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Autore: Sweet Pandemonium    18/03/2006    3 recensioni
E' un racconto molto leggero, di un solo capitolo, un pò slash e sulla linea delle bande di motociclisti che scommettono sulle corse, a soldi...spero piaccia visto che è il primo racconto che pubblico in questo sito. Non ho specificato nomi o descrizioni di personaggi, è molto libera, da interpretare. Sangre, muerte e ovviamente buona lettura!XD
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fumava un mozzicone di sigaretta trovato a terra, seduta sul sellino della sua moto, circondata da diverse ragazze dall'aria scontrosa. Anche loro fumavano. Ad ogni boccata, del fumo grigio intenso saliva al cielo mischiandosi alla foschia notturna. I fari delle macchine parcheggiate tutt' intorno, fendevano la nebbia come coltelli e l'aria era irrespirabile, troppo fumo di scarico. Finito il mozzicone, lo gettò a terra pestandolo. Si guardò attorno e altrettanto fecero le altre. Girando lentamente la testa, si fermò solo quando incontrò lo sguardo con una ragazza riunita in un altro gruppetto, che le lanciò un'occhiata strafottente. A quel punto si chinò in avanti facendo un cenno ad una delle sue e le sussurrò qualcosa di incomprensibile all'orecchio. Quella si affrettò ad obbedire e andò a passo sicuro verso la ragazza che le aveva indicato:
"Ce l'hai una sigaretta?" e chiedendo accennò alla sua mandante. La ragazza rimase sbigottita ma cercò di darsi un contegno frugando nella borsa. Aprì un pacchetto di Malboro e lo porse alla seconda ragazza.
"Molto gentile." prese una sigaretta e tornò dal capo, che gliela strappò di mano, l'accese, fece un tiro e la buttò subito a terra, sotto lo sguardo di tutte. Poi reinviò la messaggera alla ragazza, che era passata dallo sbigottito allo scontroso.
"Dice che fa cagare. Le light sono merda." e tornò al suo posto, sorridendo compiaciuta. Infatti la ragazza provocata si era alzata e marciava con un seguito di altre quattro verso la bastarda che le aveva fatto quell'affronto.
Arrivata faccia a faccia con quest'ultima, la guardò con disprezzo. Nel frattempo l'altra si frugava in tasca in cerca di non si sa cosa. Poi alzò lo sguardo, ma rimase seduta sul sellino della moto:
"Cazzo, ho perso anche l'accendino. Non è che hai da accendere?"
"Cosa cazzo dici, stronza?! Cerchi rogne?"la risposta della seconda ragazza sembrò non turbare assolutamente la prima, che anzi sorrise e sbuffò.
"Quello chi è?" e indicò un ragazzo poco distante, rimasto vicino ai motorini, dove si trovavano prima le altre ragazze.
"Il mio ragazzo, stronza. Cazzo ti frega?!"
"Si? Carino. Facciamo una corsa. Se vinci tu ti prendi la moto e 400 euro. Se vinco io, lo lascerai a me. Ci stai?"
"Chi credi di fottere, scema? Tu corri con una 125!"
"E' un cinquantino e non fa più di 100 km orari."
"Cazzo! Solo? Sei presa male!"
"Allora, ci sei o no?"
La ragazza si girò di scatto e borbottò qualcosa alle compagne, che annuirono squotendo il capo.
"Ok, si può fare. Ma voglio anche il casco."
"Nessun problema, devi solo vincere."
"Bene, allora tra 10 minuti sulla linea bianca. E non battertela." e si avviò dal ragazzo che stava osservando da lontano. Si scambiarono qualche parola e lui allungò il collo per vedere meglio la sua possibile ragazza. Poi annuì sorridendo maliziosamente.
"Bene, è ok." confermò una del gruppo. La ragazza alzò gli occhi al cielo e indossò il casco montando in sella.
Dieci minuti più tardi, si posizionarono entrambe sulla linea di partenza e una ragazza si mise più avanti con un pacchetto di patatine vuoto in mano. Accesero i motori, entrambe lasciarono andare il gas, il contagiri toccò la soglia del massimo. Il pacchetto si abbassò e i due motori sfrecciarono facendo il pelo alla ragazza in mezzo.
Sembrava che il motorino della seconda ragazza fosse in netto vantaggio, quando la prima mollò all'improvviso l'acceleratore, cambiò marcia e tagliò la strada alla seconda che inchiodò scivolando di fianco. La prima tagliò il traguardo, girò la moto e tornò all'inizio dove il suo gruppo e altri le correvano incontro urlando complimenti.
"Andate a vedere come sta." le compagne della seconda ragazza la guardarono storto e corsero a metà tracciato per aiutare l'amica.
Si tolse il casco, lasciò la moto nelle mani di altre e raggiunse il ragazzo che aveva a malapena intravisto la gara. Non sembrava affatto preoccupato per la sua ragazza. Anzi. Appena scorse la vincitrice, le si avvicinò:
"Ciao sono..."
"Chissenefotte, sei carino. Che ne dici se andiamo a casa tua?"
Il ragazzo rimase impassibile per qualche istante, poi assunse un'espressione incredula:
"Allora?Ci sono i tuoi?" lui scosse il capo."Cazzo, allora andiamo no?"
E seguendolo, fece un cenno alle compagne, che accesero le varie moto tra cui anche la sua e si affrettarono a seguirli da dietro, percorrendo vie secondarie.
Arrivarono ad una villetta in uno dei quartieri più lussuosi.
"No anzi, perchè non ci facciamo un giro fino al lago?"il ragazzo non fece in tempo a togliere le mani dal volante, ma siccome non accennava a muoversi, la ragazza si avvicinò e lo baciò. Nel frattempo una mano scivolò dentro la tasca di lui e ne estrasse e chiavi di casa.
"Scusa un attimo."lui non si rese nemmeno conto di quello che la ragazza stava facendo. Aprì la portiera e appoggiò le chiavi a terra, senza il minimo rumore.
"Allora, andiamo o no?" automaticamente, il ragazzo accese il motore e partì di gran carriera.
Appena la macchina scomparve, le compagne presero le chiavi ed entrarono normalmente in casa.
Arrivati al lago, parcheggiò bruscamente e fissò la ragazza. Lei lo baciò ancora, con più violenza, coprendogli la visuale e nel frattempo estraendo le chiavi della macchina e mettendosele in tasca.
A questo punto, lui contraccambiò, convinto di aver trovato l'assatanata di turno. Dopo un bel pò di silenzio forzato, sembrò farsi coraggio e lasciò la presa dai fianchi della ragazza:
"Non ce l'ho però."
"Non importa. Non me ne frega un cazzo. Aspetta solo due secondi che mi scappa." e la ragazza uscì dalla macchina chiudendosi lo sportello alle spalle e facendo finta di avviarsi dietro alcuni cespugli.
Il ragazzo si passò una mano nei capelli e sorrise compiaciuto, ritenendosi irresistibile. Nel frattempo la ragazza era tornata a passo felpato vicino alla macchina e aveva chiuso le portiere con uno scatto quasi impercettibile per il ragazzo impegnato nelle sue fantasie erotiche.
Poi fece una corsa veloce verso la fine del parcheggio e l'imbocco per la strada, dove trovò tutte le ragazze con zaini carichi e la sua moto già accesa. Ci saltò sopra mentre una compagna saliva sul sellino posteriore e partirono con l'acceleratore a palla.
Sorrise tra sè e sè ripensando a quel fesso che c'era cascato in pieno.
Si sarebbe accorto che l'aveva fottuto solo dopo un bel pezzo e non sarebbe uscito da quella macchina prima di un giorno o due al massimo.
"Cazzo, fidarsi è bene, non fidarsi è meglio."
"Che saggia."
  
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