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Autore: Uricchan    09/07/2011    1 recensioni
Ecco, sapete? Una volta anche qua la legge stabiliva una sola carta d’identità. Un solo nome, un solo cognome. Che incredibile noia.
Non aspettatevi nulla da questa storia, forse neanche un senso... dipende dalla sensibilità di ognuno, credo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti parliamo di me.





Ecco, sapete? Una volta anche qua la legge stabiliva una sola carta d’identità.
Un solo nome (se si era fortunati, oppure molto ricchi, due o più).
Un solo cognome; e raramente capitava di imbattersi nel figlio di qualche madre indipendente che aveva voluto lasciargli anche il suo oltre al cognome di suo padre.
Fatto sta, che tutti erano una sola, sola persona. Davanti alla legge, alle poste e anche al consorte. Un’unica, sola e triste persona.
 
Immaginate che noia.
 
Ma poi, sapete, fu tutta colpa della burocrazia. Quella burocrazia, che avrebbe voluto fossimo un solo, noiosissimo unico, fu la causa del cambiamento. A pensarci riderete, direte: “Che buffo controsenso”. Ma, sapete, la burocrazia è così in tutte le parti del mondo e anche qui, che non è parte di nessun mondo, è diversa.
In fondo qui non è diverso da lì. O da qua. Anche da là, se ci pensate.
Il fatto è che non importa tutto quello che sta intorno: una cosa che è, è. E questo è imprescindibile. Dunque, il fatto che io sia me o te o quello è irrilevante. Io non cambio. Se io cambiassi, cambierei, cambieresti o cambierebbe.
Sia che mi chiami Agilulfo o Felicita.
 
Ecco, sapete, è così che è cambiato tutto.
 
 
Voi avrete mai provato, dico per sbaglio, a perdere il vostro “documento d’identità” (che suono buffo, non trovate?). Ecco, allora saprete quante lunghe attese per averne uno di nuovo in mano. Come a dire: “Ehi amico, stai tranquillo. Quello che hai perso è solo un documento che attesta la tua “Identità”, ne avrai forse bisogno per sapere chi sei?”
 


Attesta la mia identità.
 


Attesta la mia identità.
 

La mia… identità? Un documento? Ah! Che buffa storia. Come se ne avessi bisogno.
 


Ufficio delle Poste: “Dovrebbe mostrarmi un documento di riconoscimento”.
Impiegato della banca: “Avrebbe un documento di riconoscimento?”
La guardia alla dogana: “Mi serve un documento per certificare che lei… sia effettivamente lei.”
 
“Guardi, le dico, me l’han rubato. Non posso farci nulla, sto aspettando. Intanto, però…”
“Mi dispiace, caro signore, senza documento non possiamo fare nulla. Torni con uno nuovo.”
 
Uno nuovo? E che me ne faccio di un documento d’identità nuovo, se uno uguale, già, me l’han rubato?
 
 

Ecco, sapete, è così che è andata. Alla fine, - taglierò corto, per non tediarvi – venne la legge. Ah, che legge! Una rivoluzione!
E senza accorgercene ce ne andavamo in giro con due noi in tasca.
 
 


“Oh, caro signor Agilulfo, le han rubato il documento?”
“Be’ sì, carissima signora Terenzio, l’ho perduto. Ma ho questo, vede? Ora sono Felicita, capisce… sempre io, no?”.
“Allora, le faccio il solito?”
“Oh sì, la prego. Piacerà sia a me che a Felicita”.
 
 

Ecco, sapete, non esiste poi qualcosa che mette d’accordo tutti. Ed esiste anche qualcuno cui l’onestà non piace proprio e non piace, magari, a nessuna delle persone ritratte nei loro documenti d’identità.
Fu così che, appena riconquistata la nostra libertà di essere chiunque, ci venne addosso, a tutta velocità, la paura di non poter più essere noi, in tutto quel marasma di nomi senza volto e carni senza nome.
Potevi essere chiunque ma come potevi essere sicuro che qualcun altro non fosse te? Terribile, non credete?
Io credo di sì. Preferisco tornare al mio caro buon vecchio me.
 
 

Tu ed io soli, ormai, Agilulfo.
 
 
 
Ecco, sapete, è per questo che ora vado a votare a questo bel referendum. Vogliono abrogare quella legge. Finalmente, dico io! Facciamo ordine.
 

Vuoi abrogare quella legge, eh, Agilulfo?
 
 





Sapete? Credo che voterò: “No”.



 


 
A/N: non so che diavolo sia uscito. L’avevo in testa e ho dovuto scriverla per liberarmene. Mi dispiace se vi ho fatto perdere tempo m(_ _)m
Potrei anche aver sbagliato categoria, tra l’altro.
 
Ci ho provato.
Bye-B!
   
 
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