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Autore: HeltenD_    10/07/2011    1 recensioni
Una cosetta fatta per ridere, anche se alla fine è uscito un piccolo discorso sull'omosessualità un po' fatto alla cazzo anche questo. Let's enjoy
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era nel panico, non nel panico totale, ma era davvero confuso, era indeciso ecco. Non era mai stato con nessuno per così tanto tempo da dover arrivare ad una cosa del genere: il regalo di mesiversario… ancora gli faceva strano di aver passato un mese con il suo nanetto dagli occhi azzurri. Mancava meno di una settimana e doveva preparare un regalo perlomeno decente; grazie all’aiuto di Trent era riuscito a scoprire che Flint aveva organizzato qualcosa che li avrebbe intrattenuti per tutta la serata, lasciandogli così lo spazio di intervenire nel pomeriggio e volendo anche la notte, anzi, era proprio su quella che voleva concentrarsi. In tre settimane se aveva imparato qualcosa su Flint, oltre quanto potesse essere dolce e perverso allo stesso tempo era la sua strana esuberanza, e l’attitudine al farsi piacere le cose strane. Aveva un paio di idee che gli frullavano per la mente ma solo una poteva essere abbastanza perversa, ma allo stesso tempo romantica da poter essere definita indimenticabile e soprattutto era perfetta per Flint.
Era pomeriggio inoltrato e aveva posato la divisa sul letto dopo essersi cambiato, il suo ragazzo lo aveva visto e subito aveva cercato di farsi dire dove stava andando, ma niente, lo aveva lasciato lì con il broncio. Ora si trovava fuori un negozio con un’ampia vetrata in una delle vie dello shopping della trafficata Westerville, lo sapeva, avrebbe perso la faccia dopo quella sera, ma ne valeva la pena, dopotutto non sarebbe più entrato da “intimo per ogni occasione”
Non appena dentro, una giovane ragazza dai corti capelli rossi si avvicinò a lui sfoggiando il solito sorriso di circostanza «Salve, posso esserle utile?» ed ecco che l’imbarazzo si iniziava a sentire «dovrei… dovrei fare un regalo» sorrise quando la ragazza gli iniziò a fare strada. «Allora… che genere di regalo aveva in mente?» si strinse appena le dita arrangiando un sorrisetto «ha presente quei regali che si fanno… per i diciotto anni? Sa… quelli fatti per ridere» la ragazza annuì portandoselo dietro fino ad arrivare ad uno scaffale in ferro pieno di quegli assurdi capi d’intimo «è la festa di un ragazzo o una ragazza?» indicava alla sua destra delle ridottissime mutande dalle forme assurde, come il collo di una giraffa, la proboscide d’elefante e varie cose di animali; mentre alla sua sinistra aveva reggipetti dalle forme assurde, come mani, o addirittura fatti con prosciutto e bacon di plastica «è un ragazzo, ma cosa le inter» fu interrotto dalla sorridente commessa che irruppe con una domanda molto eloquente «sa che misura porta di boxer?» arrossì appena prima di risponderle «porto XL» la ragazza lo squadrò continuando a sorridere «dico il festeggiato per cui è il regalo» «no, devo metterle io» si giustificò ricevendo un cenno affermativo «ho capito, allora le faccio vedere» iniziò a mostrargli vari modelli nonostante l’imbarazzo di lui fosse alle stelle; la cosa continuò per un paio di minuti fin quando la situazione raggiunse un apice completamente opposto all’imbarazzo in poche battute «deve fare uno scherzo a questo suo amico?»
«no veramente è per il mio mesiversario»
«deve essere davvero strana la sua ragazza…»
«beh si, ha degli strani fetish, ma è adorabile lo stesso, e comunque, è un ragazzo, glielo già detto» non fu tanto la frase seguente, ma la sua espressione sconcertata «aah… quindi lei è…» il ragazzo rimase abbastanza indispettito «si, ho uno splendido ragazzo e si sto cercando un regalo per il nostro mesiversario» terminò con freddezza mentre la rossa abbassava lo sguardo cercando di rimanere impassibile, dopotutto in cliente valeva un altro ma era più forte di lei che non riuscì a trattenere un pensiero espresso a bassa voce con un disprezzo tanto forte da essere tangibile sotto le mani «mph froci…» pregò appena che il ragazzo non avesse sentito, ma era troppo tardi, stringeva tra le mani uno di quegli assurdi capi d’intimo che presto gettò a terra sbottando e andando via «sa perché il mondo fa schifo? Perché ci sono persone come lei!» uscì dal negozio completamente irato e promettendo a se stesso che non sarebbe più entrato lì dentro. Ora doveva solo sbollire, perciò avrebbe fatto un giro cercando una qualche altra idea regalo, avrebbe preso un gelato meditando su quello che era appena successo, aveva ragione ad essere arrabbiato, era colpa di persone del genere che il mondo andava così di schifo, e lui non poteva farci niente, nessuno poteva farci niente, non era colpa loro se amavano qualcuno che l’etica morale, o qualche fottuto politico non voleva amassero; lui era rassegnato a quest’idea, dopotutto non gli importava chi amare, l’importante era l’amore e con Flint lo aveva trovato, il suo nanetto dagli occhi azzurri che sembrava così fragile alle volte, ma che sapeva anche dimostrarsi forte e pronto a combattere tutte le avversità con quel sorrisetto angelico stampato in faccia, messo lì per nascondere il tripudio di perversione che emanava da ogni fibra del corpo.
Si era sporcato tutta la mano del gelato che stava gocciolando mentre era perso ne suoi pensieri, ora si stava osservando l’incavo tra il pollice e l’indice dove un paio di gocce azzurre si erano posate, non sapeva perché lo aveva preso al puffo quel gelato o forse si, lo sapeva bene: gli ricordava lui, i suoi occhi azzurri, e tutte le volte che lo costringeva a leccare via il gelato di quel gusto dal suo petto…
Quel pervertito… il suo pervertito.


Note
yeah, doveva essere una flash... sarebbe stato meglio visto l'abominio che è, anzi, non mi aspetto nemmeno recensioni D:
   
 
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