ciel spalancò gli occhi scioccato, balzare in piedi e sbattendo i pugni chiusi sulla scrivania.

<< Che vorresti insinuare?! Che devo andare a letto con Sebastian?!! >> si infervorò, dandosi dello stupido subito dopo.

Ma che diavolo sto facendo! - sussurrò esasperato – Sto proprio impazzendo, adesso parlo anche da solo!”.

Nonostante si desse dello stupido per aver anche solo pensato una cosa del genere l'idea di cedere a quella tentazione non era poi cosi brutta.

<< Ma che diavolo dico! Non posso farlo! Assolutamente! E poi conoscendolo quel bastardo me lo rinfaccerà per tutta la vita! >>.

Non ce la faceva più a restare chiuso li dentro, doveva uscire o sarebbe impazzito sul serio.

Cercando di essere il più silenzioso possibile uscì dallo studio, guardandosi intorno con circospezione; non aveva proprio voglia di incontrare quel demone da quattro soldi.

La villa era stranamente silenziosa; niente rumore di piatti rotti, niente esplosioni e benché da una parte questo lo rincuorasse dall'altra non poteva fare a meno di sentirsi in ansia.

Affrettò il passo uscendo nel grande giardino della residenza e, assicurandosi che nessuno lo seguisse si diresse in un posto segreto che mai nessuno avrebbe dovuto scoprire.

Cominciò a vagare per il piccolo bosco che circondava la “casa”.

<< E' proprio passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ci sono andato >> pensò triste, scostando l'ennesima cascata di rampicanti che gli bloccava la strada; in quel momento il suo sguardo si illuminò. L'aveva trovato! Il giardino segreto di sua madre!

Era una piccola radura circondata da grandi alberi secolari al cui centro si trovava un bellissimo Salice Piangente.

S'inoltrò nel spiazzale, avanzando tra fiori variopinti e profumati.

Chiuse gli occhi quando la fresca brezza estiva gli scompigliò piacevolmente i capelli, rilassandolo

<< Quanti ricordi racchiude questo posto>> il cuore, che credeva di non possedere più, gli si strinse in una morsa dolorosa.

Dannazione perché sono venuto qui! Le cose vanno di male in peggio!” bisbigliò, accarezzando la corteggia del Salice.

Il ricordo dei suoi genitori gli invase prepotentemente la mente; quanti pomeriggi aveva passato lì a giocare con suo padre o a leggere insieme alla madre, che con i suoi racconti era capace di farlo volare lontano con la fantasia oppure semplicemente a rilassarsi distesi sull'erba, cercando di decifrare le molteplici forme delle nuvole.

<< Madre... Padre...- Il pianto gli occluse la gola in un nodo fastidioso che gli impediva di respirare correttamente - Perché!? >> batté piano il pungo contro l'albero.

Abbassò la testa lasciando che la frangia gli coprisse l'occhio sano, cercando di nascondere la lacrima che, traditrice, gli solcava la guancia in una scia di dolore.

Signorino...” quella dolce voce lo riscosse dai suoi tristi ricordi, facendolo voltare spaventato.

Non poté far a meno di rimanere sorpreso nel trovarsi Sebastian di fronte, a pochi metri di distanza, che gli sorrideva; e non uno dei suoi soliti ghigni fastidiosi ma un vero e proprio sorriso.

Una strana rabbia si impossessò di lui senza che ne capisse il motivo.

Che diavolo ci fai qui!? - urlò, mentre gli si avvicinava a grandi passi – Non saresti dovuto venire qui! - strillò ancora, fronteggiandolo e cominciando a colpirgli il petto con i pugni chiusi – Non dovresti essere qui! Vattene...! - la rabbia che lo animava piano piano andò scemando e anche i pugni, che in realtà non erano mai stati dati per fargli male, si fermarono – Vattene...”

sussurrò in fine, aggrappandosi alla sua giacca.

Signorino si calmi... va tutto bene – Sebastian gli si inginocchiò davanti per raggiungere la sua altezza, stringendoselo poi al petto, cullandolo con la sua voce – si calmi è tutto apposto” il demone prese ad accarezzargli piano i capelli, cercando di calmarlo, stupendosi per tutta quella premura.

No Sebastian – disse il ragazzo scuotendo la testa – non va tutto bene – continuò mentre scie salate gli rigavano il volto – niente è mai stato apposto nella mia vita... niente...” strofinò forte il volto contro il suo collo. La schiena era scossa da singhiozzi silenziosi che cercava in tutti i modi di trattenere. Il bel viso da bambino – perché questo era in realtà, un bambino – era segnato da lacrime che non volevano saperne di fermarsi.

Bocchan si calmi adesso! Ci sono io non ha motivo per essere cosi triste!” provò ancora a rassicurarlo, facendo però nascere un sorriso amaro sulle labbra del giovane.

Essere consolato da un demone... tzè come sono caduto in basso” gli rispose amaramente.

Il maggiordomo lo scostò da se contrariato, guardandolo severo.

Non pensi che sia un demone a consolarla – lo rimproverò, accarezzandogli una guancia e sorridendogli di nuovo dolcemente – ma pensi che sia una persona che l'ama a farlo”.

Il ragazzo lo guardò totalmente scioccato per quelle parola, tuffando subito dopo il viso nell'incavo della sua spalla e riprendendo a singhiozzare più forte di prima.

Ti prego portami via Sebastian... portami via di qui...” sussurrò tra un singhiozzo e l'altro aggrappandosi forte al suo collo.

Certo” rispose semplicemente, alzandosi in piedi senza lasciarlo mai.


********************************


Si lasciava svestire senza emettere nessun suono, come fosse una marionetta inerme tra le mani esperte del proprio puparo.

Come la sera precedente il maggiordomo lo mise a letto, rimboccandogli le coperta e prendendo il candelabro dal comodino.

Il giovane aspettò in silenzio di sentire il consueto “c'è altro che posso fare per lei?”

ma ancora una volta il demone fu capace di sorprenderlo.

Vuole che rimanga con lei finché non si addormenta?” gli chiese, spiazzandolo.

Ciel si mosse a disagio tra le coperta, mormorando poi un bisognoso “Si” che lo fece sorridere.

Come desidera” rispose, poggiando di nuovo l'oggetto sul comodino e, togliendosi la parte superiore del completo da maggiordomo, si infilò sotto le coperte attraendo a se con delicatezza il graciel corpo del moro che gli si accoccolò al petto, annusando il suo profumo.

Sebastian...” l'altro l'interruppe posandogli un dito sulle labbra.

Resterò per sempre al suo fianco Bocchan, non l'abbandonerò mai - rispose, precedendo quello che, sicuramente, avrebbe voluto chiedergli – Adesso riposi, è stata una lunga giornata ” gli disse, accarezzandogli amorevolmente i capelli.

Ciel annui chiudendo gli occhi e stringendoglisi di più addosso, sorridendo felice quando venne ricambiato.

Chissà... magari non tutto era cosi sbagliato nella sua vita.




Angolino sclero.


O_O Ehm... non doveva venire cosi, doveva essere una storia simile alle altre due da cui poi avrei potuto ricavare un altro sequel che sarebbe stata una SebastianxCielxAlois ma a questo punto non credo di poterlo faro >__<””

Bhe? XDD che ne pensate? Vi piace?? Spero tanto di si! ^^

Sapete avrei voluto far finire la storia con una bella Lemon ma mio padre ha detto che era meglio concluderla in un modo più soft (mio padre mi fa da beta XD) e cosi eccoci qui XD

spero proprio di non aver deluso le vostre aspettative e non vi preoccupate non ho abbandonato le AloisxCiel XD

Bhe che dire... un bacione a tutti!! Ci si rivede nella prossima storia!! ^^


Ps. Come sempre chiedo perdono per gli eventuali ORRORI che vi prego di segnalarmi! >//////<


Bye Bye a tutti! ;-D <3 <3

  
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