Quando viene dicembre

Nello scalpiccìo fastidioso del fuoco si rispecchiava: era bello osservare pacatamente quelle fiamme vorticose piene di vita.

Un crespo sorriso gli parve di vedere sul volto dell'amico, incorniciato da quelle ciocche bionde come il fuocherello invernale.

Festa e balli, fantasia
è il ricordo di sempre

Quante parole aveva in serbo per lui, lui che come oratore era un grande finché non si destavano le emozioni. E non perché non riuscisse a districarsi fra quegli argomenti, ma solo perché non li aveva mai considerati tanto, classificandoli fra i testi romanzati e gli scritti da mettere nel secondo reparto di una libreria.

Il biondino stava sotto la luce della luna e i suoi occhi si rispecchiavano dentro quelle gran fiamme colorate e spumeggianti, sgargianti...

Ed un canto vola via
quando viene dicembre.

L'altro stava pazientemente suonando una chitarra, i pochi accordi che conosceva; suonava una melodia malinconica, ma sicura. Un po' come lui, un po' come il suo triste passato... Quello che, disgraziato, gli sarebbe apparso tutte le notti con tutti i rimorsi a seguire.

Che bravo pensò il rosso guardando i due L'hai perdonato.

Torna quella melodia
che il tempo portò via...

Milo fissava deliziato il caldo davanti a sé: Non sarebbe l'ora di finirla? Kanon mi dai noia, fa qualcosa di più felice.

La verità era che quella sinfonia era terribilmente lugubre, si chiedeva come facesse a suonarla.

Mi si è rotto il Mi Cantino. Scrollò le spalle l'altro.

E quindi?

E quindi niente, accontentati scorpioncino.

Ma sì, che te lo chiedo a fare

Sento quella melodia,
nella memoria mia…

Già, quante parole avrebbe voluto sprecare in vita sua ora che ci pensava, ma era sempre stato un tipo posato lui, anche se scaltro. Mica per ripicca, semplicemente il carattere... Niente da fare. Però, però... come avrebbe voluto piangere a quel momento.

No, non ci riusciva proprio. E non perché fosse un cavaliere, tanto meno le formalità, solamente che era una figura così eterea, leggera... Che qualcosa di più pesante -come le lacrime- non era davvero concessa, disdetta!

Forse un giorno tornerò
il mio cuore lo sente…

Fa proprio freddo 'sta notte. Disse a disagio Milo.

È dicembre, dice nulla il mese? Rispose socchiudendo gli occhi Kanon sdraiandosi sulla sabbia dal color dell'asfalto.

Ma sì, ma sì... se lo guardò un attimo Certo che è proprio strano essere ancora qui non credi? Insomma, è finito tutto da anni, ci pensi? Era indecifrabile il tono di voce usato dal cavaliere dello Scorpione.

Kanon non rispose: Aveva chiuso del tutto gli occhi.

Sì, fa proprio freddo... Sussurrò ancora una volta a se stesso il biondo, come fosse importante ricordarselo, distendendosi anch'egli sulla sabbia fredda.

Ed allora capirò
il ricordo di sempre…

Voleva riscaldarsi pure lui con quel capriccioso fuocherello, ma le fiamme, allegre, gli passavano accanto senza toccarlo realmente.

Cosa era rimasto del gran cavaliere dell'Acquario e dei suoi ricordi? Qualcuno si sarebbe ricordato della sua esistenza... O forse era scomparsa con lui? E le vere emozioni che a se stesso mai aveva ammesso, qualcuno le avrebbe mai ricordate? 

Guardando i due Saints e poi il cielo oscuro, scomparve.

Ed un canto vola via…
Quando viene dicembre.

Guarda Kanon Sospirò Milo osservando il trepidante freddo cessare d'improvviso e la fiammella accendersi un po' di più, come se qualcuno fino ad allora l'avesse privata del suo calore naturale. Neanche quest'anno nevicherà.

Amavo la neve...

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No, no, non chiedetemi che razza di scritto è, poiché non ne ho la più pallida idea... solo mi son messa ad ascoltare “QUANDO VIENE DICEMBRE” (ah, stupenda, chi è che non conosce?!) e insomma, boh... mi è venuto in mente qualcosa da scrivere.

SPIEGAZIONI RIGUARDANTI LA OONESHOT: Come si deduce i due che stanno sulla sabbia sono Kanon e Milo mentre colui che li osserva altri non è che Camus, cavaliere dell'Acquario.

I dialoghi sono in corsivo, grigi e senza le virgolette, i colori dei capelli che ho descritto sono del manga e non dell'anime... me lo sono concessa, pardon.

Sono trascorsi, non so, un po' di anni comunque da Hades, e soprattutto... sono VIVI. Mi sono presa la licenza, ah quante licenze =ç=

Però Camus è morto, come se solo quelli già defunti prima fossero morti... -e solo loro-.

Un fantasma? Uno spirito? L'anima? Come la vogliamo chiamare la chiamiamo, però è solo la canzone che m'ha ispirato, dunque non chiedo granché pretesa da questa sconclusionata one shot.
Non è neanche molto descrittiva, è solo accennata, diciamo mi son fatta prendere dalla canzone, ecco tutto.
Ah, un'ultima cosa, se vedete alle volte i pensieri di Camus sono alternati con la realtà che stanno vivendo i due (Milo e Kanon).
Alla prossima e spero comunque che piaccia magari esponendomi un parere nelle recensioni =)