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Autore: Kumiko_Walker    10/07/2011    4 recensioni
Sentì squillare il cellulare, un po’ vecchio.
- E’ Tyki! - gridò Ellen, rivolta a Tim.
- Dice che domani vuole venire qui!!! - urlò arrossendo.
Ovviamente non ci pensò due volte ad accettare, tanto Cross stava sempre fuori!
[TykixFEM!Allen]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Walker, Tyki Mikk | Coppie: Tyki/Allen
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender
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Can I Sleep Here?
 
Ellen Walker è una ragazza dai capelli bianchi, lunghi fino alle spalle, dagli occhi grigi, su quello sinistro aveva una cicatrice a forma di stella rossa, dai lineamenti graziosi, il naso piccolo, le labbra rosee e sottili sempre contorte in un sorriso, la carnagione lattea, piuttosto bassa e fragile, con un seno quasi invisibile, il braccio sinistro rosso a causa di una malformazione, che lei nascondeva sempre sotto un guanto bianco.
La ragazza ha 15 anni, le piace vestire con dei vestiti rosa e legarsi i capelli in due code con dei fiocchi rossi.
Purtroppo è costretta a vivere insieme a Marian Cross, un uomo dai lunghi capelli rossi, gli occhi castani, un pizzetto rosso, robusto ed alto, che va a caccia di donne dalla mattina alla sera, lasciando la povera Ellen da sola, nella grande casa, anche se l‘uomo si preoccupava spesso della vita sentimentale della “figlia“ e se venisse a sapere che lei frequentava qualcuno, lui lo avrebbe subito ucciso. Se avesse un coinquilino con cui parlare ne sarebbe felice!
- Hai sempre Tim! - la risposta di Cross era sempre quella, ed Ellen se ne andava sempre dispiaciuta.
Timcampi, detto Tim, era un canarino giallo, con una cicatrice a forma di + sul becco.
Certe volte la ragazza si metteva a parlare con il canarino.
- Sai Tim, da qualche settimana sto frequentando un ragazzo, si chiama Tyki Mikk, ha 11 anni in più di me - cominciava dire lei.
Sentì squillare il cellulare, un po’ vecchio.
- E’ Tyki! - gridò Ellen, rivolta a Tim.
- Dice che domani vuole venire qui!!! - urlò arrossendo.
Ovviamente non ci pensò due volte ad accettare, tanto Cross stava sempre fuori!
Ellen aveva conosciuto Tyki per caso: si era persa ed era finita in un quartiere malfamato, ed alcuni uomini avevano cercato di “farle fare un gioco”, Tyki si era precipitato e l’aveva aiutata, picchiando quegli uomini. Da lì Ellen era sempre andata in quel quartiere, colpita da quell’affascinante ragazzo, ed i due avevano cominciato a frequentarsi.
Però non si erano mai baciati, Ellen aveva conosciuto il nome e l’età di Tyki, lui le aveva detto che in realtà era ricco, ma si divertiva a scavare in miniera. Davvero strano, era la prima cosa che la ragazza pensò.
Andò a farsi una doccia rilassante.
Appena uscì si sentì fresca e pulita.
Guardò l’ora, erano le 21 e 30, troppo presto per andare a letto, tanto lei non andava a scuola (aveva fatto la 3° media e poi aveva mollato).
Accese la televisione e si buttò sul divano in pelle rossa, sprofondando nei cuscini e slegandosi le code, per poi adagiare i nastri rossi per terra.
- Uffa, non c’è niente di decente in tv! - si lamentò Ellen, con fare annoiato continuava a cambiare canale, ma tutto quello che trovò furono solo dei documentari e dei programmi che parlavano di politica.
Decise infine di spegnere la tv, visto che non aveva trovato nulla.
- Meglio andare a letto, Tyki viene alle 11 e mezza domani - Ellen parlò ad voce e da sola.
Andò in camera sua: aveva un letto, due comodini ai fianchi, un armadio, una scrivania ed una sedia.
Si guardò allo specchio sopra alla scrivania: aveva i capelli un po’ in disordine, così prese un elastico per capelli nero e si fece una treccia.
Aprì l’armadio, e prese il pigiama color crema che le aveva regalato Cross per il suo precedente compleanno.
Andò sotto le lenzuola rosse, ma non riuscì a prendere subito sonno.
Ripensò a Mana, il suo padre adottivo, che l’aveva adottata, senza sapere niente di lei, ma che morì 3 anni prima, a causa di un incidente stradale. Lei pianse tanto, ma poi Cross la adottò, anche se le ci volle parecchio tempo prima di riprendere a sorridere.
Una calda lacrima scese dagli occhi lucidi della ragazza.
Era doloroso ripensare a quei tempi.
Si addormentò piangendo.
 
Era mattina, ed Ellen guardò l’orologio: le 10 e 50.
Si buttò giù dal letto, tra neanche 40 minuti arrivava Tyki, e lei era ancora in pigiama!
Fece colazione a tempo record (spazzolando via tutto), diede una veloce occhiata alla camera di Cross, per accertarsi che l’uomo non ci fosse. Come sospettava, Marian era già uscito a cercare donne ed a fare debiti.
Si preparò per bene: aveva messo un vestito azzurro, con sopra un grembiule bianco e sotto una maglia a righe rosa e gialle, ed usò due nastri rossi per legarsi i capelli in due code alte.
Si mise a cucinare, preparò la pasta e la carne.
Appena sentì bussare alla porta, si diede una veloce guardata allo specchio. Era a posto, bene.
Aprì la porta, senza pensarci due volte, e sfoderò il suo miglior sorriso.
- ‘Giorno! - Tyki salutò alzando una mano, e, senza troppi complimenti, entrò.
Era un ragazzo dalla pelle scura, con lunghi capelli neri legati ad una cosa bassa, gli occhi del colore dell’oro, le labbra sempre contorte in un sorriso furbo, il corpo ben proporzionato, alto e robusto. Quel giorno indossava una camicia sbottonata bianca, con pantaloni neri e scarpe eleganti.
- Bella casa - commentò il ragazzo, guardandosi intorno.
- Grazie - Ellen arrossì, non sapeva cosa dire, accidenti!
Guardò l’orologio, erano le 12, il tempo passava così in fretta?!
- Vuoi mangiare? - chiese lei, con voce quasi percepibile.
- Ottima idea! - Tyki fece un sorriso, mentre seguiva Ellen verso la sala da pranzo.
Si sedettero, e non spiccicarono più parola.
Dopo il pranzo, Tyki si pulì la bocca con un tovagliolo di seta, che faceva parte di un set per le grandi occasioni.
- Hai cucinato tu? - chiese il ragazzo, senza guardarla negli occhi.
- Sì - Ellen deglutì, forse non gli era piaciuto?
- E’ stato tutto… BUONISSIMO! - dichiarò sorridendole.
- Davvero? - chiese lei, sorridendogli.
- Certo, io non dico mai bugie - bè, l’ultima frase era una bugia, ma il pranzo gli era proprio piaciuto.
- Posso accendere una sigaretta? - chiese, sempre, Tyki, tirando fuori dai pantaloni neri un pacchetto color miele di sigarette.
- Sì, sì, fai pure - acconsentì Ellen.
Il ragazzo le sorrise, con un calma straordinaria, si mise la sigaretta in bocca, e, tirando fuori l’accendino dai pantaloni, cercò di accendersela.
- Che sfiga! Proprio ora l’accendino non va?! - Tyki fece altri due tentativi, ma l’aggeggio che aveva in mano non volle funzionare.
- Tieni - la ragazza si alzò dal tavolo e, poco lontano da lì, vi era un comodino, lei aprì lo sportello superiore e tirò fuori un accendino blu dalle fiamme nere, successivamente lo porse a Tyki, che accettò senza farsi pregare.
- Vivi con qualcuno? - chiese il ragazzo, aspirando fumo dalla sigaretta.
- Con Marian Cross, il mio attuale tutore - rispose, arrossendo leggermente, Ellen.
- Capisco - Tyki sospirò e buttò fuori del fumo.
- Tu hai fratelli? Conosco poche cose di te… - l’ultima frase se la poteva risparmiare, ma prima che il cervello pensò a cosa dire, la bocca si mosse da sola.
- Un fratello maggiore, che ha una figlia adottiva - rispose lui, con poco interesse a quell’argomento.
- Però tu conosci il mio segreto - Tyki sorrise sensuale, finì la sigaretta, e si alzò, prendendo per un braccio Ellen.
- Cosa vuoi fa… - la ragazza non riuscì a finire di formulare la domanda, si ritrovò le labbra attaccate a quelle di lui.
Il suo primo bacio, ed era molto imbarazzata, mentre sentiva la lingua di Tyki stuzzicare la sua.
Sentiva il gusto del fumo entrarle in bocca, mentre stringeva i capelli neri del ragazzo.
Lui si staccò da lei, dopo cinque minuti di “gioco” di lingue.
Guardandola negli occhi, la portò sul divano rosso.
- Hai quindici anni e non ti preoccupare, non faremo nulla - la rassicurò Tyki, facendola sedere, ed il suo volto era del colore identico a quello del divano.
Il ragazzo si tolse le scarpe nere, e le mise ai piedi del divano.
Appoggiò la testa sulle gambe di Ellen, e si sbottonò la camicia bianca, cosa che fece arrossire la ragazza.
Lui le mostrò il suo petto nudo, solcato da due cicatrice che formavano una croce.
Ellen le osservò, e le sfiorò con le dita.
- Ma cosa ti sei fatto? - chiese, ricordandosi che anche lei aveva una cicatrice sulla parte destra del petto, identica a quella di Tyki, che le fu causata da un brutto incontro con una trave di ferro.
- Mi è crollata addosso una frana mentre facevo il minatore, sono stato in coma per due settimane, e mi sono svegliato così - il ragazzo si indicò il petto - se qualcuno mi preme il petto troppo forte mi fanno male -.
Ellen fu tentata di dare un pugno al petto di Tyki, ma si trattenne.
- Posso dormire qui? - chiese lui e, senza attendere una risposta, chiuse gli occhi.
Ellen sorrise e accarezzò i capelli di Tyki, leggermente rossa.
I due si continuarono a frequentare, ed il ragazzo si presentò varie volte a casa di Ellen.
Anche se quando li scoprì Cross, ci volle molto tempo per fargli accettare la relazione, senza bisogno di uccidere Tyki.
 
 
Note dell'autrice: spero di averla fatta IC, e che dire? Se avete un po' di tempo lasciatemi una piccola recensione!
   
 
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