Anime & Manga > Pokemon
Ricorda la storia  |      
Autore: PK ShowdowN    11/07/2011    8 recensioni
L'irrequieto giramondo Ash che decide di fermarsi una settimana a Pallet? No, non è possibile!
E che funzione può avere un comportamento particolarmente severo di una mamma? Può mai servire un incidente? Avrete una risposta leggendo questa mia prima esclusiva One Shot!
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gary | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Estate.
Ma cosa significa estate? Caldi bagni a mare, fresche passeggiate in montagna, prendere il sole e rilassarsi (che noia!!!!) … o soffrire terribilmente l’afosa temperatura di 40 gradi all’ombra ed essere schiavi di un condizionatore anni 70’ che fa più rumore che caldo?
Proprio quest’estate, Ash era stato invogliato, o meglio dire costretto, a trascorrere una settimana a Pallet, cosa che i medici sconsigliano vivamente, poiché potrebbero incombere effetti collaterali come depressione e suicidio.
Tuttavia Ash, con grande forza di volontà, sopportava questo strazio ronfando 22ore al giorno e mangiando gelati per le altre due ore.
Improvvisamente, a casa Ketchum, si udirono pesanti passi provenienti dal primo piano e diretti verso la cucina. “ “Gelati, gelatini dove siete?” disse Ash arrancando come uno zombie. Questo è troppo” borbottò Delia intenta a leggere un romanzo. “Ma insomma, Ash! Dopo anni che sei sempre in giro ti chiedo di trascorrere una settimana con me e tu passi il tempo dormendo e mangiando?” “Mamma, io ti voglio bene, ma non capisci che mi annoio? Il centro commerciale di Rupepoli è più grande di questo paesino dimenticato!” Delia improvvisamente iniziò a singhiozzare “Stai dicendo che non ti diverti più con la tua mammina? Piccolo finocchietto…” “Mamma! Non mi chiamare così!” “Non è colpa mia se assomigli ad un finocchio, comunque, forse hai ragione, forse ho sbagliato io… fatto sta che se qui da già due giorni, voglio concederti un’ intera giornata libera” “Cosa ci faccio con una giornata, mamma?” “Domani tornerà Gary dal viaggio alle Hawaii, potresti passare il tempo con lui, a casa sua o in giro!” “Vedi che brio…” “Come? Ho sentito bene?” “Va bene mamma, va bene, passerò l’indomani con Gary! Ma perché ti stai comportando così?” Delia esitò a rispondere, poi riposò gli occhi sul suo romanzo. “Non ti riguarda, ora fila al letto” Ash, col capo chinato in avanti annuì con un grugnito. Sua madre era sempre stata una persona fin troppo permissiva, che avesse deciso di rifarsi in una settimana?
“Buonanotte, finocchietto” urlò Delia dal pian terreno. Ash si sdraiò sul letto, ignorando l’ambiguo soprannome che prende spunto da i suoi capelli. Sospirò, e con Pikachu tra le braccia, sprofondò in un sonno profondo. Dopo qualche minuto Delia aprì la porta della sua stanza. Nemmeno una bomba l’avrebbe svegliato. Scese nuovamente al pian terreno, afferrò il cordless e compose un numero che suo figlio aveva probabilmente dimenticato. “Pronto?” rispose dopo un po’ una voce calda e squillante. “Sono io, Delia!” “Oh signora Ketchum!” “Senti Misty, devi sbrigarti, non riesco più a trattenere Ash! È così difficile raggiungere Pallet?” “Bè, sa essendo ad Hoenn per un concorso di Pokemon d’acqua ho dovuto perdere più tempo, non è colpa mia se Pallet è isolata dal mondo! Comunque, domani dovrei finalmente arrivare” Ci fu una breve pausa “Senti Misty, è così importante per te salutare Ash? Non ti ha mai cercato, se non di rado, per tutti questi anni” la rossa singhiozzò, forse avrebbe dovuto dimenticare quel moro con un Pikachu in spalla, non le faceva altro che del male “Voglio solo salutarlo facendogli così una sorpresa, tutto qua” “Fai in fretta, però, ok?” “Farò il possibile, signora Ketchum!” disse la rossa riagganciando.
 
“Dove sono? Che posto è mai questo? Pikachu, attento a quell’attacco granvoce, è sempre più forte, su schivalo, no sta colpendo me, NOOOOO” Sudato, Ash aprì gli occhi impastati di sonno, accorgendosi solo ora di aver avuto un incubo. Il rumore tuttavia persisteva. Spalancò la finestra del balcone concretizzando che il rumore udito proveniva da una macchina, e che macchina!
Una decappottabile rossa fiammante, piena di belle fanciulle con un ragazzo dai capelli castani alla guida. “Allora, maestro di Pokemon, credi di essere pronto in due minuti? Si va al mare!” Ash rise, esplosivo e pieno di classe ed eleganza, forse oggi avrebbe potuto rivalutare il suo ex rivale. “Arrivo!” disse chiudendo la finestra e vestendosi immediatamente.
 
“Forse non ha più senso andare da lui dopo tanto tempo, in fondo non mi ha mai cercata, forse dovrei tornare a Cerulian, oh Psyduck! Sono così confusa!” disse Misty ormai nei pressi di Pewter city. Nel giro di qualche ora sarebbe potuta arrivare a Pallet, forse anche prima, tuttavia un numero infinito di dubbi sul come comportarsi l’assillavano da quando era giunta a Kanto. Una lacrima le scivolò sul candido viso “No, non ha più senso ormai” disse stringendo i pugni e tornando indietro.
 
“Gary!” disse Ash accorrendo dall’amico “Finocchietto! Come butta?” disse il castano scendendo dall’auto e sfilandosi i suoi Rayban all’ultima moda. “Pure tu mi chiami così?” “Oh no amico, quello è un dato di fatto, se preferisci, però, posso tornare al classico Ashy” “Spiritoso,  comunque, che si fa?” “Con un caldo così non andare a mare sarebbe da idioti, vero ragazze?” Un coretto rispose alla sua domanda “GARY È IL MIGLIORE, LUI SEMPRE HA RAGIONE” Il moro rise poi aprì lo sportello della fuori serie. “Detto tra noi, amico, quanto le paghi?” chiese sottovoce al castano. “Essere dei semidei ha i suoi vantaggi, ora allaccia le cinture, il sacchetto anti vomito è nel vano porta oggetti, nel caso in cui dovessi sporcare la tappezzeria diverresti un finocchietto morto, lesso per rimanere in ambito vegetale, intesi?” Essendo coperto dal rombo del motore, Gary non fece nemmeno caso alle proteste di Ash, poi pigiò il piede sull’acceleratore, mentre il moro osservava incantato la lancetta del tachimetro spostarsi verso i cento all’ora.
“Questo venticello è proprio quello che ci vuole, vero Ash?” Inutile dire che Ash aveva già infilato la testa nel sacchetto. “Ragazze, fategli un video e mettetelo su Youtube” “AGLI ORDINI MIO PADRONE” dissero insieme. Gary sorrise, poi una goccia d’acqua lo colpì sul naso. Pioggia a luglio? Questa non ci voleva, virò bruscamente a sinistra, Aranciopoli era troppo lontana e non c’erano siti balneari più vicini, avrebbe potuto trovare Brock a Pewter city, era l’unica alternativa decente. D’altronde solo ora alzando lo sguardo verso il cielo notò che il cielo si era velocemente coperto di scure e minacciose nubi, uno dei classici temporali estivi, dove secchiate d’acqua possono cadere anche per una giornata intera “Ash cambiò di programma… oh, dorme, devo guidare davvero bene per non averlo svegliato, ragazze, come guido?” “DA DIO, GRANDE GARY!” “Non c’erano dubbi” disse proseguendo per Pewter city.
 
“Ci mancava pure la pioggia!” protestò Misty notando che la pioggia andava intensificandosi. “Ma perché ho avuto l’idea di andare a salutare questo lurido deficiente più brutto di un Raticate ed intelligente come un Spearow?” Improvvisamente le sgusciò via il piccolo e dolce Azurill che teneva tra le braccia, finendo così per strada. “Azurill!” urlò lei inseguendolo.
 
Nonostante la pioggia, l’esercito di ragazze personali di Gary non esitava a tifare per il proprio beniamino, impegnato in una difficile guida “GARY, GARY È IL MIGLIORE LUI SAR À SEMPRE VINCITORE!” Gary sorrise, poi superata la serpentina di curve e tornanti ed imboccando un rettilineo, si rilassò. Anche Ash parve riprendersi. “Ehi Ash, finalmente sei di nuovo tra noi, possiamo finalmente parlare un po’, come hai vecchi tempi” disse il castano mettendosi comodo. Ash tossì “Bé, non c’è molto da dire, sai quali sono i miei sogni. A Unima sta andando benone, ma credo che nel caso in cui non dovessi vincere la lega per l’ennesima volta, tornerei a Kanto, dove ho iniziato il mio viaggio, e che mi dici di te?” Gary sospirò “Ma che vuoi che ti dica? Il mio tirocinio per diventare Professore Pokemon è così a buon punto che ho deciso di godermi la vita un po’ di più in questo periodo” “Intendi dire portando dietro una decina di ragazze?” domandò Ash sarcastico “Almeno ne ho, e non butto occasioni d’oro come hai fatto tu con Misty, Vera e Lucinda!” Ci fu una breve pausa, poi Ash rispose a bassa voce “Non mi serve una ragazza, mi sarebbe solo d’intralcio nei miei allenamenti” “A chi vuoi prendere in giro? Mi ricordo una certa ragazza dai capelli rossi…” “Pippi calze lunghe, forse?” “Non girare attorno all’argomento, sai benissimo che sto parlando di Misty. Era palese che ci fosse feeling tra voi due, poi non era così brutta potevi tentare…” Ash d’un tratto alzò la voce “Senti Gary, non voglio più toccare l’argomento. A quest’ora sarà circondata da ragazzi migliori di me. E poi diluvia!” “Mi spieghi il nesso logico?” “Che quando piove io dormo” disse Ash socchiudendo gli occhi. Non voleva più sentire parlare di Misty, si era comportato con la ragazza in maniera troppo sciocca.
Eppure lei era venuta a cercarlo diverse volte, che provasse ancora qualcosa per lui? Non è possibile! Si disse tra sé e sé, in fondo le aveva pure distrutto una bicicletta…
“Cavoli, la pioggia sta diventando insopportabile!” disse Ash riaprendo gli occhi mentre gocce d’acqua martellavano il suo viso. La strada si faceva più sconnessa e l’asfalto andava rarefacendosi, tuttavia Gary non esitava a diminuire la velocità del suo bolide. “Gary, rallenta” disse Ash con calma. “Lo capisci che se il mio gioiellino prende troppa acqua si rovina? Oh no, mi fermerò solo alla vista di un parcheggio coperto!” Ash non ribatté, pur sapendo che ciò che stava facendo l’amico era davvero pericoloso. Improvvisamente la macchina sobbalzò, doveva aver preso una buca, una grossa buca. “Lo vedi come va a finire andando veloce?” disse Ash massaggiandosi il collo per l’urto. Non vi fu risposta. “Gary?” insistette Ash girandosi verso l’amico. “Oh mio dio! Ha perso i sensi sbattendo la testa sul cruscotto!”
In quello stato di agitazione generale la macchina stava proseguendo la sua folle corsa verso una scarpata, in tensione Ash si sfilò la cintura di sicurezza, contorcendosi per arrestare la folle corsa del veicolo, cosa non facile essendo dal lato passeggero. Virò di botto, poi tentò di diminuire la velocità. “Maledizione, il cambio è bloccato!” disse tentando di forzare a tutti costi quella levetta. Cosa fare? Non sapeva assolutamente guidare. “Uno stagno, ma sì, uno stagno!” esclamò notando uno specchio d’acqua materializzarsi a destra della carreggiata. Calcolò bene i tempi di arrivo, poi sterzò bruscamente e come un sasso che quando gettato genera cerchi concentrici, la macchina fece altrettanto, fino a quando le candele del motore a benzina si spensero a contatto con l’acqua, arrestando così la folle corsa del veicolo, tra le proteste del motore, desideroso di correre ancora.
Terrorizzate quasi tutte le ragazze presenti erano svenute, così solo, tra l’acqua melmosa, si fece strada per cercare aiuto. Quando scorse una figura parzialmente infangata possibilmente così ridotta dall’improvviso cambio di direzione da lui effettuato e dagli schizzi generati dall’urto. Si avvicinò protendendole una mano. “Mi scusi signorina, va tutto bene?” La ragazza, con gli occhi chini sul pavimento rispose “No che non va bene! Pirata della strada, ma chi si crede di essere?” disse mollandogli un ceffone. Poi i due volti s’incrociarono. Ash si massaggiò la guancia colpita: quella voce, quelle maniere, quello sguardo magnetico color acquamarina… dopo tutto questo tempo…. no, non poteva essere lei.
Rimasero a fissarsi a vicenda per secondi, forse minuti, non curandosi della pioggia che batteva ancora forte sulle loro teste. Misty era visibilmente cresciuta nel corso di tutti questi anni che ad Ash sembravano non fossero mai trascorsi. I capelli rossi, da sempre legati con quell’assurdo codino, erano adesso sciolti sulle sue spalle. Era più alta, più slanciata, molto più bella di quanto si ricordasse che fosse.  “Mi-Misty” disse alla fine Ash sorridendo “Non ti avvicinare!” esclamò l’altra irrigidendosi. “Ma perché?” chiese il ragazzo sorpreso dalla risposta. “Vattene Ash!” urlò lei in preda ad una crisi di pianto, mentre le sue lacrime si mescolavano alla pioggia circostante.
Ash strinse forte i denti, poi si alzò “Allora non t’importa niente avere mie notizie o meno?” disse alla fine. “Proprio questo è il problema, Ash, non voglio sapere più niente di te e della tua esistenza, se Pikachu è il Pokemon più forte al mondo o se tu hai vinto finalmente una benedetta lega. Mai una chiamata o un pensiero, pensare che ho pure assistito al torneo di Hoeen!” disse alzando il tono alla fine.
Quelle parole, taglienti come lame di rasoi, paralizzarono Ash. Come darle torto pensò tra sé e sé. In preda alla vergogna, deluso di sé stesso, iniziò a correre via lungo il sentiero. Misty osservava impotente la scena, strappandosi i capelli per il suo essere troppo orgogliosa. Aveva letteralmente buttato la chance della sua vita per una stupida questione d’orgoglio. “Aspetta!” urlò la ragazza rialzandosi ed inseguendolo.
 
“Ahia, che male. Mi sono perso qualcosa Ash?” domandò Gary mentre riprendeva i sensi.
 
“Ash fermati, ti prego!” urlò Misty inseguendo il moro per uno scosceso sentiero. Ash fece come gli era stato detto, perdendo così l’equilibrio e scivolando, causando le risa di Misty. “Lo trovi così divertente?” disse Ash rialzandosi dolorante. La ragazza lo abbracciò. “Scusami per prima” disse triste, poi frugò qualcosa tra le tasche porgendogli un piccolo pacchetto “questo è per te, avevo intenzione di farti visita a Pallet per consegnartelo di persona, ma adesso sei qua, giusto?” Ash si bloccò un istante collegando tutte le informazioni e le scoperte di cui disponeva giungendo alla conclusione: che fortuna avere una mamma eccezionale come la sua! “Misty, non dovevi disturbarti” disse sfilacciando la carta del pacchetto e pensando che non aveva mai avuto il più banale pensiero di regalarle qualcosa. “Una scatoletta?” “Su, apri Ash” Ash annuì ed un piccolo Pikachu di plastica vestito in maniera molto elegante incominciò a roteare canticchiando:  
Gotta catch'em all
Pokémon
catch'em all
Viva i Pokémon
Pokémon
Catch'em all
Voglio andare dove mi va
e non fermarmi qua.
Questo viaggio mi porterà
da tutti i Pokémon
Girovagando per il mondo
la mia sfera lancerò
ed ogni Pokémon cosi'
catturerò!
Viva i Pokémon
tosti e prorompenti
tutti differenti
Gotta catch'em all
catch, catch, catch,
ogni Pokémon è il più scoppiettante
furbo e accattivante
viva i Pokémon
Viva i Pokémon
sempre più frizzanti
magici e sgargianti
Gotta catch'em all
Tutti i Pokémon
sono straordinari
mitici avversari
viva i Pokémon
Gotta catch'em all
catch'em all
All the Pokémon
Pokémon
Gotta catch'em all
catch'em all
Viva i Pokémon
Pokémon
Ogni passo mi porterà
ancora un pò più in là
Giorno e notte
mi allenerò
ma non mi stancherò
Girovagando per il mondo
la mia sfera lancerò
e tutti i Pokémon cosi'
catturerò!
Viva i Pokémon
tosti e proronpenti
tutti differenti
Gotta catch'em all
catch' catch' catch'
ogni Pokémon è il più scoppiettante
furbo e accattivante
viva i Pokémon
Catch' catch' catch'
Solo io so
che li catturerò
solo io so
che poi ci riuscirò
qui nessuno
c'è più in gamba
di me con la mia sfera Poké
Viva i Pokémon
tosti e prorompenti
tutti differenti
Gotta catch'em all
catch' catch' catch'
ogni Pokémon è il più scoppiettante
furbo e accattivante
viva i Pokémon
Viva i Pokémon
sempre più frizzanti
magici e sgargianti
Gotta catch'em all
Tutti i Pokémon
sono straordinari
mitici avversari
viva i Pokémon
catch' catch'
Gotta catch'em all!
 
“È solo un pensierino, pensavo che così ovunque andrai avrai sempre nel cuore me e le nostre avventure” disse Misty sorridendogli. Ash si commosse, poi abbracciò l’amica “Ti voglio bene Misty” disse dandole un bacio sulla guancia, mentre uno splendido sole si affrettava a prendere il posto della pioggia ormai giunta al termine, generando così un bellissimo arcobaleno.
“Guarda Ash, un Regigigas!” disse Misty indicando un punto. “Dove?” disse il ragazzo agitandosi. “Qua” disse Misty mettendogli una mano davanti agli occhi e baciandolo intensamente per alcuni minuti.
“Oh mamma, è tardissimo!” disse Ash alzandosi di soprassalto e scostando il volto di Misty. “Speriamo solo che Gary non ci abbia mollato qua!” disse afferrando la mano della rossa e scendendo giù per la scarpata, stavolta senza cadere.
 
“Ragazze, ma che fine ha fatto quella nullità?” disse Gary finalmente riuscito con l’aiuto dei suoi Pokemon a trainare l’auto fuori dallo stagno e ad asciugare le candele del veicolo, era una fortuna che s’intendesse di motori. Improvvisamente un uomo corpulento dall’aria rude gli si avvicinò passandosi una mano per i baffi “Oh, ma tu sei quello dell’annuncio, il meccanico aggiusta tutto! Complimenti, tirare fuori quella macchina e pulire le candele non era cosa da poco! Sei assunto, ora seguimi, ti avviso: la paga fa schifo e si lavora un casino, nel caso in cui volessi andare via ti toccherà aspettare la fine del contratto quadriennale” “M-ma…” “Niente ma, ed ora restituisci le chiavi a quelle signorine, non vorrai farmi credere che la macchina è tua, spero” Una di loro strappò le chiavi da Gary, salutandolo. “Ragazze, non avrete intenzione di abbandonarmi, vero?” L’auto era già partita.
 
“Sai Ash, chiedere l’auto stop alle 21.00 è molto romantico, ma verrà mai qualcuno?” disse Misty notando che il sole era ormai scomparso diffondendo la classica tremolante e rossa luce del tramonto “E chi se ne importa, ricordi? Fa parte delle disavventure che avevamo insieme” “POOO-POOT” Un grosso camion si avvicinò ai due, suonando il clacson. Poi il guidatore scese dal veicolo. “Stiamo trasportando Spearow Amadori a Pallet, serve passaggio?” Ash si girò verso Misty “Che ne dici Misty?” “Scordatelo Ash” “Aggiudicato, grazie amico!” disse il moro trainando con forza la rossa. “È un piacere aiutare i miei compaesani, su ora entrate nel rimorchio, si parte!”
“Ma come hai potuto farmi questo, Ash, stare in mezzo a Spearow pidocchiosi?” “Su Misty non potevamo continuare ad aspettare” “Ma era romantico!” “Anche stare con gli Spearow è romantico!” “Ma che dici? Ti sei fumato Pikachu?” “No” “SI!” “SI” “NO!”….
Il conducente del camion rise udendo in lontananza le voci dei due. Non c’è che dire, questa è proprio la magia dell’estate…
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: PK ShowdowN