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Autore: CioccolatinoAlLatte    09/07/2011    1 recensioni
[Lexi/Stefan] Poco dopo la morte di Lexi, i pensieri di Stefan.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa Fanfiction è dedicata ovviamente ad Amore, che è... bhè è lei! Senza di lei come farei? Non ho intenzione di scoprirlo.Ti adoro, ti voglio un mondo di bene, SEI TUTTO per me.
Poi è dedicata alla mia best che domani si sposa :) ti voglio bene best!
Poi è dedicata ai Muse, perchè scrivendo questa ff non so quante volte ho ascoltato le loro canzoni.



 




You came and saved me,

you saved me, from myself.

You came and saved me,

you saved me, from myself.

[You saved me, Skun Anansie]


 

 

Ricordo benissimo cosa accadde quella notte, il che già è strano: ogni ricordo che ho con lei è sfocato, come se fosse un sogno, un bellissimo, divertente, meraviglioso sogno.

Non ci sono scuse per ciò che le ho fatto, soprattutto all'inizio, quando non riuscivo a controllarmi e la deludevo tornando alle prime luci dell'alba a casa ricoperto di sangue di innocenti; avvertivo la sua angoscia e la sua pena, e me ne vergognavo, ma poi il buio ritornava e con esso altro sangue.

Sono stato la causa della sua morte, sapevo che mio fratello mi avrebbe seguito e nonostante ciò ero tornato qui, nel luogo dove tutto iniziò. Era stato Damon a trafiggerle il cuore, ma ero stato io a innescare tutto.

Non riesco neanche a pronunciare il suo nome, neanche a pensarlo! 

Nella mia vita ho incontrato così tanti vampiri che ne ho perso il conto, come ho perso il conto di quelli che mi hanno dato dello stupido per la mia dieta, o dell'umano, pensando di insultarmi, disprezzando la mia avversione a uccidere. Lei no. 

Ogni volta che stavo per ricadere nell'abisso, lei era lì.

Ogni volta che ne risalivo a stento, lei era lì.

E la volta successiva, lei era sempre lì, per me.

Se l'amavo? Non saprei. Forse l'avrei amata se l'avessi conosciuta in un altro momento della mia vita, quando il mio cuore non era più annerito e sanguinante per la presunta morte di Katherine.

Molti dicevano che eravamo anime gemelle, ma come si può chiamare anima gemella una persona che ti ha salvato quando un'anima non ce l'avevi più? Lei è parte di me, lo sarà sempre. Anime affini, magari.

Non dico che per un po' non ci abbiamo provato. Credo che il tempo passato con lei sia stato il più felice della mia vita: è stato all'epoca del tuffo nella Fontana di Trevi, quando il passato era solo un'ombra scura e il futuro si viveva nel presente. Comprammo una casa a Roma e ci andammo a vivere insieme da fidanzati, passarono cinque anni, che nella nostra vita sono appena un battito di ciglia, poi un giorno rientrai e la ritrovai seduta sul divano con un'aria triste e seria che proprio non le si addiceva "Amo un altro" Mi disse semplicemente, senza giri di parole. In un primo momento il mio cuore soffrì, in quegli anni l'avevo amata, ma poi mi ripetei così tante volte che non era lei quella con cui volevo passare la mia vita, che alla fine ci credetti, anche se l'ho davvero capito solo quando ho guardato negli occhi Elena.

All'inizio odiai il suo nuovo fidanzato: me l'aveva portata via, ora sarebbe stato lui a poter vederla leggere davanti a un camino acceso, o a cantare quando per radio passava una canzone che le piaceva. Mi accorsi di quanto ero stato stupido quando aprii la porta e me la ritrovai davanti con dei biglietti per il concerto di Bon Jovi.

Fu fantastico. La musica annebbiava tutti i pensieri, era uno dei momenti in cui credi che la tua vita è perfetta, e credo che in quelle ore lo fosse davvero.

 

In questo momento sono al concerto di cui mi aveva parlato. Non ho detto a nessuno dove sarei andato. Ora sono qui ad aspettare, ad aspettarla. Passano i minuti, le ore, io piango per la prima volta dopo la sua morte. Mentre tutti intorno a me urlano e cantano per il concerto, io mi metto in un angolo e continuo a aspettare, fino alla nostra canzone. All'ultimo assolo di Wanted dead or alive me ne vado, realizzando che lei non verrà mai.

Fuori dallo stadio una rabbia immane mi assale. Lei è morta, lei che mi ha insegnato a provare di nuovo emozioni, lei che mi ha fatto smettere di essere un mostro. Vorrei urlare: "E ora?" ma so che sarebbe solo un grido che si perde nella notte, così mi metto a correre, senza una meta, sperando di lasciarmi alle spalle i miei problemi. Mi fermo davanti all'entrata di un parco,dove vedo una ragazza e un ragazzo che ridono guardandosi negli occhi, che danno il colpo di grazia al mio cuore sofferente. Salto sull'albero sopra di loro, preparandomi ad attaccare. La ragazza a un certo punto guarda verso di me, fissando i suoi occhi nel punto in cui mi trovo e anche se so che non può vedermi mi immobilizzo. I suoi occhi . Per un attimo la sua immagine si sovrappone alla ragazza. Cosa sto facendo? Scappo da quel luogo, ritorno a casa.

Busso alla porta, mi apre Elena e io senza neanche darle il tempo di parlare l'abbraccio, ritrovando in quel calore la ragione e i motivi che mi hanno spinto a ritornare me.

 

Grazie Lexi, mi hai salvato di nuovo da me stesso.

  
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