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Autore: Temari    10/07/2011    5 recensioni
- "Rin faceva sempre il duro, il ragazzino ribelle, ma vedere quello che aveva fatto inconsciamente era stato orribile..." -
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin Okumura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Ci stavo pensando da un po' e finalmente mi sono decisa a scrivere qualcosa per Ao no Exorcist. ^-^
Ora spero solo che non faccia troppo schifo, haha!!

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari




Akuma De Wa Nai Yo - Akuma Desu






 

        Aveva picchiato di nuovo un compagno di classe - cosa che a malapena ricordava di aver fatto, tutto quello che ricordava era che quel ragazzino aveva detto qualcosa di denigratorio nei confronti di Yukio e lui gli si era scagliato addosso... ma il primo colpo, quello non c'era fra i suoi ricordi. Era tornato in sé solo quando suo padre gli aveva afferrato il polso, bloccandolo, e lui aveva visto le sue nocche sporche di sangue e il ragazzino svenuto a terra.
        Rin faceva sempre il duro, il ragazzino ribelle, ma vedere quello che aveva fatto inconsciamente era stato orribile, tanto che lo stomaco gli si era contratto violentemente rischiando di farlo vomitare.

        Quella era stata la prima volta che aveva sentito gli adulti chiamarlo demone.
        Quel giorno, per la prima volta, Rin si era rifugiato in camera sua, chiudendo la porta a chiave e aveva ripetuto ancora e ancora "Non sono un demone, non sono un demone." fino ad addormentarsi con gli occhi gonfi di lacrime appena trattenute.
        A man mano che gli episodi quasi esplosivi
di rabbia e frustrazione crescevano di numero, Rin passava un tempo sempre maggiore lontano da tutti - Yukio, suo padre, gli altri sacerdoti della piccola chiesa - raggomitolato su se stesso, a ripetere quelle parole come un mantra convinto che se lo avesse detto abbastanza, prima o poi non sarebbe più scoppiato in quel modoodiava vedere gli sguardi terrorizzati dei suoi coetanei e dei loro genitori...
        Odiava se stesso per essere così debole.

        Le voci fredde e crudeli degli adulti gli martellavano il cervello.
        E quel rituale continuava a rivelarsi penosamente inutile.

        Il giorno in cui suo padre gli aveva detto che era il figlio di Satana, Rin aveva sentito una parte di sé andare in pezzi. "Io... sono davvero... un... demone..."
        Avrebbe voluto rinchiudersi in un luogo isolato e lasciarsi andare al nulla ma poi
Satana era arrivato e senza pietà aveva ucciso l'unica persona che non lo aveva mai considerato un demone.
        L'odio verso se stesso non aveva fatto altro che crescere e con esso, il disprezzo e la paura, la rassegnazione e la determinazione.
        Non avrebbe più permesso a ciò che era di condizionare la sua vita: rituali come il chiudersi in camera e annegare nella disperazione non erano più parte di lui.


 

   
 
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