Seishiro
Sakurazukapudibondamori pedalava sul suo monociclo per le vie della città.
Aveva un monociclo, sì, ma
non perché avesse “le sue cose” una sola volta all’ anno.
Aveva un monociclo perché
aveva un solo occhio.
Inoltre, non dovendo
tenere il manubrio con le mani (perché sul monociclo non c’è il manubrio)
poteva dedicarsi attivamente, pedalando senza sosta, alla sua attività
preferita : i cicliegi bonsai, cioè piccole piantine
di ciliegio in monopattino.
All’ improvviso Seishiro
Sakurazukapudibondamori urtò qualcosa, o meglio, qualcuno.
Era un ragazzino con un
monopattino. Quel ragazzo non aveva un monopattino perché pattinasse con un
piede solo, aveva un monopattino perché aveva un occhio solo. Si chiamava
Shaoran.
“Mitsubishi mi stupishi”
commentò Seishiro, osservando il monopattino, che doveva essere decisamente più facile da guidare del suo monociclo.
“Sì, il mio monopattino è
Mitsubishi” confermò il ragazzo.
“Io… mi prendo un Subaru” sentenziò
Seishiro, riprendendo a pedalare verso l’ infinito.