DIRTI UNA COSA

Anakin avrebbe giurato di star per morire.

Quello precedente era stato il giorno più bello della sua vita, aveva finalmente coronato il suo sogno d'amore sposando la bellissima senatrice di Naboo che ora era sdraiata accanto a lui e dormiva docilmente.

Tirava una leggera brezza in quella notte estiva tipica della regione dei laghi, Anakin non riusciva a riaddormentarsi: si era svegliato nel cuore della notte ma questa volta i suoi incubi ricorrenti non erano la causa. Non potendo assopirsi, cominciò a studiare sua moglie scrutandola in ogni minimo particolare; la trovava perfetta, era la donna più perfetta che avesse mai conosciuto ma in ogni caso il giudizio del ragazzo era accecato dall'amore incondizionato che provava nei suoi confronti. Ripensò alla prima volta che l'aveva vista, aveva riportato un po' di colore in quella bottega dove era stato costretto a lavorare da bambino; le aveva chiesto se fosse un angelo...nonostante non credesse più alle dicerie dei viandanti che gli avevano raccontato la storia sulle lune di Iego, pensava ancora che si, la splendida ragazza stesa a sognare al suo fianco doveva per forza essere un angelo.

Il giovane padawan si coricò e abbracciò da dietro Padmé, conscio del fatto che solo avendola tra le braccia sarebbe riuscito a dormire.

Ancora non ci poteva credere. Non era da lei compiere un gesto così avventato, stupido, irresponsabile e nello stesso tempo splendido e di una semplicità e naturalezza unica.

Lei, che era stata regina ed era tutt'ora senatrice; giovane ma determinata e forte per la sua età aveva dovuto cedere davanti a quel ragazzo che le era entrato e rimasto nel cuore molto tempo prima. Forse non avrebbe dovuto ma con lui accanto, pronto ad amarla e rassicurarla, era molto più sicura nell'affrontare il futuro; lo avrebbero affrontato insieme e tanto bastava.

Si era svegliata non appena aveva sentito le braccia forti e premurose di Anakin che la cingevano. Lui dormiva e, nonostante Padmé non fosse comodissima in quella posizione, non voleva svegliare il ragazzo che dormiva beatamente.

Quando capì di avere due o tre parti del corpo addormentate e di non poter più resistere, cercò di spostare dolcemente il corpo del suo Annie cercando di non svegliarlo, impresa che fallì miseramente.

“Buon giorno.” mormorò lui assonnato.

“Giorno...non volevo svegliarti, dormivi così bene...”rispose la ragazza sentendosi in colpa.

“Chi dorme non piglia pesci, non è così?! Tranquilla, non è assolutamente un problema anzi, così avremo più tempo da passare insieme oggi.”

“Ti ho già che detto che non voglio che tu riparta così presto vero?”

“Oh penso proprio di si, ma sai che devo.”

“Si, lo so, lo so. Il problema è che ora che ti ho ritrovato non voglio più lasciarti andare Annie...”disse Padmé sedendosi sul letto vicino a lui ed abbracciandolo.

“Ehi, lo sai che se fai così mi sciolgo? Nonostante io sia un jedi ho un cuore che batte solo per te quindi vedi di non approfittare troppo della cosa!!”

Scoppiarono a ridere quasi contemporaneamente, sapendo che quei pochi giorni passati insieme sarebbero rimasti scolpiti nella memoria di entrambi.

“Andiamo a preparare la colazione, che ne dici?”

“Si, ho un certo languorino. Ah, Padmé, mi sono scordato si dirti una cosa...”

“Ti ascolto!” urlò la giovane dalla cucina.

Anakin non si fece attendere, le si parò davanti e in un sussurro le comunicò l'unica cosa che aveva da dirle in quel momento:

“Ti amo”.