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Autore: heyitsgeorgia13    09/07/2011    4 recensioni
l'ispirazione mi è venuta rivedendo la 2x15 e riascoltando ripetutamente "Animal". poi ho pensato: e se Kurt invece di sembrare un cucciolo di pinguino sprizzasse sensualità da tutti i pori? e se la sua sensualità provocasse in Blaine sensazioni inaspettate?
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'ispirazione mi è venuta rivedendo la 2x15 e riascoltando ripetutamente "Animal". Poi ho pensato: e se Kurt invece di sembrare un cucciolo di pinguino sprizzasse sensualità da tutti i pori? e se la sua sensualità provocasse in Blaine sensazioni inaspettate?
 

the animal inside of you
 

Rimasi li, a bocca aperta, con il caffè tra le mani.
Avevo appena sentito quelle parole, pronunciate a mezza voce, da quella donna terrificante che qualche settimana prima Kurt mi aveva accennato essere l’allenatrici, o dovrei dire ex allenatrice, delle Cheerios.
Le New Directions avevano deciso di aggiungere un bel po’ di sex appeal alle loro esibizioni, cosa che dicevano mancasse alla maggior parte dei componenti.
Pur essendo gay, credo che in quel gruppo ci sono delle ragazze davvero carine e poi il biondino con la bocca da trota e quello con la cresta sono davvero..okay sto blaterando. Blaine riprenditi, per favore!
Sorrisi, anche se sulla mia faccia doveva essere apparsa un’espressione terrificante visto lo sguardo terrorizzato di Kurt.
- Ci serve un’assemble di emergenza – dissi sicuro di me. A qulle parole l’espressione del mio amico divenne ancora più terrorizzata – Perché? – mi chiese con un filo di voce.
Io sorrisi – Non l’hai sentita? I giudici vogliono sensualità quest’anno, percui…the Warblers’ have got to do something sexified! – dissi convinto.
Un’ora dopo ci trovavamo tutti nella sala comune. C’era gente che sbuffava, si lamentava o che praticamente ignorava la mia intenzione di parlare.
Alla fine Wes battè tre volte il suo adorato martelletto sul tavolo e il silenzio calò nella stanza.
Lo vidi sospirare – Blaine Warbler prego, a te la parola – disse sorridendo, cosa che faceva decisamente poco nella sua vita.
Presi un respirò profondo e cercai di cominciare il mio discorso – Anderson spero per te che quello che hai da dirci sia importante perché se non te ne sei accorto sono le sette e mezza e io ho leggermente fame – mi interruppe Thad lamentandosi.
Lo fulminai con lo sguardo e mi trattenni dal rispondergli male. Gli volevo un gran bene ma alle volte era capace a farmi andare fuori dai gangheri ed era eccessivamente irritante.
- Sarò breve.. - -  Cos’è, ti sei innamorato di nuovo? Magari questa volta è il cassiere del supermercato – mi prese in giro Nick interrompendomi ancora una volta.
Lo guardai malissimo, odiavo quando la gente non mi lasciava parlare – No, se mi fate parlare vi spiego. Grazie – dissi in tono irritato.
Sospirai ancora una volta – Allora oggi pomeriggio io e Kurt eravamo al Lima Bean a prenderci un caffè – dal gruppo si levò in ‘oooh’ generale che prontamente ignorai – Dicevo eravamo a prendere il caffè e dietro di noi è comparsa l’allenatrice delle cheerleaders del McKinley. Lei, da quello che ho capito, è diventata la vocal coach degli Aural Intensity e sta facendo una specie complotto contro le New Directions. Non dico che dovremmo stare al suo gioco, non fate quelle facce – precisai quando vidi la loro intenzione di interrompermi – Però lei ci ha confessato che i ragazzi del McKinley hanno intenzione di aggiungere un po’ di sex appeal nelle loro performance per le Regionali, e visto che a noi preticamente manca, dovremmo esercitarci un po’ se vogliamo batterli – dissi concludendo il mio discorso.
Tutti mi guardarono in silenzio e poi scoppiarono a ridere – Okay anch’io penso che sia una cosa ridicola, ma davvero dovremmo farlo. Che male c’è – Kurt, che non riusciva a smettere di ridere, venne, lo stesso, in mio aiuto.
Io gli sorrisi ed annuii – Comunque Blaine noi siamo sexy, eccome se lo siamo. Se no non saremmo uccelli – disse Jeff beccandosi uno scappellotto da Nick, fino a quel momento il più pervertito tra gli Warblers. Quella sera però devette cedere la corona al biondino.
Le risate si fecero ancora più acute e io mi aggiunsi. L’unico che smise di ridere fu Kurt, sul suo volto era riapparsa l’espressione sconvolta di quel pomeriggio.
- Okay silenzio ragazzi – disse poi Wes tornando serio – Va bene, per alzata di mano: chi è favorevole alla proposta di Anderson? – disse e tutti alzarono la mano.
David annotò sul suo quadernino – Molto bene. Allora Blaine, che hai intenzione di fare? – mi chiese facendo cenno a Thad di segnare ogni mia minima parola.
Spiegai la mia idea e i tre del consiglio acconsentirono. Trent consegno i testi della canzone che avevo precedentemente stampato e, dopo circa dieci minuti, l’assemblea si potè definire conclusa.
Tutti si riversarono nel corridoio, pronti per raggiungere la mensa.
Riposi gli spartiti nella tracolla e mi alzai, quando mi accorsi che Kurt, scuro in volto, mi spettava fuori dalla porta.
Mi avvicinai a lui – Hey, tutto a posto? – gli chiesi posandogli una mano sulla spalla. Lui sussultò – Ehm, s-si tutto bene – disse incerto e io scossi la testa – Okay no. Cioè io ho accettato ma mi vergogno. Posso assicurarti che di sexy ho davvero poco – disse diventando rosso.
Gli sorrisi – Cosa credi? Anche io sono una frana – gli dissi ridacchiando – Non è vero tu sei.. – e si fermò – Io sono cosa? – chiesi guardandolo in quegli occhioni azzurri.
Le sue guance diventarono incandescenti – Nulla..io, fidati, sono sexy come un cucciolo di pinguino – disse mordendosi il labbro. Gli sorrisi – Vedremo domani. Ora andiamo a mangiare – e prendendolo sotto braccio me lo tirai dietro fino in mensa.
 
Il giorno dopo, finite le lezioni, ci avviammo, usando le nostre macchine, ad uno dei capannoni abbandonati vicino alla Dalton.
Verso le cinque arrivarono le ragazze della Crowford Country Day che avrebbero assistito alla nostra esibizione.
I ragazzi, appena le videro, andarono in fibrillazione, come se non avessero mai visto delle ragazze in vita loro.
Scossi la testa divertito, poi mi rivolsi a loro – Allora voglio dare il benvenuto alle ragazze della nostra scuola gemella, la Crawford Country Day. Come sapete i Warblers concorrono alle Regionali di canto corale coreografato. Quindi quello che faremo oggi, ragazze, è..un numero un tantino..un tantino sexy. Ci serve il vostro parere. Faremo urlare le folle? Vi faremo sciogliere come ghiaccioli? Senza ulteriore indugio, tenetevi forte ragazze, perché stiamo per conquistarvi – dissi mentre loro sorridevano eccitate.
Okay non sapevo da dove quelle parole mi erano uscite, ma sembravano aver fatto effetto.
Mi girai verso i miei amici e pochi secondi dopo la misica partì.
Le vedevo ballare e dimenarrsi, mentre io, pienamente a mio agio, iniziavo a cantare cercando di essere il più sensuale possibile. Non per vantarmi, ma mi sentivo proprio sexy.
Cantai la mia strofa, poi fu il turno di Kurt.
Spuntò fuori da dietro David ancheggiando come solo poche volte lo avevo visto fare.
Okay perché il mio cuore sta accelerando i suoi battiti?
You’re killin' me now” disse con quella voce angelica che in quell’occasione risuonava estremamente sexy. Stavo sudando come non mai.
Cantammo insieme il ritornello e mi ritrovai qualche passo indietro a lui e gli stavo fissando, letteralmente, il fondo schiena. Blaine riprenditi che devi finire l’esibizione, mi dissi.
Ma era così dannatamente bello.
Ci voltammo e ci ritrovammo uno davanti all’altro “ Hush hush the world is quiet” cantammo ponendoci un dito davanti alla bocca.
I miei occhi si persero in quelli azzurri del mio amico. La sua voce era dannatamente bassa, troppo bassa per i miei gusti, ed era estremamente sensuale.
Sentii i brividi percorrermi la schiena.
Per fortuna il tutto durò poco.
Salimmo sull’impalcatura e il capannone si riempì di schiuma. Ragazzi e ragazze scherzavano e ridevano. Io e Kurt ci unimmo immediatamente a loro e nel giro di due minuti la canzone finì.
Ero senza fiato. Lo sguardò che mi lanciò alla fine mi stese completamente. Sentivo caldo, troppo caldo. La cravatta mi stava stringendo il collo, impedendomi di respirare regolarmente.
Purtroppo però, non solo quella stringeva.
Si avete capito bene.
Abbassai lo sguardo sui miei pantaloni e tutto mi fu chiaro.
Mi coprii immediatamente con una mano, sperando che nessuno, soprattutto Kurt, se ne accorgesse.
 
Quella sera dovetti fare una doccia ghiacciata, per calmare i bollenti spiriti.
Continuavo ad avere davanti agli occhi Kurt che si muoveva, che ammiccava e che mi guardava in quel modo. Soprattutto, avevo nelle orecchie la sua voce; era quella che mi aveva dato più problemi.
Uscii dalla doccia e e andai in camera a vestirmi.
Poi vidi il cellulare vibrare e mi sporsi verso la scrivania per vedere chi fosse.
C’era un nuovo messaggio; lo presi e lo lessi.
Dieci minuti e ti voglio fuori da quella camera. Sto morendo di fame – K
Sorrisi e riposi il cellulare nella tasca dei pantaloni della tuta che avevo addosso.
Pochi secondi dopo sentii la porta aprirsi lentamente – Thad non devi andare a mangiare? Ecco allora sparisci, vi raggiungo subito – dissi cercando la maglietta.
Mi apettavo una risposta, magari acida, che però non arrivò.
Lasciando perdere la maglietta, mi girai e quello che mi ritrovai davanti non era di certo Thad Harwood.
Appoggiato allo stipite della porta, bello come il sole, c’era Kurt.
Mi stava fissando mordendosi il labbro inferiore. Quello sguardo era lo stesso che mi aveva lanciato per tutta la durata dell’esibizione, quel pomeriggio.
Eccoli di nuovo i brividi, questa volta accompagnati dalla sete e dal calore al petto.
Mi ricordai di non indossare la maglia ma non feci nulla per coprirmi.
Lui mi sorrise – Ti sei dimenticato di vestirti? – disse ridacciando – Io..cioè io.. – cominciai a balbettare senza concludere nulla.
Poi lo vidi avvicinarsi a me. Cominciai ad imprecare mentalemente. Oddio che aveva in mente? Ero nel panico più totale.
Si posizionò davanti a me e, dolcemente, mi spostò un riccio, ancora bagnato, dalla fronte.
Sentii le guance andarmi a fuoco, non mi ero mai sentito così prima d’ora.
Pian piano spostò le sue mani sulle mie spalle, poi giù fino ai miei fianchi.
Passò i suoi occhi dalle mie labbra, poi sul mio petto e poi giù giù fino al mio ventre. Oddio. Ecco che i pantaloni stringono ancora. Questa volta credo che se ne fosse accorto, perché lo vidi sorridere.
Con un gesto veloce avvicinò il suo bacino al mio e io deglutii rumorosamente.
Stavo per morire. Il cuore batteva come non mai, mentre i pantaloni stringevano, facendomi quasi male.
Orami i nosti bacini si toccavano – Oh – disse lui sorpreso. Ecco a capito che mi sta facendo eccitare, mi dissi. 
Poi Kurt avvicinò la sua bocca al mio collo. Sentivo il suo respirò caldo su di esso, e di nuovo i brividi ripercorsero tutto il mio corpo.
Sospirai profondamente – K-kurt – cercai di dire con la voce spezzata dall’eccitazione – Muoviti o si prendono tutte le crocchette – disse lui allontanandosi velocemente da me.
Io lo guardo sorpreso e allo stesso divertito. Nessuno mi aveva mai fatto provare quello che avevo provato quel giorno ed ero sempre più convinto che un giorno o l’altro quel ragazzo meraviglioso sarebbe stato mio, in tutti i sensi.
Cercai di controllare il mio respiro, che in quei momenti si era fatto leggermente irregolare – Tu comincia ad andare, mi metto la maglia e.. – lasciai cadere la frase ma lui intese perfettamente. Lo sentii ridere, solo come lui sapeva fare, poi mi fece l’occhiolino e, ancheggiando, se ne andò.
Rimasi li, a fissare la porta e poi..beh mi misi la maglia e pensai alla mia prima nuotata, quando avevo rischiato di affogare, e li sotto tornò tutto normale.
 
 
heyitsgergia13’s corner:
 
Ci siete rimaste male vero? Pensavate che il tutto si sarebbe concluso con del sano sesso? E invece no ahahah mi sono ripromessa che non scriverò mai in rating rosso, soprattutto su di loro!
Non perché mi faccia, anzi. È che se dovessi scriverne una morirei prima della fine, già lo faccio a leggerle *faccia colpevole*
Vabbè mi scuso se non vi è piaciuta. Fatemi sapere.
Baci..
 
-Georgia.

  
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